Cevert

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da 330tr » 03/03/2016, 22:29

bschenker ha scritto:Se si puo dire fortuna, riccordate le gambe storte di Graham Hill, e stesso posto nel 1969.

Per l'incidente di Senna non voglio dire che la causa sia un altra di quello che si dice. Pero si dice anche Senna era il migliore di capire la macchina (che io metto in dubbio), se e vero l'andatto cercare lui quel incidente. Per dirlo piu preciso negli riviste Italiani cerano serie die fotogrammi a dimostrare come si sposta la posizione del manubrio in fronte della direzione (se non sono Photoshopato) un chiaro indizzio che qualcosa non e in ordine e pure vai avanti al massimo. In ogni modo i filmati on board facevano vedere di sicura che la vettura era molto ballerina.

.


Insomma, delle due l'una: o Senna era un incapace, e non si è accorto di un preoccupante cedimento in itinere (doveva ovviamente inchiodare non appena accortosi dei movimenti accentuati del volante..pur se questi si mostrarono decimi di secondo prima della rottura! :whistle: ), o era un incompetente, incapace di mantenere la vettura su sconnessioni che tutti i piloti veri sapevano affrontare.

Povero Ayrton.. :doh:
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da jackyickx » 03/03/2016, 22:35

Forse ci dovremmo spostare nella discussione su Senna...
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da Niki » 03/03/2016, 22:39

330, chiaro che i periti di parte vanno sempre presi con le molle. Come ho sempre detto, non parlo mai di cose successe prima che iniziassi a seguire le corse con i miei occhi, questo per chiari motivi. Vedi ad esempio thread su Bandini. Puoi girare intorno alle cose quanto vuoi, ma se non eri lì in quel momento, o se non guardavi in quel momento, puoi solo basarti sulla teoria. Sull'incidente di Senna non c'è mai stato bisogno di chissà quali indagini dato che la causa è stata quasi sicura praticamente da subito.

Jacky, non so quanta pressione potesse avere Cevert. La situazione era completamente diversa da quella di Bandini. Lorenzo era all'ultima spiaggia, se così possiamo dire, il pilota francese sarebbe diventato caposquadra l'anno successivo. E dopo aver letto il racconto di Beat, se tanto mi dà tanto credo che la pressione non sapesse neanche cosa fosse.

Luca, purtroppo abbiamo appurato qui dentro, come sempre, che il Maestro non ebbe un cedimento, o meglio. Il fatto che innescò il suo incidente fu la grossa botta sul cordolo, poi da lì potrebbe aver ceduto la sospensione. Ma la scordolata fu determinante per l'uscita di pista.
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da jackyickx » 03/03/2016, 22:48

Niki ha scritto:
Jacky, non so quanta pressione potesse avere Cevert. La situazione era completamente diversa da quella di Bandini. Lorenzo era all'ultima spiaggia, se così possiamo dire, il pilota francese sarebbe diventato caposquadra l'anno successivo. E dopo aver letto il racconto di Beat, se tanto mi dà tanto credo che la pressione non sapesse neanche cosa fosse.


Non sono d'accordo. Cevert quel GP voleva vincerlo e le testimonianze sono in quella direzione. Non chiamiamola pressione, chiamiamola come ci pare ma ci sta che osasse un po' di più, come capitava a tutti in quel periodo. Poi ci si è messo il destino di farlo nel posto sbagliato e quella che poteva essere un'innocua uscita di strada è diventata una tragedia.
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da Luca 74 » 03/03/2016, 23:06

Tenete sempre conto che rimetto le mie idee a voi che siete più esperti di me, io rimarrò sempre un motociclista quindi sono di un altra parrocchia. L articolo di Lini non potevo conoscerlo ma mi sembra molto concreto..
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da jackyickx » 03/03/2016, 23:18

Luca 74 ha scritto:Tenete sempre conto che rimetto le mie idee a voi che siete più esperti di me, io rimarrò sempre un motociclista quindi sono di un altra parrocchia. L articolo di Lini non potevo conoscerlo ma mi sembra molto concreto..

Caro Luca, purtroppo possiamo esprimere solo ipotesi e opinioni. Certezze non ce ne sono. In quegli anni purtroppo anche piccoli errori determinavano tragedie. Koinigg morì al Glen per colpa delle barriere, così come era successo l'anno prima. Nei giornali, ed anche su AS, le notizie delle morti però erano in secondo piano, sempre dopo la cronaca dell'avvenimento. Forse l'unica eccezione la si fece con la morte di Giunti.
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da 330tr » 03/03/2016, 23:21

Niki ha scritto:..non parlo mai di cose successe prima che iniziassi a seguire le corse con i miei occhi, questo per chiari motivi. Vedi ad esempio thread su Bandini. Puoi girare intorno alle cose quanto vuoi, ma se non eri lì in quel momento, o se non guardavi in quel momento, puoi solo basarti sulla teoria...


Bè, dai, se tutti facessero così la Storia non esisterebbe..esisterebbe solo la cronaca, e le memorie recenti dei vecchi. Che mondo triste e ignorante, senza memoria del passato!! :(
Io potrei solo parlare di Imola '93, '94, 2002..non esiste! Voglio conoscere e capire cos'è successo ad Ascari a Genova nel '52, voglio immaginarlo, vederlo coi miei occhi mentre affronta le curvette in porfido di Monza, mentre dà la biada a Fangio..e sarebbe terribilmente crudele per i giovani nati 15 anni fa, condannati a vita a disquisire di DRS, imbuti intonarumori, qualifiche a sedia rovente..un supplizio assoluto, una condanna dantesca, un'ingiustizia luciferina!!!! No, dai, la Storia dev'essere un bene universale; anzi, per certi versi l'assenza totale di contenuti oggi spinge sempre più a conoscere il passato, ed è qualcosa di meraviglioso!
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da Luca 74 » 04/03/2016, 9:55

Continuo con il racconto.

MOSPORT 23 settembre 1973 ( due settimane prima )
(...)
Le prove libere che hanno preceduto la corsa sono state ritardate di mezzora a causa della pioggia battente. Quando infine si sono disputate abbiamo potuto assistere ad almeno sette uscite di pista in un ora.
L’incidente piu’ spettacolare e’ stato quello di Ronnie Peterson. Lo svedese e’ uscito indenne dalla sua vettura, ma un rapido giro d’ispezione gli ha tolto la speranza di vederla riparata in tempo per la corsa. Ronnie ha maledetto il cielo ma anche ringraziato Colin Chapman, il suo patron: e’ il solo pilota del lotto ad avere un muletto.
Queste acrobazie hanno costretto James Hunt a cambiare il serbatoio dell’olio e un alettone, l’argentino Carlos Reutemann, un alettone e il suo attacco e il francese Beltoise a montare un nuovo radiatore. La pioggia raddoppia verso fine mattinata, Francois crede che la partenza non puo’ essere data.
Poi, verso le 15 il cielo si e’ liberato, venticinque vetture si lanciano ruggendo su una pista ancora fradicia.
Cric e gomme s’impilano davanti i box, i meccanici, sul chi vive, si apprestano a cambiare le gomme delle auto non appena la pista sara’ sufficientemente asciutta.
Francois, quinto tempo in prova parte in terza fila: dovra’ battersi. La sua vettura e’ equipaggiata con gomme Goodyear, ma sotto la pioggia le Firestone si sono rivelate per tutta la stagione nettamente superiori alle Goodyear.
L’austriaco Niki Lauda che guida una BRM, mediocremente piazzato sulla griglia di partenza, ottava posizione, passa in testa sin dal terzo giro. Cevert al contrario si trova relegato indietro, in nona posizione, con Reutemann e il futuro vincitore della corsa Peter Revson.
La pista si asciuga e Francois spera.., la vettura ha piu’ aderenza. torna competitivo. Il suo compagno, Stewart comincia al contrario a perdere subito terreno con una certa regolarita’, le sue gomme sono surriscaldate, il pilota teme di essere sulle tele..
In testa i piloti si succedono, Lauda che mena le danze si ferma a cambiare le gomme, gli montano le intermedie anziche’ slick : grave errore ! il giovane austriaco sara’ costretto a rifermarsi lungamente una seconda volta per rimontare altre gomme: addio vittoria !
Peterson che lo seguiva buca una posteriore, la sua auto parte in una lunga derapata che finisce contro il rail. Fine della corsa per lo svedese.
Francois ha riguadagnato posizioni, e’ terzo. Gli uni dopo gli altri si fermano a cambiare le gomme, Francois le ha cambiate molto presto e velocemente, il primo del team Elf Tyrrell, meno di un minuto e’ necessario ai suoi meccanici per il cambio gomme, per pochi istanti non assistera’ al pasticcio fra Amon e Stewart fermatisi quasi contemporaneamente. Insieme a Scheckter ripartono insieme. I due piloti riprendono la gara con Scheckter davanti a Francois, appena poco piu’ tardi l’incidente. Cevert racconta:
- “ eravamo passati davanti ai box, nella curva n. 1 che immediatamente segue, il sudafricano ha commesso un grande errore, che mi ha permesso di uscire piu’ veloce di lui e di affiancarmi. Ero a sinistra quando affrontiamo la seconda curva che si prende in quarta a 240 all’ora quando Jody freddamente chiude la traiettoria come se io non fossi la’. Le posteriori si sono toccate. Scheckter ha sbattuto a destra. Io ho perso il controllo della macchina che e’ subito partita in testa coda, mi sono visto arrivare perpendicolarmente in faccia il rail a 150 all’ora.”

La botta e’ stata estremamente violenta, ma un dettaglio tecnico dell’auto salva Francois da un grave incidente.
Per accedere piu’ rapidamente ai pedali, l’ingegnere Derek Gardner che ha concepito la Tyrrell ha fatto fare un spazio nella lamiera della carrozzeria di quaranta cm. Cosi’ i meccanici possono regolare i pedali senza doversi allungare o fare contorsionismi nell’abitacolo.

Sotto la forza dell’urto, il davanti della Tyrrell si e’ piegato in avanti, come il volante deformato all’altezza dell’ impugnatura delle mani, le gambe e piedi di Francois avrebbero potuto macinarsi all’altezza delle caviglie.. Per miracolo i piedi non sono stati presi dalla torsione del telaio: essi emergono dalla carrozzeria.
Doppia distorsione, di cui una lieve. Malgrado il dolore Francois colmo di rabbia raggiunge Scheckter : “ tu sei completamente matto – gli urla battendogli un pugno sul casco- non e’ possibile, non hai davvero niente nel cranio !”
-“ Tre corse che fai e tre incidenti ! “
Un addetto interviene per riportarli alla calma.
Francois rientra a piedi.
Si reca al centro medico per un controllo, lo supera con esito positivo. L’indomani le cascate del Niagara le visita appoggiato alle spalle di Jackie Stewart, a turno i componenti del team lo portano in giro per non pregiudicare la guarigione, poi telefona a sua mamma.
- “ era assolutamente infuriato contro Scheckter, racconta la signora Cevert. Francois diceva “ e’ un tipo eccessivamente pericoloso: non si rende conto di quello che fa’. In piu’ avrei potuto vincere ! “
Con l’ingenuita’ di una madre Mme Cevert domanda: - “ ma se e’ cosi pericoloso non si puo’ impergli di correre ? , non so’.. impedirgli di entrare in pista ? “-
- “ Si si me ne occupero’ io.. in pista e’ un pericolo pubblico ! Sai mamma , e’ incredibile che ne sono uscito completamente indenne dall’incidente. Ne sono ormai sicuro adesso: non mi puo’ succedere niente al volante di una Tyrrell ! “.
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da Niki » 04/03/2016, 10:10

Luca, scherzi? A quel tempo credo che piloti di moto e di auto fossero molto più vicini di quanto lo siano ora per tutta una serie di motivi.
330, è chiaro che mi faccio delle idee e delle opinioni ma andare a cercare qualcosa basandosi su fatti riportati, molto spesso o quasi sempre porta a risultati molto discrezionali e che hanno almeno il 50% di possibilità di essere sbagliati.
Proprio perchè basati non su una conoscenza diretta. E parlando in generale, la storia la scrivono sempre i vincitori per cui non vuol dire che sia quella reale.
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da groovestar » 04/03/2016, 13:11

Che ironia...si fosse rotto un piede in quell'incidente forse oggi si racconterebbe una storia diversa.
E' proprio vero che il destino è scritto
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da Luca 74 » 04/03/2016, 14:49

Niki ha scritto:Luca,. E parlando in generale, la storia la scrivono sempre i vincitori per cui non vuol dire che sia quella reale.


E' per questo che bisogna mettere insieme tutti i pezzi cercando e frugando nel passato. La verita' si trova sempre.. Guarda " avvocato " e' riuscito a cambiare l'opinione di molti che dicevano male di Bandini, cercando prove e trovandole. Bisogna rendere giustizia a chi ha sempre rischiato le proprie, di palle.
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da Niki » 04/03/2016, 16:00

Vero. Ma io farei dei distinguo. Purtroppo con l'involuzione della società, perchè quella che viviamo è una involuzione senza fine, a tutti i livelli, il concetto di "sbagliare" è sempre più censurato. Sembra qualcosa fuori della comprensione umana e non, qualcosa di inammisibile e vergognoso.
Però chi fà, sbaglia. Chi non fà non sbaglia. Ormai l'errare humanum est sembra qualcosa da cancellare dalla più profonda delle memorie.
Nel nostro caso. I piloti osano, per cui sbagliano. O possono sbagliare. E' normale. Ed era ancora più normale allora, senza le miriadi di aiuti e di balie che hanno ora.
Chiaro che rendere giustizia a tutti sarebbe come minimo dovuto, anche se qui dentro è l'ultimo posto in cui ci sono preconcetti, come avrai potuto notare.
Però c'è anche l'altro lato della medaglia. Discolpare, anche se il termine non è dei più precisi ma rende il concetto, a tutti i costi. Si cadrebbe nell'errore che fanno quelli che invece vogliono incolpare per discolpare altri. O altro, come nel caso del vecchio che dava sempre la colpa ai piloti e mai alle macchine.
O come gli infami della Honda, per fare un esempio che ti calza di più, con Kato prima e con Stoner poi.
Bene cercare la verità o cambiare un preconcetto o una verità di comodo costruita a tavolino, ma ci sono limiti oltre i quali non si può andare, ripeto, se non si è stati parte dell'evento. Questo a meno di prove matematiche ed inopinabili.
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da Luca 74 » 04/03/2016, 16:34

No guarda, sono quasi totalmente d'accordo con quello che dici, pero' ci sono casi che io non digerisco. Di Lorenzo si diceva che era cotto, quando a priori non era vero, faceva comodo dire cosi', e nessuno si e' mai preso la briga di cercare il perchè, di Cevert si diceva che comunque era un mediocre e sembrava quasi che avesse voluto fare di piu di quello che era capace, koenigg per la fine atroce che ha fatto l'anno dopo etc ect. Allora se le cose non si ha voglia di approfondirle o cercare altre verita' si deve stare zitti. A me piace l'idea che qualcuno vada a cercare notizie su che persone erano, le loro aspirazioni, i loro successi, i loro sacrifici, dove sarebbero potuti arrivare, per raccontarcelo. Perlomeno per ricordarli come erano davvero, raccontando la loro storia. Questa per me e' giustizia e onesta' intellettuale. E glielo dobbiamo. Eppoi io amo gli sconfitti perchè mi assomigliano. I vincenti, quelli belli davvero, li lascio agli altri.
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da jackyickx » 04/03/2016, 16:40

I casi di bandini e Cevert sono totalmente differenti. bandini fu "accusato" non di aver sbagliato solamente, ma di averlo fatto perchè "cotto". Bandini è possibilissimo che abbia sbagliato, come succedeva tante volte in quegli anni. In quel GP sbagliò perfino Clark. Dire che Cevert sbagliò non significa minimamente sminuirne le doti.
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da eddie » 04/03/2016, 16:41

Luca 74 ha scritto:Sul tetto del Glen Paddock Club, che domina la pista all’altezza delle “ Esses “, Peter Macintosh, segretario dell’ Associazione dei costruttori di F1 – le sue funzioni fanno di lui uno degli uomini piu’ informati e piu’ competenti delle corse d’automobile – ha vissuto il dramma

Se il tetto di cui si parla è questo
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una di quelle persone sarebbe Macintosh.

Dalla foto in campo lungo sembra che dal tetto si abbia una visuale privilegiata su tutta la percorrenza delle Esses.
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