da Pk90 » 25/05/2006, 21:34
Ci vogliono portare
via le emozioni
La distanza che separa chi opera in F.1, direttamente o indirettamente, e gli appassionati, quindi il mondo reale, è ormai abissale. Chi è lì, in quel recinto sbarrato meglio di un controllo bagagli di un aeroporto americano, si prodiga giorno dopo giorno per far sì che la F.1 sia sempre più incomprensibile. La lista è lunga e italiaracing l'ha più volte affrontata. Dalle monoposto che poco ormai hanno a che fare con il concetto reale di corse automobilistiche ai costi esageratamente folli; da come si sviluppa il weekend dei Gran Premi, con inutili prove libere, qualifiche sballate, gare senza sorpassi, pit-stop per i cambi gomme e i rifornimenti che hanno stufato tutti; per il comportamento dei piloti, che rifiutano il contatto umano, corrono per evitare di fermarsi a firmare autografi tanto che li devono caricare su un pianale di un camion, la domenica mattina, per obbligarli a salutare il pubblico in un giro di pista. Piloti come mucche da trasporto.
Piloti che lottano nelle categorie al di sotto della F.1, si danno ruotate, si fanno cattiverie, poi arrivano nel mondiale e svaniscono. Come giudicare le parole di Webber e Villeneuve dei giorni scorsi, preoccupati per quello che potrebbe verificarsi nella qualifica di Montecarlo. Ma ragazzi, vi siete dimenticati cosa vuol dire la parola piloti? Avete deciso di fare un lavoro che comporta viaggiare a 300 orari anche per le stradine di Monaco, che implica parecchi rischi, non siete ragionieri, con tutto il rispetto per questa categoria. Come avranno mai fatto dal 1950 al 2000, fermiamoci lì, i piloti di F.1 ad affrontare le qualifiche? Ma come è possibile che ad ogni doppiaggio in gara, il campione del mondo si agiti alzando pugni, braccia e quant'altro? Se il Monteiro di turno non si sposta, allora Alonso, se è un vero campione, gli tiri una bella staccata, come faceva Ayrton Senna. Invece questi piloti di F.1 di oggi pretendono di avere sempre la pista libera. Come nei rally.
La ciliegina sulla torta è allucinante: l'idea è quella di organizzare un GP di F.1 a Le Castellet, il bellissimo impianto nel sud della Francia ricostruito per ospitare soltanto prove private. Quindi non sono state allestite tribune o terrapieni per gli spettatori. Il gestore dell'autodromo, ha detto candidamente che sarebbe un GP per soli Vip, non più di tremila. Ecco, piano piano si arriverà anche a questo. E tutti quelli che stanno nel recinto, statene certi, sarebbero felicissimi di correre a Le Castellet. Niente code per via di quel pubblico che rompe, nessun problema per i piloti che così possono camminare liberamente e sentirsi nel loro mondo esclusivo. Ma sì dai, tanto quello che conta è la TV non il rispetto per chi vuole vedere da vicino una monoposto lanciata a 300 all'ora. Ma ormai, dopo anche lo scandalo del calcio, siamo abituati a vederci sottrarre quelle che una volta chiamavano emozioni. Avanti così signori.
Per fortuna che ci sono ancora tutte le altre categorie.
Massimo Costa (da Italiaracing.net)
Ecco, io volevo dire questo, mi trovo perfettamente in ciò che dice quest'uomo
"Gilles was the last great driver. The rest of us are just a bunch of good professionals." (Alain Prost)