Lorenzo BANDINI

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da groovestar » 16/11/2017, 12:33

Anche Mark Webber raccontava nel dettaglio di aver perso una gara in F3000 proprio per stanchezza e per aver impostato nel modo errato la condotta di gara. Racconta come siano questi cali spesso a motivare errori banali a Montecarlo.

Ma l’australiano era alle prime esperienze e poteva starci, però Lorenzo era esperto abbastanza per padroneggiare ritmo e forma.
Poi sinceramente non credo che, si fosse trovato davvero in bambola, avrebbe esposto se stesso a rischi inutili (ed un pilota cotto non resta costante nel timing).

Che i presenti volessero giustificare in tal modo il loro comportamento contraddittorio?
Che si sentissero responsabili di aver spinto troppo oltre il limite un pilota già in difficoltà?
Peró vorrebbe dire che sono tutti in mala fede...
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da groovestar » 16/11/2017, 12:34

In ogni caso grazie infinite per questi aneddoti di guida :)
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da leon_90 » 16/11/2017, 14:11

Perdonatemi l'audacia ma ho avuto un dubbio. E se in questa falsa tesi della stanchezza fosse subentrato anche il film "Grand Prix"? La pellicola era famosissima nell'ambiente, si dice che persino Enzo Ferrari l'abbia visto, e colpì il pubblico.
Ebbene, se ricordate nel film, durante la gara a Brands Hatch, Scott Stoddard ha un collasso. Fateci caso, viene mostrato mentre guida con gli occhi semichiusi (check!), con la testa che ciondola (check!), gratta nelle cambiate (check!), infine non risponde ai segnali dai box (check!). Che l'eco del film, da pochissimo uscito nelle sale, abbia impressionato chi a posteriori cercò di spiegarsi l'incidente?

Ripeto, perdonatemi l'audacia.
Ultima modifica di leon_90 il 16/11/2017, 17:34, modificato 1 volta in totale.
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da groovestar » 16/11/2017, 14:19

Magari qualcuno ci ha ricamato, ma probabilmente non a livelli ufficiali.
Più qualche giornalaio con poca conoscenza delle corse.
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da sundance76 » 16/11/2017, 15:42

Non ci avevo mai pensato..
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da Migault » 16/11/2017, 23:44

SiegfriedStohr ha scritto:La mia esperienza a Monaco...
Ma in tanti casi c'è stato più rispetto (D. M.).




Bello che un mio rilancio su questo tread abbia spinto un pilota, che vedevo in TV e per cui simpatizzavo perchè lo sentivo mentalmente sopra la media, ad aggiungere un ulteriore commento: quanto è piccolo il mondo!
Il fatto che le tue considerazioni ( ad un icona del mio immaginario corsaiolo non posso dare del lei! ) siano coincidenti a ciò che ho sempre pensato mi fa molto piacere.

Credi che sia vero che ad ogni giro pretendessero che Bandini rispondesse ai loro segnali gestuali? A me sembra assurdo, già molto che leggesse i cartelli, o mi sbaglio?

Ho un' altra curiosità, per quel che riguarda la disidratazione, come andava combattuta ai tuoi tempi in F1? Si usavano bevande isotoniche o si gestiva il problema con una corretta dieta? Hai mai avuto questo problema in corsa? Grazie in anticipo!
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da SiegfriedStohr » 17/11/2017, 9:50

Ai miei tempi, nel 1981 a Monaco, Jochen Mass venne a darmi due consigli. Primo fasciarsi il polso destro come un pugile perché alcuni piloti, sbagliando a cambiare, si procuravano distorsioni al polso. Secondo "Non pisciare prima del via così non ti disidrati". Puoi capire quanta ignoranza c'era in alcuni piloti allepoca... altro che massaggiatore personale! Al primo GP il team, prima del via, mi mise in auto il lavavetri di un Fiat 238. Alla prima frenata mi arrivò in bocca un fiotto di roba calda. Mai più montato sulla mia auto. Io prendevo una bustina di Enervit G (integratore di carboidrati e sali) 40' prima della partenza e stavo bene (ma c'era chi ne prendeva 3 o 4 affaticando inutilmente i reni). A Monaco, fuori dal gasometro di allora (1967), i cartelli venivano esposti vicino alla curva perché il pilota lì era più lento e poi il rettifilo era in leggera curvatura. Ai miei tempi non c'era radio, i cartelli erano importanti ma non ho mai concordato un segnale di ok. Ma ogni box si regolava come voleva negli accordi col pilota. Credo però che fosse assurdo rispondere sempre con un cenno a cartelli esposti per 100 giri. Probabilmente si rispondeva quando la comunicazione era importante e suggeriva un comportamento al pilota.
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da groovestar » 17/11/2017, 10:19

Si potrebbe ipotizzare, visti i tempi sul giro e le comunicazioni di spingere ricevute dai box, che Lorenzo fosse effettivamente troppo impegnato in un impossibile recupero per rispondere.
Poi stanchezza, problemi meccanici ed altro possono aver avuto il loro peso nell'errore fatale.
Probabilmente il DS si accorse di aver sbagliato qualcosa e venne facile parlare di stanchezza.

Non capisco però, anche pensando all'era di cui si parla, perchè non venne data più enfasi alle scarse misure di sicurezza ed alla pessima organizzazione dei soccorsi.
Certo, Ferrari boicottò e la corsa venne accorciata a 80 giri (massacranti, se teniamo conto dell'errore di Brabham del 70), ma la realtà dei fatti è che Lorenzo poteva essere salvato e che si poteva fare molto di più per quella chicane.
Perchè era più facile addossare le colpe al pilota, piuttosto che enfatizzare ancor di più una situazione di pericolo già esposta?
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da Migault » 17/11/2017, 13:08

SiegfriedStohr ha scritto:Ai miei tempi...


Grazie infinite, questi aneddoti sono oro, anche il tuo libro è veramente notevole da questo punto di vista, ciao da un tuo tifoso! :clap:
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da jackyickx » 17/11/2017, 14:35

Dovremmo essere nel secondo giro
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da Migault » 18/11/2017, 0:21

groovestar ha scritto:Si potrebbe ipotizzare, visti i tempi sul giro e le comunicazioni di spingere ricevute dai box, che Lorenzo fosse effettivamente troppo impegnato in un impossibile recupero per rispondere.


Il fatto che lo pensi io può essere assolutamente irrilevante, ma quando la pensa così anche uno come Siegfried Stohr vuol dire che non siamo così lontani dal vero.
Uno viene spinto a recuperare come un forsennato e questi si preoccupano del fatto che non risponda ai segnali? :doh:
Ci sarebbe voluto un polipo con la calma interiore del Mahatma Gandhi dentro quella macchina...
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da Powerslide » 18/11/2017, 12:10

O.T.

Monza, fine anni '70 e gara di F3
Le machhine erano nei vecchi box che esistono ancora, per fortuna, situati perpendicolarmente alla pista sul lato destro rispetto all'ingresso pista di un tempo.
Una lunga costruzione a due lati di cui spesso veniva utilizzata solo la facciata a sud se non c'erano troppe vetture da ricoverare.
Quel giorno dovevano essere tante perchè erano occupati anche i box lato nord.
Tanta gente e gara sicuramente su più manches e finale. Tra manche e finale le macchine venivano controllate e pulite. Il tutto rigorosamente all'aperto, perchè nel box vero e proprio venivano custoditi gli attrezzi del mestiere.
Tra queste F3, parcheggiate perpendicolarmente, mentre i meccanici lavoravano, il pubblico gironzolava e commentava e i bimbi giocavano strillando (in quegli anni Monza era anche questo), una brandina da campo. Un ragazzo, la tuta da pilota arrotolata in vita, dormiva placidamente sdraiato al sole a dispetto di tutto quel casino e dalla finale imminente.
Si sentiva parlare di lui e non solo per quella sua singolare abitudine (che molti attribuivano alla laurea in psicologia), ma anche perchè era in testa al Campionato Italiano.
Era la prima volta che incrociavo di persona Siegfried Stohr.
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da sundance76 » 18/11/2017, 12:34

Testimonianza come sempre preziosa e coinvolgente, grazie Power. Quindi sarà stato il '78, ora cerco sugli AS...
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da SiegfriedStohr » 19/11/2017, 15:16

Grazie per il simpatico aneddoto. Monza abbiamo corso il 29.settembre, due settimane dopo la morte di Peterson. Ero in prima fila con Fabi e prima della partenza mi premurai di andare dallo speaker per chiedergli di fare un minuto di silenzio per ricordare Ronnie. Minuto accordato. Ma sulla linea di partenza arriva il direttore di gara che si china su di me già dentro la mia Chevron e mi dice dispiaciuto che il minuto per Ronnie non si può fare perché "Qualcuno non vuole che si parli di corda in casa dell'impiccato". Io sconsolato già mi metto il casco quando sento l'altoparlante che chiede un minuto di silenzio per Peterson. Gli altri piloti sono già pronti ma io faccio in tempo a togliermi il casco e a pensare, solo per un attimo, a Ronnie, quello svedese tanto veloce che veniva dai kart.
Nel mondo delle corse ci sono sempre stati i burocrati e i veri appassionati. E se era normale che qualche pilota ci lasciasse la pelle, per me era doveroso dagli omaggio.
E questo sentimento è nato in un ragazzo che nel 1967 ha pianto per Bandini.
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da groovestar » 19/11/2017, 16:01

Davvero un bel gesto ed un bel ricordo.
Soprattutto a Monza, luogo ove Ronnie aveva costruito una buona parte della sua leggenda.
Sbalorditivo pensare cosa fece nel 1976 vincendo con una più che modesta March.
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