da groovestar » 03/01/2017, 13:20
Col tempo il mio giudizio su Jean è cambiato molto.
Nel 1995, quando venne appiedato dall'arrivo di Schumacher, ero decisamente soddisfatto. Reputavo il ragazzo veloce, ma inconcludente, una vittima predestinata, assieme ad Hill, della smodata aggressività e concretezza del Kaiser.
Il suo passaggio alla Benetton e la conseguente ritrovata competitività della Ferrari mi convinsero che il Jean, a secco di vittorie, fosse un pilota assolutamente sopravvalutato.
Successivamente iniziai ad apprezzarlo in Sauber e fui molto dispiaciuto del suo commiato con la Jordan, ritenendo che avesse ancora molto da dare.
Riguardando le cose smettendo i panni del tifoso, ad anni di distanza dall'epopea rossa di Schumacher, posso concludere che, oltre al tempismo sbagliato nelle sue scelte, non ebbe la possibilità di esprimersi e di crescere adeguatamente.
Infatti Jean arrivò in Ferrari dopo una stagione e 1/2 da fenomeno assoluto, lottando come un leone contro Senna, Prost, Mansell pur guidando una Tyrrell si discreta, ma decisamente non in linea con i top team.
Noi oggi giustamente lodiamo Verstappen, ma il suo arrivo in F1 fu ancor più sensazionale, con un mezzo non paragonabile alla Toro Rosso.
A Maranello, ancora non esperto, trovò una situazione da incubo. Forse nelle intenzioni iniziali Jean doveva crescere all'ombra di Prost ed avrebbe dovuto presto prenderne il posto, non appena fatta la dovuta esperienza.
Invece incappò in una stagione sfortunata, a dover soddisfare ambizioni da titolo mondiale con una vettura ormai sorpassata e con una squadra che, ad ogni GP perdeva pezzi.
Non certo il massimo come seconda stagione nel Paddock.
Poi vennero le inutili stagioni 92 e 93 ove corse da campione oltre le scarse capacità del mezzo, passando abbastanza inosservato e guadagnando la stima incondizionata del popolo rosso.
Infine vennero gli anni 94-95, ove si iniziò una crescita del team, che però si concluse come sappiamo.
La mia conclusione è che, pur avendo delle grandissime capacità, non riuscì mai ad affermarsi perchè, di fatto, non ebbe mai l'opportunità di lottare con continuità per la vittoria.
Spesso gli addetti ai lavori affermano che vincere aiuta a vincere. Ed è verissimo.
Non penso che Jean disponesse di meno classe di Hakkinen, ed anzi, il finlandese ad inizio carriera ne fece parecchie sbagliate e, sino al 1998, ebbe una carriera per molti versi simile a quella di Jean: tante gare grintose, ma poca fortuna.
Tuttavia Mika nel 1997 riuscì ad abituarsi a lottare per la vittoria, a vincere, ed a maturare come pilota, diventando quel gran campione che è stato, il tutto supportato da un team solido che credeva in lui.
Purtroppo Jean non ebbe tale opportunità. Non ebbe team manager che credevano e puntavano incondizionatamente su di lui e, solo sporadicamente, ebbe l'opportunità di lottare per la vittoria.
Tuttavia indubbiamente merita un posto d'onore fra i migliori piloti della Ferrari.
Quanto cuore ci ha messo in quei 5 anni...ed ancora oggi, a più di 20 anni di distanza, rimane innamorato della rossa di Maranello.
Forse tutto ciò vale più di un titolo e di decine di vittorie...