Nella storia delle corse, molti piloti o ex-piloti si sono cimentati nella costruzione di macchine da corsa, non solo monoposto.
Agli albori, inizio del secolo scorso, due nomi poi destinati a diventare molto importanti, l'uno per costruzione di autovetture di serie, l'altro per una (sfortunatamente) ridotta produzione ma di elevati contenuti tecnici e stilistici:
Marcel Renault ed
Ettore Bugatti.
Successivamente
Vincenzo Lancia: nel 1902 porterà, pensa te, la prima vittoria alla FIAT

Nel dopoguerra, con riferimento specifico alla Formula Uno, il primo fu
Jack Brabham (già Campione '59-'60 su Cooper) che si avvalse della competenza tecnica del grande Ron Tanaurac;

vinse nel 1966 con un'autovettura portante il proprio nome, disegnata attorno al motore Repco dopo aver e abbandonato i Climax.
Tragicamente per noi decise di smettere nel 1970 vendendo il team a Bernie Ecclestone. >:(
Emulo di Black Jack, fu
Bruce McLaren che assieme a Dan Gourney (entrambi ex-Brabham) e Shelby ottenne di vedere schierata una propria vettura (battezzata Eagle, con motore Weslake) e di trionfare a Spa nel '67. C'è da dire che, singolarmente, in quella stagione Bruce McLaren ha corso sia con la Eagle che con la propria "McLaren Motor Company".
Le McLaren ottennero risultati e vittorie sia in Formula Uno sia con vetture Sport, nelle serie CAN-AM, ed erano veramente innovative: honeycomb, sandwich, fibre di vetro, 4x4 etc etc.

Bruce morì a Goodwood nel '70 alla guida di una propria vettura sport (M8D) motorizzata Chevrolet.
Ora il turno del grande
Surtess, bravo e veloce su due e quattro ruote: ottenne facilmente appoggi tecnici ed economici grazie alla fama che si era meritatamente conquistato pilotando, però i risultati come costruttore furono modesti: solo un secondo posto nel ’72 con Hailwood e una vittoria finale nel campionato F2.
Ci provò anche
Cris Amon, sul quale si potrebbe scrivere un tema con titolo “quando la sfiga diventa leggenda”

infatti anche come costruttore le delusioni non mancarono: unica qualificazione nel 1974 in Spagna per la sua AF101-Cosworth.
Graham Hill tentò nel 1973, ma l’incidente aereo in cui perse la vita pose fine anche alla scuderia, che peraltro non aveva ottenuto risultati di rilievo tranne alcuni giri in testa al GP Spagna ’74 con Stommelen, prima del gravissimo incidente che causò quattro vittime.
Il ricco
Hector Rebaque schierò delle Lotus nel ’78, ma indispettito dalla cronica mancanza di ricambi decise poi di affidarsi a Penske per la costruzione di un proprio telaio: solo un ritiro e mancate qualificazioni.
Fittipaldi riuscì ad ottenere un secondo posto nel ’78, dopo tre anni dal debutto nei quali aveva corso con il nome dello sponsor Copersucar, con motore Cosworth. Degno di nota, il Direttore Sportivo era Jo Ramirez. Chapeaux.

La Scuderia terminò le attività nel 1982, priva di sponsor.
Sulla Fittipaldi corse anche il nostro
Arturo Merzario, che poi tentò la fortuna anche come costruttore nel 1978 qualificandosi in dieci occasioni nei due anni di gare.
Nei tempi moderni, il Professor
Prost mise in pista qualcosa di degno, ma nonostante la potenza economica e logistica del partner motoristico Peugeot, l’unica cosa che ricordo è un secondo posto di Trulli, bravo e fortunato

nel GP d’Europa al Nürburgring 1999.
Invece, non solo fortuna (ma non è mancata) per
Jackie Stewart, che dopo oltre vent'anni di pensione dorata, con Johnny Herbert ha vinto in Germania proprio nello stesso GP con una vettura che da un anno portava il suo nome: giusto il tempo di far bella figura per poi vendere tutto alla Ford e guadagnarci qualche sterlina, nel più puro stile del Campione scozzese.

Sempre nel 1999 iniziò l’avventura BAR di
Jaques Villeneuve, che rilevò la Tyrrell e ottenne un eccellente secondo posto nel Costruttori 2004, pur senza mai vincere alcuna gara.
Concludo con una mia considerazione personale e un...sospiro: troppo spesso il nome più famoso e più titolato, nonchè di blasone ineguagliabile (non me vogliano gli amici tifosi delle "Frecce d'Argento" e di ogni altro Team, ma è così) viene troppo spesso accostato alla sola figura imprenditoriale, dimenticando che anche
Enzo Ferrari è stato prima di tutto un pilota di discreto livello; infine, il destino ha voluto che il più entusiasmante Pilota della storia moderna non potesse diventare anche Costruttore:
Gilles Villeneuve!

Ebbene sì, diverse fonti e indizi confermano la volontà del piccolo Grande Canadese di dare vita a un proprio team.
Amo pensare che la Ferrari può costruire piloti quanto macchine. Alcuni dicono che Gilles Villeneuve sia pazzo. Ma io dico: lasciate che provi.