88-89, Senna-Prost a voi il ring

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da sundance76 » 27/04/2007, 13:59

Attenzione: discussione incentrata ESCLUSIVAMENTE sugli anni 1988 e 1989, quando erano nella stessa squadra.

Senna si dimostrò costantemente più veloce di Prost quando entrambi erano sulla stessa McLaren-Honda nell'88 e 89. Per dire: 13 pole per Senna e 2 per Prost nell'88, di nuovo 13 a 2 nell'89. In gara però i giri veloci sono 7-3 per Prost nell'88, e 5-3 sempre per Prost nell'89.

Indubbiamente Senna era il mago della pole-position, ma secondo molti addetti ai lavori Prost, se voleva, riusciva a uguagliare la velocità del brasiliano. Tuttavia Senna aveva una propensione a prendersi dei rischi che Prost non era disposto a prendersi. Alain preferiva lavorare per la gara, e Senna spesso si giovava dei parametri di Prost per mettere definitivamente a punto la vettura.
Senna aveva 5 anni meno di Prost, e per combattere l'iniziale predominanza di Alain in squadra ( che era in McLaren da 4 anni ), era disposto a lavorare con una grinta ossessiva e a prendersi rischi a volte anche eccessivi.
Vorrei che si riflettesse su un esempio: Prost ha sempre detto che il GP di Francia per lui era uno degli appuntamenti cui teneva di più ( lo vinse 5 volte ). E Senna su quella pista, come tutti, vi aveva svolto molti collaudi. Ebbene, Prost sia nell'88 che nell'89, a parità di auto, disse che non voleva farsi sfuggire la pole position lì a casa sua, e infatti in entrambi gli anni partì davanti a tutti, Ayrton compreso. A parte la gara ( che Alain vinse tutte e due le volte ), l'episodio delle qualifiche fa ben capire che è fondato il pensiero di chi ritiene che Prost in genere non si prendeva certi rischi in prova che per Ayrton erano abituali, ma Alain, quando voleva, sapeva anche prenderseli e battere anche uno come Ayrton, che sul giro veloce in prova era il migliore.
Ultima modifica di sundance76 il 01/05/2007, 22:36, modificato 1 volta in totale.
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da Aviatore » 27/04/2007, 14:55

A me Prost non piaceva, discorsi del tipo "uso la testa quindi rischio poco" ai miei occhi sono la versione edulcorata di "ho due palle piccole come due arachidi là sotto". Di Ayrton non mi innamorai per il semplice motivo che non sposò mai la Rossa, ma alla faccia delle due palle che aveva là sotto, erano due cocomeri belli maturi.
Ayrton poi aveva un approccio passionale, "totale", squisitamente brasileiro alle corse in generale ed alla F1 in particolare.
E, vivvaddio, a macchine invertite il titolo 1990 con la 641 col piffero che l'avrebbe perso contro il nano sulla Mclaren.
Io di Prost ho sempre pensato che fosse la copia carbone venuta male del Santo, non a caso ha cominciato a vincere mondiali dopo che il Santo appunto non solo gli ha insegnato come si gestisce un team essendo un pilota, ma gli ha pure dimostrato che si può vincere anche di solo mezzo punto (Dio quanto ho goduto ad Estoril 1984).
Sarò sfacciatamente di parte ma io faccio fatica a ricordarmi delle corse "epiche" di Prost (ci saranno sicuramente, ma se non me le ricordo al volo ci sarà pure un perchè, leggasi la loro rarità) mentre invece pure il mio gatto Miro sa di Donington 1993, o Suzuka 1988, o Estoril/Spa 1985, o Monaco 1984, etc etc etc etc.
Prost non solo è stato un pilota sicuramente capace ma decisamente più fortunato che bravo, ma non è nemmeno entrato nel cuore di nessuno.
Contrariamente a Senna.
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da sundance76 » 27/04/2007, 15:13

Ok, Andras, so bene come la pensi :D Tuttavia vorrei che ci limitassimo alle stagioni 88 e 89, a parità di squadra....
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da Aviatore » 27/04/2007, 15:46

[quote=""sundance76""]Ok, Andras, so bene come la pensi :D Tuttavia vorrei che ci limitassimo alle stagioni 88 e 89, a parità di squadra....[/quote]

che dire? nel 1988 i gialli quasi scippano il titolo ad Ayrton dandogli ad Estoril un motore che non valeva il Judd della March di Capelli solo perchè si giocassero il titolo a Suzuka nella gara finale, nel 1989 il nano gli scippa il titolo con l'aggancio alla chicane di Suzuka e la complicità di Balestre, a mio modo di vedere due annate in cui Senna ha dimostrato una netta superiorità
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da Niki » 27/04/2007, 17:16

Io ho sempre preferito Prost e odiavo Senna. In effetti spesso le cose cambiavano dalle qualifiche alla gara: il brasiliano faceva la pole, ma Alain spesso gli arrivava davanti e faceva il giro veloce.
Prost aveva più testa, Senna più disponibilità a prendere rischi. Ma è la stessa cosa che faceva il francese ad inizio carriera: ancora ricordo incidenti con manovre suicide pur di staccare più tardi degli altri, uno di quelli più vividi è a Zandvoort nell'81 o 82, mi pare, quando centrò Piquet o Arnoux prima della curva Tarzan.
Nell'89 la colpa dell'incidente fu chiaramente di Senna. Ma anche di questo se ne è discusso.
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da Baldi » 27/04/2007, 17:56

Io cambiai idea.
Perchè ho il coraggio di cambiare idea.
E d'altra parte non poteva essere altrimenti.

All'inizio del 1988 preferivo Prost.
Più maturo, più signore, più tecnico...

L'avevo visto anni prima, ricco della velocità di chi è giovane e vuole sfondare.
Veloce, veloce davvero. Ma anche sfortunato, e vogliamo.
Veloce alla Renault, veloce alla Mclaren, salvo maturare ulteriormente e riuscire a vincere... rallentando.
Riuscì a vincere quando fece sua la calma e l'accuratezza della preparazione, quando capì che il lavoro coi tecnici poteva rivelarsi determinante. E quando giunse in un team in grado di supportarlo davvero.

Senna era la giovane speranza del momento.
Riuscì subito a figurare come qualcuno in grado di primeggiare a livello assoluto.
Fece di necessità virtù il correre con una Lotus che poteva essere veloce solo in prova per la sciagurata regola dei consumi.
Ma della certosina preparazione in prova costruì la sua figura.

Nel 1988 il Professore vide che non poteva far di Senna quello cha aveva fatto di tanti ottimi piloti.

Intelligente com'era Prost capì di non poter competere sulla velocità pura e lavorò ancora maggiormente sulla preparazione tecnica.
Il brasiliano però aveva altrettanta intelligenza e comprese di poter migliorare ancora sul piano nel quale difettava ancora.

La guerra in pista divene anche guerra ai box, nella continua ricerca dell'eccellenza.

Personalmente, a metà stagione ero stato conquistato da Senna.
Vincitore sul campo con una velocità e determinazione insuperabile.
Prost mi appariva ormai inadeguato (pur fortisimo) a reggere un confronto scomodo.

Il Gran Premio del Giappone 1988 fu poi il summa della sua stagione e che gli consegnò un titolo meritato e storico.

Il 1989 fu la degradazione di una sfida che era rimasta ad alto livello e segno di una rivalità ma anche di una stima tra i due piloti eccezionale.
Il 1989 fu l'inizio dei veleni.

Preferisco pensare al 1988 ragazzi....
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da sgarbo » 27/04/2007, 18:27

1988 E 1989,l'unica volta che abbiamo potuto vedere una sfida alla pari tra due piloti,finita pari sul ring,ma vinta ai punti da Senna....
Senna arrivò in Mclaren con una fame da leone,e nel 88,non pensava ad altro,forse Prost era già rassegnato in estate.Nel 1989,Prost si svegliò,non sopportava che un giovane lo sbeffeggiasse così,e allora dopo Imola è iniziata la sfida alla sopravvivenza....Prost sapeva già che a fine anno se ne andava in Ferrari e il Team stav più dalla parte di Ayrton....purtroppo nella seconda parte del campionato Senna fece troppi errori,uno su tutti Silverstone,e Prost prese un enorme vantaggio,fino a Suzuka,dove a causa di un mafioso come Jean Marie Balestre,Prost vinse senza troppa gioia per il box Mclaren...
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da jackyickx » 27/04/2007, 22:38

Sundance introduce una delle pochissime sfide, se non l'unica, condotta da due fuoriclasse con gli stessi mezzi. Come è finità? Mi sembra in perfetta parità: Senna più veloce e spettacolare, imbattibile o quasi sulla gara secca. Prost più regolare, veloce quando lo decideva e "professore" nel gestire la corsa. Da parte del francese anche l'aver fatto più punti in tutti e due gli anni, mai i regolamenti si sanno dall'inizio.
I numeri
Punti validi: 161 a 150 per Prost
Punti totali: 186 a 154 per Prost
Vittorie 14 a 11 per Senna
Pole: 26 a 4 per Senna
GPV: 12 a 6 per Prost
Podi: 14 a 4 per Prost.
Mondiali: 1 a 1.
Le cifre qui contano e si può dire che in definitiva si equivalgono a livello stellare.
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da Niki » 28/04/2007, 10:55

Se la mia povera memoria non mi inganna, è stata l'ultima grande coppia a correre per una squadra negli stessi anni.
Dopo di loro solo un campione ed uno zerbino. Quella che sembra una inversione di tendenza sta capitando ora in Ferrari e Mc con Massa e Raikko e con Alonso ed Hamilton che (molto teoricamente) se la giocano alla pari senza fare da scendiletto all'altro, ovviamente con le dovute enormi distanze rispetto alla coppia Prost-Senna.
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da sundance76 » 17/09/2007, 15:28

A Jerez, per il GP di Spagna 1988, si svolgevano le qualifiche per lo schieramento.

Prost andò in pista e fece un tempo molto buono, il migliore fino a quel momento. Rientrò ai box, scese dall'auto, si cambiò e restò in borghese al muretto.
Jo Ramirez gli disse: "Sei matto??? Manca ancora mezz'ora!! Sali in macchina e guida!!"
Prost rispose: "Ho fatto un giro perfetto, non posso fare meglio di così. Se Ayrton migliora il mio tempo, allora vuol dire che si merita la pole".

Ayrton, vedendo Prost già in borghese, si innervosì e scese in pista con Alain che lo osservava dal box, ma più Ayrton girava, più peggiorava le sue prestazioni. La pole-position restò a Prost.
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da sgarbo » 17/09/2007, 19:16

Ho letto anche io questo anedoto da Autosprint, che come tutti gli anedoti più belli, si vengono a sapere sempre dopo molti anni. Personalmente credo che Prost aveva un arma, quella che Hamilton è riuscito ad usare fino alla Turchia, contro Alonso, cioè di mettere pressione nella testa dei rivali. Senna, come Alonso, era una persona molto fragile e malleabile psicologicamente e di queste sfide ne risentiva. All'opposto Prost era più freddo, al punto di essere quasi impermeabile.

Credo che per un pilota la personalità fuori dalal pista conta di più del talento delle volte, perchè credetemi, lo dico da ex pilota di kart (lo dico xke io all'inizio sentivo la paura, poi x fortuna ci fai l'abitudine), andare in pista senza pressioni è facile e riesci a vincere, ma se sai che devi dare il massimo è sempre più difficile concentrarsi, si rischia di scaldare la mente e voler fare tutto e subito...risultato: fuori al primo giro...
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da sundance76 » 17/09/2007, 20:15

E' vero, hai ragione!!
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da Niki » 17/09/2007, 20:42

E' la capacità che hanno alcune persone di non mostrare quello che provano agli altri.
Ed è la stessa cosa, tanto per fare un esempio, che faceva Borg nel tennis. Sembrava di ghiaccio quando in realtà si stava cagando addosso dalla paura. Ma non facendolo vedere all'avversario, lo innvervosiva o lo metteva in soggezione.
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da sgarbo » 17/09/2007, 21:36

Come Nuvolari, che riusciva a far credere ai suoi avversari che la sua macchina non andava bene, a farli pensare perchè diceva che non andava, e poi puff...faceva la pole e andava a vincere, mentre gli altri rimanevano dietro a pensare...

Per ritornati IT....Ma quando Senna riusciva a raffreddare la mente non ce n'era per nessuno, vedi Suzuka 1988, forse la gara più bella per Ayrton, perchè vinta in condizioni meteo da asiutto....Doninghton, seppur fantastica, era svolta sotto le condizioni meteo ideali per Senna...
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da groovestar » 18/09/2007, 17:50

Non so se a suzuka 88 fosse poi così freddo,sembrava un indemoniato al volante,si mangiava letteralmente la pista!
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