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A me la lettura ha aiutato molto ed ha completato quel processo di "riabilitazione" sportiva già iniziato qualche anno fa.
In diretta, ai tempi, lo reputavo davvero inferiore ai colleghi e, soprattutto, a Schumacher.

Col tempo ho capito non solo che aveva grandi capacità di messa a punto (e Williams beneficiò molto del suo lavoro, che non va sottovalutato nell'analisi dei favolosi anni del suo dominio), ma anche di quanta forza ci volesse nel fronteggiare dei campioni cresciuti nelle piste fra go kart e f-ford.

Da parte mia posso dire che è sempre un bene separare la passione sportiva (e il tifo) rispetto la comprensione e la storia degli uomini reali; guardare oltre gli "elmi e corazze" di questi gladiatori/aurighi contemporanei è sempre interessante e istruttivo.
Sportivamente non ho mai apprezzato granché Hill jr, e mi ha disgustato (uso un termine forte ma personalmente autentico) in relazione all'affaire Imola '94. A questo proposito il libro non scalfisce minimamente la mia personale lettura degli eventi sportivi.

Per quanto riguarda l'uomo, al contrario, emerge una figura inedita e una storia personale avvincente. Non dubito affatto Damon Hill sia una persona sincera e affabile, con le corse generazionalmente nel sangue. Autenticamente british.
Rivivere la sua storia umana attraverso i suoi occhi ed emozioni è davvero ..intenso.