Ricordando un campione: J. Rindt

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da tuonorosso » 05/01/2012, 22:58

povero... brutto incidente a monza  :(
[red] tuonorosso [/red]
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da jackyickx » 17/04/2012, 15:37

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da duvel » 18/04/2012, 20:37

Questa è una maxifoto in formato A4, in omaggio al volume "Jochen Rindt bilder - aus dem Leben des unvergessenen Weltmeisters"  (Erik Thomas Neger)

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da jackyickx » 18/04/2012, 21:34

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da The King of Spa » 18/04/2012, 21:51

[quote="duvel"]
Questa è una maxifoto in formato A4, in omaggio al volume "Jochen Rindt bilder - aus dem Leben des unvergessenen Weltmeisters"  (Erik Thomas Neger)

[/quote]

Bella.  :thumbup1:
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da The King of Spa » 28/06/2012, 13:28

Jochen Rindt ? Io lo conoscevo bene…

Tratto da Autosprint Settembre 1970 – Carlo Micci ricorda il suo amico Jochen Rindt appena scomparso durante le prove ufficiali del Gp d’Italia di Formula 1. Il giornalista scrive di un’immaginario dialogo con Rindt ricordando come si erano conosciuti diversi anni prima, quando Jochen era ancora alle prime armi nella professione di pilota.

Monza – Il mio amico Jochen Rindt non c’è più ! Non posso credere alla dura realtà, o meglio stento a crederci, tutto mi sembra impossibile: sono passati otto anni, da quando ti incontrai per la prima volta a Vallelunga. Fu il compianto Bardi Barry a presentarci. Eri al tuo debutto in Formula Junior. La macchina, il vecchio Cooper che Kurt ti aveva ceduto, non era delle migliori e tu cercavi di fare del tuo meglio.

Sono immagini di otto anni fa, immagini lontane che però rivedo passare come una nuvola davanti agli occhi. Il 1963, anno d’inizio della tua carriera professionale, stringemmo quell’amicizia nata così per caso. Un’amicizia vera, priva di particolari interessi. Un sentimento di reciproca stima e simpatia, che si è protratto nel tempo, nulla era cambiato finora, così voglio ricordarti.

Come otto anni fa, quando per la prima volta sgusciasti dentro a una monoposto, così sabato, quando ti accingevi ad assicurarti un’ottima posizione di partenza ero lì, davanti a te. Non ti ho parlato, per non disturbarti, per non farti perdere quella concentrazione necessaria, ma i nostri sguardi si sono incontrati: un piccolo sorriso appena accennato sulle tue labbra, poi hai strizzato un occhio come per farmi un cenno “OK ora vado”. Poi altri sguardi d’intesa, ma ci capivamo bene.

Voglio ricordarti in quegli attimi, attraverso la mia cinepresa che ti ronzava davanti, ho visto i tuoi capelli biondi ora un pò lunghi come detta la moda, sparire sotto il casco. Casco nuovo integrale, bianco anziché verde, come quello di quando ti conobbi. Poi sei scivolato dentro la tua Lotus, le mani hanno preso possesso dei comandi: movimenti lenti, precisi, in un attimo hai controllato che tutto fosse in ordine, poi hai messo il “contatto” e il ruggito possente dell’otto cilindri Ford si è unito ad altri, aumentando il frastuono dei box, poi lentamente ti sei avvicinato al tuo ultimo incontro con la velocità.

Ti ho visto sparire velocemente, attraverso il mirino della cinepresa. Ero lì che ti aspettavo, invece pochi minuti dopo la ferale notizia. No! Non può essere vero e ancora mi ribello alla realtà. Il mio amico Rindt se n’è andato. In un baleno mi sono tornate alla memoria le ore felici che ho passato con te a Vienna. Eri poco più di un ragazzo, ma avevi la volontà ferrea di un uomo maturo, che a tutti i costi voleva emergere. E hai scelto il mestiere più difficile: la carriera di pilota.

Ricordo come se la cosa accadesse ora: viaggiavamo sulla tua Jaguar per le strade di Vienna, veniva giù una pioggerellina che faceva pattinare le gomme e tu come se fosse la cosa più naturale di questo mondo ti esibivi in derapate: il tuo dò di petto. Non sei diventato poi famoso per questo tuo innato modo di guidare? Per te era semplice, anche se chi ti accompagnava in queste scorribande non era molto tranquillo.

Eri felice, felice perché quella passione per le corse ti dava la carica. Tra una derapata e l’altra mi anticipavi i tuoi progetti futuri, mete lontane, ma che immancabilmente con tanti sacrifici ha poi saputo raggiungere. In questi ultimi tempi se stato considerato più volte un uomo fortunato, ma io non posso accettare questa tesi: no decisamente caro Jochen, non sei mai stato un pò baciato dalla fortuna. A poco più di un anno hai perso i genitori, la sorte non ti è mai stata alleata.

Da grande avresti dovuto essere il re delle stoppie, della fabbrica lasciata in eredità dai tuoi, invece dopo vent’anni potevi usufruire solo di un modesto appannaggio. Poi la carriera in automobile: in poco tempo tempo ti sei imposto in F.2 e ne sei diventato il re. E ora, quando un’altra corona stava per essere posata sulla tua testa, quando il trono che fu di Clark era ormai alla portata delle tue possibilità, ecco ancora la fortuna voltarti le spalle: Jochen Rindt un re dal trono impossibile.

Caro Jochen, le vittorie di quest’anno in F.1 sono state solo una beffa della dea bendata, una terribile beffa e come un presentimento, forse tu te ne eri anche accorto. A Mauro Forghieri, direttore della Ferrari lo avevi confidato: “Io un uomo fortunato? Non lo credo, ma se di fortuna si tratta speriamo che duri!” Purtroppo, Jochen la fortuna che sembrava aver stretto un patto di alleanza con te, ti ha voltato le spalle; so di non poterti più incontrare sulle piste, ma non voglio crederci e cercherò di ricordarti così come ti ho conosciuto, un gioviale ragazzo dal sorriso sempre pronto, sincero, scanzonato, un gentleman nella vita e in gara. Un campione d’automobilismo. Addio Jochen re senza trono.

Per approfondire la storia di Jochen Rindt clicca qui.

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da jackyickx » 05/09/2012, 22:02

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da Baldi » 13/09/2012, 16:43

Come spesso accade, cercando una cosa ne ho trovato un'altra.

Considerando che mi sembra un video incredibilmente interessante lo posto, non so se qualcuno l'aveva già inserito prima. In ogni caso, essendo un documento, a mio avviso, importante, duplicare fa solo bene.

http://www.youtube.com/watch?v=l6JfPY0elQw&feature=player_detailpage

e questo, ancora più "esteso"

http://www.youtube.com/watch?v=QjBFsc8wP7I&feature=related




PS: Piccolo commento..... ma il cronometro di ultra precisione col nonio?????? pazzesco!
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da bschenker » 14/09/2012, 0:33

[quote="Baldi"]

PS: Piccolo commento..... ma il cronometro di ultra precisione col nonio?????? pazzesco!
[/quote]

Eppure la Signora che prendeva i tempi per la Matra era in grado con 3 o 6 (e passato il tempo difficile di ricordare preciso) di questi crono i tempi di tutti piloti. In piu di una occasione quando quelli ufficiali avevano di certo fatto dei errori, i sui tempi venivano presi per correggere quelli ufficiali.

.
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da Baldi » 09/11/2012, 22:36

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da Baldi » 09/11/2012, 22:45

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da Baldi » 02/12/2012, 19:35

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da Baldi » 02/12/2012, 20:04

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da Baldi » 13/01/2013, 18:44

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da duvel » 01/04/2013, 0:28

Dovrebbe trattarsi del Jochen Rindt Show :o

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questa è molto triste, lo sconforto del suo meccanico Eddie Dennis

http://imageshack.us/photo/my-images/845/tumblrm05p5mtmnt1rod8is.jpg/
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