E’ sempre difficile affrontare certi discorsi. Chi è stato meglio di chi, quanto un pilota valeva realmente, è stata vera gloria, ecc. Certo, le eccellenze ci sono state e sempre ci saranno, sono e sono state riconosciute universalmente. Più complicato capire chi eccellenza sarebbe potuto diventare.
Guardate, Cévert era, ed è rimasto, il mio preferito. Come mai? Ero un ragazzino allora, l’ho anche visto correre a Monza in F2, ma alla fine dei 60 non era ancora esposto mediaticamente (se così si può dire parlando di quell’epoca). Agli inizi dei 70 le cose cambiarono. E un ragazzino cosa guarda? E cosa sceglie? Fa analisi tecniche e di capacità? Comprende le doti di un pilota rispetto ad un altro? A volte anche. Nella maggior parte dei casi il suo giudizio è populistico (tifano tutti quello o quella macchina), di comodo (quello vince sempre), oppure, il mio caso, estetico. In prima battuta sono stato colpito dal suo modo di essere, dall’estetica comportamentale, dai particolari, dal bellissimo casco, da tutto quello che sappiamo, era quello che avrei voluto essere. Non vinceva mai? Pazienza, vinceva altrove e mi piaceva. E siccome sono rimasto, passatemi il termine, un esteta (qualcuno direbbe superficiale), non ha smesso di piacermi.
Col tempo, ma lui non c’era più, l’analisi si è approfondita. Sinceramente, a posteriori, l’ho ritenuto, insieme ad altri, un ottimo pilota; non ho capito se sarebbe potuto diventare un’eccellenza, o campione del mondo, che non è detto siano la stessa cosa. La concorrenza non mancava, non stiamo a fare i nomi. Però, anche senza grandi acuti nelle prime stagioni di apprendistato, quella del 73 non mi è sembrata proprio fallimentare, sette podi non sono proprio malaccio, soprattutto in un’epoca in cui sul podio non salivano sempre gli stessi tre. E se non vinceva Stewart, vincevano Fittipaldi e Peterson. In alcuni casi ha finito davanti a Stewart e a Monza sono convinto che non abbia spinto per farsi superare dal compagno in rimonta. E in Canada magari avrebbe anche vinto.
Stewart e Tyrrell sembravano sicuri del suo talento e del loro investimento. E i numeri, a volte, lasciano un po’ il tempo che trovano. I risultati parlano chiaro? Sì, ma guardando solo ai risultati del 73, avreste portato Lauda in Ferrari e avreste pronosticato i suoi successi? Ickx è stato un pilota fortissimo, ma quanto ha vinto in quindici anni di F1?
Chiudo: non ho mai trovato facile dare giudizi trancianti. Cévert sarebbe diventato un campione? Forse che sì e forse che no (per citare il vate), ma qui ognuno può dire quello che vuole, purtroppo non esiste controprova. Sicuramente è stato un cavaliere del rischio, anzi, lo è ancora: come ha detto qualcuno, i cavalieri del rischio non muoiono mai.
Però, a ripensarci: come avrebbe potuto non eccellere uno così?

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