Niki Lauda

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da sundance76 » 13/05/2021, 9:55

"Se la macchina non è più che perfetta, non riesco ad andare veloce. Prost, invece, guida veloce anche la mer.da".

(Niki Lauda, primavera 1985)
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"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da Niki » 20/05/2021, 9:19

La Formula 1 è finita due volte: il 3 novembre 1985 ed il 19 maggio 2019. Stavolta definitivamente.
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da Jackie_83 » 20/05/2021, 11:06

Amen :cry:
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da groovestar » 20/05/2021, 17:16

Mannaggia quanto manca Niki...
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da 330tr » 16/10/2021, 12:46

Non avevo mai visto questo documento straordinario, un camera-car sulla 312t2 nel '76 a Mosport, con alla guida nientemeno che l'Unico in persona!!
Notare come per le riprese abbia guidato senza carenatura per far vedere le mani alla guida su volante e cambio

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da groovestar » 22/05/2022, 18:55

Almeno altri due team dovrebbero dedicargli una statua...
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da Niki » 29/07/2022, 21:12

Un Grande tra i Grandi. Devo conoscere personalmente almeno lui

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da Niki » 11/09/2022, 15:47

Monza, 11 settembre 1977: la Ferrari, quella vera, diventa Campione Costruttori.
Immensi.
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da Niki » 02/10/2022, 17:51

2 ottobre 1977, l'ultima volta che i due più grandi di sempre siano stati insieme.
Quando vidi la BT46 quasi ebbi un infarto per quanto era meravigliosa, ma l'Immenso è rimasto ed è Ferrari per tutta la vita. Il più ferrarista di tutti.

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da sundance76 » 08/11/2022, 16:02

OLANDA ‘77

Qualifiche ad alta tensione

Prime prove, prima uscita, prima curva: giro lo sterzo, in a primo momento però la macchina non risponde alla guida, è oltremodo sotto sterzante e poi sovrasterza. Più avanti, c'è una serie di curve molto veloci che possono essere prese a velocità piena, ma oggi non me lo posso permettere con questa macchina. Non posso andare a tutto gas perché la macchina anteriormente è troppo leggera. Torno al box e dico a Forghieri che ci sono dei guai: «Non si può correre con una macchina del genere. È impossibile». Mi risponde: «Te lo immagini soltanto: guarda Carlos, ti precede di un secondo e mezzo, è sesto e tu dove sei?» . «Non bado al tempo ora», dico , «Per quale ragione dovrei? Prima dobbiamo mettere a punto la macchina». Parliamo tutti e due, non ci intendiamo, e cominciamo a litigare. Il motore speciale che è stato messo sulla mia macchina, dovrebbe essere particolarmente efficiente, ma sul rettilineo fa 3 o 4 km / h meno di quello normale. Allora cambio macchina, prendo quella che è stata riservata per i collaudi, ma va male e tiene male la strada. Mi arrabbio. Forghieri quasi non m'ascolta [non è mai stato un buon ascoltatore]. Gli dico che è sottosterzante nelle curve lente; mi da alcuni suggerimenti, tra l'altro vuole graduare maggiormente l'alettone posteriore. «Sei impazzito? » , gli chiedo , « così nelle curve veloci [ che prevalgono in questo circuito ] avrò un racconto sottosterzo che , nel complesso , sarei ancora più lento ». Comincia a brontolare. Gli dico che voglio più alettone anteriore e lui continua a brontolare e se ne va. Il tempo stringe e i meccanici eseguono la modifica proposta da me. Anch'io, però mi sono sbagliato; la macchina non migliora le sue prestazioni. Forghieri è tornato e mi rimprovera: «Vedi, magari tu avessi dato retta a me e seguito i miei suggerimenti!». Siamo proprio nel mezzo delle qualifiche e gli chiedo: «Che cosa vuoi fare? Ecco la macchina; prendila e fa quello che vuoi!» . Comincia a rifare tutta la macchina: meno alettone anteriore, dietro mette delle molle più dure sebbene per tutto l'anno non siano mai state cambiate. E da fessi volerle sostituire dato che sappiamo che queste sono a posto. Mette altri ammortizzatori, altri alettoni, altre gomme; mi sento male a guardarlo; questa non può essere la soluzione. Hanno terminato la ricostruzione e parto. Già all'uscita dal box, alla prima sterzata, noto che non c'è nessun miglioramento. Completo il giro e quindi torno al box senza un giro cronometrato. Forghieri urla come un ossesso: «Non hai fatto registrare nessun tempo, con te non si può lavorare». Gli rispondo: "Perché fare un giro in 2 minuti e mezzo quando tutti gli altri lo fanno in un minuto e quindici secondi?». Si riscalda e mi urla che lo faccio solo per farlo arrabbiare, che solo per sadismo non voglio correre. La discussione esaurisce tutti e due e gli dico: «Ti prego, va via, lasciami fare a mio modo!». Ma non combino molto, è già tardi e alla fine, ottengo un tempo superiore di un secondo e mezzo a quello di Andretti. Questo significa quarta fila di partenza, a meno che domani non succeda un miracolo.



Per le qualifiche definitive, ho preso la macchina di riserva e l'ho fatto modificato sulla base di considerazioni esclusivamente intuitive. All'ultimo momento non ha senso voler escogitare altre modifiche, bisogna solo pensare a correre più velocemente e più follemente possibile. È l'ultima conseguenza delle corse automobilistiche; significa oltrepassare coscientemente i limiti normalmente validi. Bisogna "grattare" i cordoli per guadagnare decimi e centesimi di secondo; andare sui cordoli fa parte di questi giri caotici. Quando la macchina balza sul cordolo sbanda in modo tale che con un po' di sfortuna può succedere di tutto. Sono quegli incidenti che la gente non riesce a spiegarsi: come ha fatto a urtare proprio il guard-rail? È possibile farlo? Un testacoda sulla pista è quale molto meno pericoloso perché di solito, il pilota può prevedere pressappoco, in direzione la macchina sta girando, cioè ha buone possibilità di correggere la sbandata, ad un certo punto può frenare e la macchina si ferma. In quei giri tutto cambia dimensione, tutto è diverso: tocco i cordoli, rimbalzo, ed i colpi sono così pesanti e violenti che il volante sbatte contro le mie mani, e sento che è solo una ridicola piccolezza a tenere la macchina ancora in pista , un altro colpo, per quanto insignificante fosse, la manderebbe fuori pista. Sono sette decimi di secondo più veloce del giorno precedente, e mi guadagno un posto nella seconda fila di partenza. Questo, per ora, è sufficiente. Nel box, Forghieri mi grida: "Come mai che ad un tratto, tutto va bene; vedi ora, che la macchina è a posto?» . Indico il mio piede sinistro e dico: «No, è merito del mio piede, ho corso come un pazzo, capisci, ma la macchina non va meglio. Correre in questo modo, però, ha senso solo quando prima si sono esaurite tutte le risorse della tecnica e tutte veramente le possibili modifiche. Non capisci questo?». Non sta nemmeno a sentirmi. I giri-caos sono un'ulteriore perdita per ogni pilota. In questi ultimi anni, i piloti, qualitativamente, tendono a livellarsi e per questa posizione alla partenza si è fatta sempre più importante e questi giri caotici si sono resi sempre più necessari. Il pilota deve costringersi a dimenticare il suo modo di guidare normale, superare tutti i limiti e andare, per così dire, più che al massimo. Anche l'uomo stesso «va fuori giri », è immerso in un altro mondo e può uscirne soltanto quando il suo corpo, nel frattempo, è tornato al box.

Controllo i tempi dei miei antagonisti, e mi accorgo del tempo bassissimo di Scheckter: è solo quindicesimo. «Che cosa sta succedendo a Jody?», chiedo ad alcuni giornalisti. Mi rispondono: «Ha qualcosa nello sguardo come se ammazzare tutti quelli che gli si avvicinano troppo che gli chiedono dei chiarimenti. Non sappiamo cosa abbia perché non glielo possiamo domandare». Vado da Scheckter e gli chiedo: «Cosa c'è che non va? Perché non parli con nessuno?». Mi dice: «Non lo capisci? Ho fatto una corsa da matti, da farmi uscire il sangue dal naso per lo sforzo, ho rischiato il massimo, eppure sono quindicesimo. Che cosa devo rispondere a chi me ne domanda la ragione? O l'ammazzo, o me ne vado. Quindi preferisco quest'ultima soluzione».

La tensione di quei giri si dissolve più facilmente se ne puoi ricavare un qualche senso, se insomma il tempo è soddisfacente. Se ti sei guadagnato la pole position, sai almeno che a qualcosa la pazzia è servita. Ma quando tu hai dato il massimo e pur tuttavia ti ritrovi nell'ottava fila, accanto al signor Patrese, ci rimani male. Sai che sei andato bene quanto Andretti, che lui non può essere stato più bravo di te, che non può aver rischiato più di te; soltanto che oggi lui aveva la macchina la migliore, per questo è un secondo e mezzo più veloce di te. Lui è primo, Scheckter quindicesimo, eppure Scheckter sente di non essere stato da meno. È difficile tornare allo stato normale dopo un simile sforzo, dopo una tale corsa indiavolata, dopo una tale rabbia impotente e una tale cocente delusione. Parecchi anni fa, in Canada, mi ero imbestialito tanto che a un inserviente avevo dato il mio casco sulla testa perché quell'uomo si era comportato sprovvedutamente, volendo eseguire proprio in quel momento una semplice operazione di manutenzione. Non ero ancora «tornato normale» quando picchiai quell'uomo. Il mio sgomento per il fatto che un mio stato d'animo mi possa cambiare in quel modo, fu talmente grande che da allora in poi mi sono imposto sempre un severo autocontrollo: la ragione comanda di porre un freno alle emozioni. So quello che sente Jody quando dice che ora non può rispondere perché è tanto "fuori giri": è pieno di rabbia, delusione e tensione.

(Niki Lauda, "Protokoll - i miei anni con Ferrari")
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da Niki » 20/05/2023, 15:06

3 anni. L'unico lato positivo è che non sia passato attraverso la ***** cui siamo passati tutti. Maggio è il peggior mese per lo sport a motore.
Lo feci da ragazzino, non ricordo a quanti anni, ma quando respiravo Formula 1 e andavo a dormire sognando Formula 1.
Il più grande di sempre e il più Ferrarista di tutti.
Amen.
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da duvel » 20/05/2023, 16:52

Davvero notevole :clap:
bravo!
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da sundance76 » 21/05/2023, 9:23

Bellissimo! Bravo Niki!
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da 330tr » 12/06/2023, 7:17

Uno splendido documentario su Niki, con una notevole ripresa ed esposizione della T2 direttamente dall'abitacolo, anno 1977.

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