Lorenzo BANDINI
Inviato: 08/05/2007, 14:44
In questi giorni ricorre il 40° anniversario dal tragico incidente di Bandini al GP di Monaco del 7 maggio 1967.
La Ferrari di Lorenzo, in quel momento secondo dietro a Hulme, all'82° giro ( su 100 ) si schiantò all'uscita della chicane del porto, che più che una chicane era una velocissima curva a lama di coltello, come ben sapranno quelli di noi che si son cimentati col favoloso "Grand Prix Legends", che simula proprio quella stagione di F1. L'auto colpì una bitta, si rovesciò, ma invece di finire in mare ( e sarebbe stato molto meglio ) fu trattenuta da una balaustra che squarciò i serbatoi e purtroppo anche la milza e la parte sinistra del corpo del povero Lorenzo.
Immediatamente si sprigionarono le fiamme, con Bandini ancora sotto l'auto capovolta. I soccorsi furono scandalosamente lenti, molti pensavano che Bandini fosse caduto in mare, invece lui era ancora sotto. Furono il Principe di Borbone-Parma e Giancarlo Baghetti i primi a soccorrerlo, ma Lorenzo aveva ustioni terribilmente atroci, e dopo tre giorni di agonia morì senza riprendere conoscenza il 10 maggio. I medici dissero che avevano fatto il possibile, tuttavia gli augurarono di morire, date le tremende ferite che l'avrebbero ridotto a un vegetale.
Quell'incidente, come accadde anche con Gilles 15 anni dopo, diede il primo vero inizio alla campagna per la sicurezza sui circuiti. Stewart ne fece uno dei simboli della sua crociata per la modernizzazione.
Lorenzo Bandini fu uno dei pochi piloti italiani a raggiungere grandi risultati in campo internazionale dopo la scomparsa dei nostri grandi degli anni '50. Iniziò come meccanico con pochissimi mezzi, riuscì a essere tra i papabili ferraristi sin dal '61, ma poi gli fu preferito Baghetti ( che vinse all'esordio in Francia '61 su Ferrari ma poi si bruciò ). Non si diede per vinto, e nel '62 viene chiamato in Ferrari per disputare il GP di Monaco: chi sarà più veloce in qualifica tra lui e Rodriguez avrà l'auto. Bandini è il più veloce, fa una gara eccellente e arriva terzo!! La Ferrari però non lo conferma. Delusione ancora, nessun problema: torna alla sua BRM privata della Scuderia Centro-Sud e al Nurburgring '63 fa il terzo tempo in prova battendo addirittura le BRM ufficiali del campione del mondo G. Hill e di Ginther, partendo in prima fila. A Maranello lo richiamano e quindi da metà '63 è il compagno stabile di Surtees alla Ferrari.
Vince la "24 ore di Le Mans" del 1963. Nel 1964 è quarto nel mondiale F1, vince il GP d'Austria e ottiene altri tre terzi posti, finendo al quarto posto nel campionato vinto dal compagno Surtees, il quale deve a Bandini gran parte del merito: infatti, nell'ultima e decisiva corsa in Messico, Bandini si tocca con Hill eliminando uno dei pretendenti. Poi, quando l'altro pretendente Clark si ritira a pochi giri dalla fine, Bandini si fa diligentemente da parte all'ultimo giro per far passare Surtees che ottiene così il secondo posto sufficiente a scavalcare Hill di un solo punto e vincere il titolo.
Nel 1965 Bandini vince la Targa Florio ( valevole per il Mondiale Sport-Prototipi ), ma in F1 per Lorenzo ( secondo a Monaco ) e per Surtees è un'annata grama.
Nel '66 la F1 passa da 1500 cc a 3000. Nessuno lo ricorda, ma il '66 poteva incoronare Bandini campione, vediamo perchè. Dopo i primi due GP, Bandini è in testa alla classifica, con il secondo posto di nuovo a Monaco e il terzo posto a Spa.
Alla terza gara, il GP di Francia sul velocissimo circuito di Reims, Bandini fa la pole-position e si invola imprendibile, con una vittoria concretizzerebbe definitivamente le ambizioni mondiali, ma a due terzi di gara il cavo dell'acceleratore si spezza!! Lui prende del fil di ferro dalla rete di recinzione e riesce manualmente a comandare il gas fino ai box, anche se la gara ormai è persa!!
Al quarto GP uno sciopero dei metalmeccanici impedisce alla Ferrari di andare a Brands Hatch, addio mondiale ( Brabham vince entrambe le gare e si invola in classifica ).
A Monza dopo il via va in testa, poi un tubo della benzina salta e addio vittoria. Al GP USA sorpassa tutti e si invola, ma poi il motore cede..
Nel '67 parte ben deciso a onorare il suo fresco contratto di prima guida Ferrari ( 13 milioni di lire ), dopo anni di gregariato dietro a Surtees ( che divorziò da Ferrari già dopo i primi due GP '66 ). Vince la mitica "24 ore di Daytona" battendo lo squadrone Ford, vince anche la 1000 KM di Monza, e poi arriva Montecarlo: è ottimo secondo in prova dietro a Brabham, va in testa, ma lo stesso Brabham sfonda il motore inondando tutto il percorso di olio. Bandini vi arriva per primo e sbanda, non tocca nulla, ma lo passano in tanti, inizia il suo dramma: rimonta fino al secondo posto, riduce fino a soli 7" il suo distacco dalla leggera Brabham di Hulme, poi i doppiaggi lo riallontanano. Non risponde più con la mano ai richiami del box, si sospetta sia affaticato dalla estenuante rimonta su un circuito dove la pesante Ferrari 12 cilindri non è molto a suo agio, ma lui a Montecarlo, dopo il terzo posto del '62 e i due secondi posti del '65 e '66, ora vuole vincere per dare inizio alla scalata mondiale. Purtroppo all'82° giro la stanchezza lo coglie a quella chicane che per lui diventa fatale.
La Ferrari di Lorenzo, in quel momento secondo dietro a Hulme, all'82° giro ( su 100 ) si schiantò all'uscita della chicane del porto, che più che una chicane era una velocissima curva a lama di coltello, come ben sapranno quelli di noi che si son cimentati col favoloso "Grand Prix Legends", che simula proprio quella stagione di F1. L'auto colpì una bitta, si rovesciò, ma invece di finire in mare ( e sarebbe stato molto meglio ) fu trattenuta da una balaustra che squarciò i serbatoi e purtroppo anche la milza e la parte sinistra del corpo del povero Lorenzo.
Immediatamente si sprigionarono le fiamme, con Bandini ancora sotto l'auto capovolta. I soccorsi furono scandalosamente lenti, molti pensavano che Bandini fosse caduto in mare, invece lui era ancora sotto. Furono il Principe di Borbone-Parma e Giancarlo Baghetti i primi a soccorrerlo, ma Lorenzo aveva ustioni terribilmente atroci, e dopo tre giorni di agonia morì senza riprendere conoscenza il 10 maggio. I medici dissero che avevano fatto il possibile, tuttavia gli augurarono di morire, date le tremende ferite che l'avrebbero ridotto a un vegetale.
Quell'incidente, come accadde anche con Gilles 15 anni dopo, diede il primo vero inizio alla campagna per la sicurezza sui circuiti. Stewart ne fece uno dei simboli della sua crociata per la modernizzazione.
Lorenzo Bandini fu uno dei pochi piloti italiani a raggiungere grandi risultati in campo internazionale dopo la scomparsa dei nostri grandi degli anni '50. Iniziò come meccanico con pochissimi mezzi, riuscì a essere tra i papabili ferraristi sin dal '61, ma poi gli fu preferito Baghetti ( che vinse all'esordio in Francia '61 su Ferrari ma poi si bruciò ). Non si diede per vinto, e nel '62 viene chiamato in Ferrari per disputare il GP di Monaco: chi sarà più veloce in qualifica tra lui e Rodriguez avrà l'auto. Bandini è il più veloce, fa una gara eccellente e arriva terzo!! La Ferrari però non lo conferma. Delusione ancora, nessun problema: torna alla sua BRM privata della Scuderia Centro-Sud e al Nurburgring '63 fa il terzo tempo in prova battendo addirittura le BRM ufficiali del campione del mondo G. Hill e di Ginther, partendo in prima fila. A Maranello lo richiamano e quindi da metà '63 è il compagno stabile di Surtees alla Ferrari.
Vince la "24 ore di Le Mans" del 1963. Nel 1964 è quarto nel mondiale F1, vince il GP d'Austria e ottiene altri tre terzi posti, finendo al quarto posto nel campionato vinto dal compagno Surtees, il quale deve a Bandini gran parte del merito: infatti, nell'ultima e decisiva corsa in Messico, Bandini si tocca con Hill eliminando uno dei pretendenti. Poi, quando l'altro pretendente Clark si ritira a pochi giri dalla fine, Bandini si fa diligentemente da parte all'ultimo giro per far passare Surtees che ottiene così il secondo posto sufficiente a scavalcare Hill di un solo punto e vincere il titolo.
Nel 1965 Bandini vince la Targa Florio ( valevole per il Mondiale Sport-Prototipi ), ma in F1 per Lorenzo ( secondo a Monaco ) e per Surtees è un'annata grama.
Nel '66 la F1 passa da 1500 cc a 3000. Nessuno lo ricorda, ma il '66 poteva incoronare Bandini campione, vediamo perchè. Dopo i primi due GP, Bandini è in testa alla classifica, con il secondo posto di nuovo a Monaco e il terzo posto a Spa.
Alla terza gara, il GP di Francia sul velocissimo circuito di Reims, Bandini fa la pole-position e si invola imprendibile, con una vittoria concretizzerebbe definitivamente le ambizioni mondiali, ma a due terzi di gara il cavo dell'acceleratore si spezza!! Lui prende del fil di ferro dalla rete di recinzione e riesce manualmente a comandare il gas fino ai box, anche se la gara ormai è persa!!
Al quarto GP uno sciopero dei metalmeccanici impedisce alla Ferrari di andare a Brands Hatch, addio mondiale ( Brabham vince entrambe le gare e si invola in classifica ).
A Monza dopo il via va in testa, poi un tubo della benzina salta e addio vittoria. Al GP USA sorpassa tutti e si invola, ma poi il motore cede..
Nel '67 parte ben deciso a onorare il suo fresco contratto di prima guida Ferrari ( 13 milioni di lire ), dopo anni di gregariato dietro a Surtees ( che divorziò da Ferrari già dopo i primi due GP '66 ). Vince la mitica "24 ore di Daytona" battendo lo squadrone Ford, vince anche la 1000 KM di Monza, e poi arriva Montecarlo: è ottimo secondo in prova dietro a Brabham, va in testa, ma lo stesso Brabham sfonda il motore inondando tutto il percorso di olio. Bandini vi arriva per primo e sbanda, non tocca nulla, ma lo passano in tanti, inizia il suo dramma: rimonta fino al secondo posto, riduce fino a soli 7" il suo distacco dalla leggera Brabham di Hulme, poi i doppiaggi lo riallontanano. Non risponde più con la mano ai richiami del box, si sospetta sia affaticato dalla estenuante rimonta su un circuito dove la pesante Ferrari 12 cilindri non è molto a suo agio, ma lui a Montecarlo, dopo il terzo posto del '62 e i due secondi posti del '65 e '66, ora vuole vincere per dare inizio alla scalata mondiale. Purtroppo all'82° giro la stanchezza lo coglie a quella chicane che per lui diventa fatale.