Io sono convinto che la storia della V posticcia sia mal posta e la realtà sia sempre molto semplice e banale.
Quando segarono nei test privati i due telai lo fecero, con tutta probabilità, per creare la base della FW16B, così da studiare in primis la vivibilità dell'abitacolo ed, in seconda battuta, capire come intervenire a livello aerodinamico, soprattutto all'altezza delle pance e della coca cola.
Inoltre, in quel test, vennero provati parabrezza e caschi perchè, con buona probabilità, tale modifica creava dei disturbi aerodinamici al capo del pilota, con conseguenti problematiche per gestire la gara.
Ciò che è certo è che con quel paio di centimetri avevano, in ogni caso, dato la possibilità a Senna di utilizzare (pur anche con qualche scomodità) il volante da 30.
Io non credo minimamente alla tesi secondo cui Newey si sarebbe impuntato facendo trovare a Senna una vettura diversa da quella battezzata nei test per mero puntiglio estetico, così come mi vien difficile pensare che, piuttosto che rimuovere tale espediente, abbiano preferito segare il piantone esponendosi ai rischi che conosciamo.
Ma soprattutto non credo che Senna avrebbe mai accettato una situazione del genere, anzi credo che si sarebbe imposto per l'eliminazione.
E del resto, se si trattava di un particolare insignificante, anche un uomo pratico come Head, ed uno pragmatico come Williams, avrebbero imposto l'eliminazione di un vezzo inutile.
Ciò che credo, trattandosi si una vettura "ad interim" è che abbiano mantenuto la struttura a V per la gara imolese (corsa su un circuito iperveloce) salvo poi eliminarla per la gara di Montecarlo, ove il pilota aveva necessità di una comodità totale.
Molto probabilmente lo stesso Senna può aver ritenuto preferibile correre la gara con una configurazione che creasse meno disturbo aerodinamico e, probabilmente, la modifica al piantone è stata effettuata nottetempo per garantire ancora più confort al pilota.
Tuttavia, concentrandoci su tale aspetto, ci dimentichiamo che tante erano le aree di criticità della FW16 e nel bellissimo documentario Senna, vediamo che Ayrton pare più preoccupato nella ricerca dell'assetto giusto e del comportamenti imprevedibile della monoposto, piuttosto che della V e dello spazio in abitacolo.
Io non escludo che la modifica sia stata effettuata fra il venerdì ed il sabato proprio su indicazione di Senna.
Peraltro girerebbero alcune immagini delle prove del venerdì in cui si vede la Williams correre in versione abitacolo a D e non escludo che, nel debriefing, non abbiano deciso di fare un passo indietro, tornare alla configurazione a V e di avvicinare lo sterzo.
Certo c'è chi comunque fa notare che una modifica così invasiva, fatta in tutta fretta, avrebbe di contro necessito di un ulteriore intervento sul sedile e sulla posizione di guida.
L'unica certezza è che tutti erano sotto grande pressione e che se Ayrton Senna voleva una cosa, l'avrebbe ottenuta. Ivi compresa l'eliminazione di un elemento inutile.
Probabilmente tutti hanno perso la bussola e si sono spinti troppo oltre accettando rischi troppo grandi.
Il pilota chiedendo modifiche su modifiche in tempi troppo brevi, accettando anche lavori frettolosi, e costruttore accettando di lavorare al di sotto degli standard che impone una così serrata competizione, pur di recuperare terreno e salvare il matrimonio del secolo.
Una marea di errori imperdonabile e, se dimentichiamo la questione piantone, anche il segare e limare un telaio fra una gara e l'altra, senza crash test, non sono indici di lavori a regola d'arte.
Tutte cose che il pilota conosceva ed accettava e, a mio avviso, pretendeva, spinto dalla volontà di dimostrare di essere il migliore.
Purtroppo mancò la pazienza di attendere un mese per vedere la versione evoluta della Williams, vettura questa davvero competitiva e nata su indicazione di Senna e che incorporava tanti dei dettagli posticci visti a Imola