Clay non era un fuoriclasse e lo sapeva. Però come tutti i piloti, sperava di essere il migliore, magari, nel suo caso, compensando l'abilità con il coraggio e l'aggressività.
Sapeva che quello del '74 era un treno che stava passandogli davanti ma, se non fosse riuscito a salirvi, difficilmente avrebbe avuto una seconda occasione.
Quello che scrive è tutto vero, o almeno è vero per lui (il che è la stessa cosa), ma probabilmente potremmo sentir parlare di episodi sfortunati anche da tutti gli altri protagonisti che, da sconfitti, scrivessero un libro.
Come diceva il Vecchio, la sfortuna non esiste o, aggiungo io, se esiste, alla fine si pareggia con altrettanti episodi fortunati.
Però non era ammissibile che la Ferrari si fosse presentata tanto sottotono al GP decisivo: in lui restò sempre il dubbio che, escluso matematicamente Lauda dal Mondiale, la tensione nella squadra fosse scesa.
Ma il dubbio peggiore, anche se non l'ha mai voluto pubblicamente ammettere, era più grave: che fosse stato volutamente sacrificato, per non creare intralcio alla successica carriera dell'austriaco.
Voglio riportare un brano di una lettera che mi scrisse otto anni fa:
"
Una cosa è certa: anche allora (si riferisce al 1976)
, come oggi (si riferisce al 1999)
, qualcuno a Maranello è responsabile per il mancato titolo."
Nella lettera, si riferiva a Fuji '76 quando, dopo l'abbandono di Lauda, tutti abbandonarono i box per accompagnare all'aeroporto l'austriaco, lasciandolo praticamente solo a decidere la strategia migliore per il cambio gomme.
Sinceramente non credo che il suo cruccio fosse nel vedere il compagno di squadra sconfitto da Hunt, quanto la dimostrazione della considerazione a lui riservata. Non a caso fa un velato paragone con Irvine, abbandonato per accompagnare in ospedale Schumacher e fatto correre fino a Monza con un telaio vecchio e snervato.
Se poi nelle sue esposizioni va giù troppo duro, è completamente da capire, se non altro per quello che la vita gli ha riservato.
Non credere però
duvel che siano gratuite falsità o fantisticherie: ne ho viste talmente tante (anche dal dentro) in F1, che ormai son disposto a credere a qualsiasi ipotesi.
Anche la più incredibile
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)