Articoli su David Purley

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da duvel » 10/11/2008, 20:20

[quote="groovestar"]
[quote="eddiesachs"]
Benvenuto Crono !
Purley è stato un grandissimo. Avevo dodici anni e con mio nonno assistetti davanti alla TV alla tragedia di Williamson (e alla disperazione di Purley). Una delle pagine più nere dell'automobilismo sportivo, forse la peggiore e la più vigliacca, altro che "cavalieri del rischio" ! Quel giorno i cavalieri divennero improvvisamente conigli. Mi chiedo spesso se valga la pena di "studiare" l'automobilismo o se non sia una perdita di tempo, visto la presunta vacuità dell'argomento e la grettezza di alcuni personaggi. Rimprovero sempre a me stesso che non vale la pena perdere tempo con queste cose, per cui ciclicamente mi dedico ad altro. Tuttavia, Persone con la P maiuscola come Purley rappresentano un valido motivo per cui vale la pena di appassionarsi ancora a questo sport.

[/quote]


Io però continuo a pensare che Purley intervenì perchè vide il botto proprio davanti a se,mentre le vetture che arrivavano con un giro di ritardo,non potevano capire cosa stava accadendo (in molti pensavano che in realtà la March che bruciava fosse vuota e il suo pilota lo stesso Purley).
Più che i piloti va indicata la direzione gara,che non espose quantomeno la bandiera rossa per evitare che le vetture alimentassero il fuoco passando e per permettere ai mezzi di soccorso di arrivare
[/quote]

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da Jackie_83 » 10/11/2008, 20:43

Ho letto che i commissari non erano dotati di abbigliamento ignifugo, inoltre l'incidente avvenne lontano da postazioni fornite di adeguata attrezzatura anti-incendio (infatti Purley riuscì a trovare un unico estintore in quella zona...uno solo!) e i marshal andarono letteralmente nel panico...grottescamente l'unico che poteva fare qualcosa in quella situazione era proprio un pilota  :ohmy:
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da CR0N0 » 11/11/2008, 12:47

Prima di tutto grazie anche a tutti gli altri per il benvenuto, sto vedendo che forse David Purley è l'unico pilota che mette d'accordo tutti quanti...

[quote="groovestar"]Io però continuo a pensare che Purley intervenì perchè vide il botto proprio davanti a se,mentre le vetture che arrivavano con un giro di ritardo,non potevano capire cosa stava accadendo (in molti pensavano che in realtà la March che bruciava fosse vuota e il suo pilota lo stesso Purley).
Più che i piloti va indicata la direzione gara,che non espose quantomeno la bandiera rossa per evitare che le vetture alimentassero il fuoco passando e per permettere ai mezzi di soccorso di arrivare[/quote]
Forse qualche pilota non si era accorto della gravità della situazione e ci può stare, stai in gara, devi essere concentrato solo sulla pista e una volta che ti accorgi che c'è un "ostacolo" (così può essere definita una macchina cappottata a bordo pista) pensi solo ad evitarlo, non rischi di perdere la concentrazione fissandolo e cercando di capire cos'è...
Però è anche vero che più di un pilota invece se n'era accorto, mi viene in mente la dichiarazione di Lauda quando gli viene chiesto perchè non era intervenuto, la sua risposta mi sembra che è stata qualcosa del tipo:"Sono un pilota, non un soccorritore...", devo averla letta proprio qui...

[quote="jerry64"]
Ciao CRONO,
ho iniziato a leggere gli articoli che hai indicato (so abbastanza il francese per riuscirci)[/quote]
Ciao Jerry, ti dispiace se abuso delle tue conoscenze del francese in caso dovessero servire?? :D Perchè il mio amico mi ha risposto (in realtà mi aveva risposto già 2 giorni fa ma è colpa mia... Non mi ero accorto del suo messaggio!):
"Hello Fabrizio,
first of all thanks for what you've done!
Of course I will go very often on this forum and I''m ready to answer all questions you or your friends could want! But don't forget that I could only answer in french or english lol
Have a nice sunday"

Quindi, da questo momento chi vuole può iniziare a rivolgergli qualche domanda... E a darmi una mano con le traduzioni! :D
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da jerry64 » 11/11/2008, 14:15

Sto traducendo un po' alla volta gli articoli, purtroppo ho tempo di farlo solo nelle pause pranzo, ma penso in qualche giorno di farcela.  Metto intanto a disposizione l'inizio del primo in  italiano. Alla prossima.

[size=100]David Purley, Professione: avventuriero! [/size]
Prima di pubblicazione: 8 agosto 2005, on-line: Domenica 28 agosto 2005 da parte di Laurent Binon


Martedì 1 Luglio 1985 nei pressi di Bognor Regis, una ridente località balneare nel sud Inghilterra.  In un cielo senza nuvole, un piccolo Pitts, una vera e propria F1 dell’aviazione, veleggia in aria.  Al comando del piccolo biplano, David Purley!  Per un motivo ad oggi ancora sconosciuto, l'aeromobile sfugge improvvisamente al di fuori del controllo del suo pilota, perdendo rapidamente quota, colpisce il mare e si spezza in migliaia di detriti.  Una figura leggendaria dello sport dell’automobile e’ appena scomparsa tra le onde dell'Atlantico.

Testa calda
Il destino di David avrebbe pero’ dovuto essere tutt’altro!  Suo padre Charles R Purley (conosciuto come Charlie), prospero industriale, conta su di lui per fargli prendere la successione alla testa del suo stabilimento di frigoriferi, la LEC Refrigeration Ltd  Ma il figlio non ci sente da quell’orecchio, e molto presto fa notare la sua avversione per gli studi.  Per contro, egli è attratto da attività sportive, se possibile ad altro rischio come il volo da turismo e il paracadutismo.  Arruolato come volontario nelle truppe aviotrasportate di Sua Maestà, viene inviato ad Aden in Medio Oriente e quindi in Irlanda del Nord, dove l'IRA inizia a far parlare le armi.  E’ in questo periodo che David fa la conoscenza dello sport automobilistico familiarizzando con il suo amico d'infanzia Derek Bell che disputa delle prove di Club.  La carriera militare di David termina bruscamente quando si ferisce malamente alle gambe al termine di un salto con il paracadute.  Una volta ristabilitosi, il virus delle corse lo attrae sempre più verso la pista e fa il suo debutto al volante di una AC Cobra 427 Ci.  Tutti i soldi guadagnati facendo piccoli lavoretti vengono inghiottiti nella sua passione, fino a quando la Cobra conclude la sua avventura nel bucolico scenario di Paddock Bend a Brands Hatch.  A quel tempo, non c’e’ molta sintonia tra padre e figlio, Charlie vorrebbe sempre vedere il suo unico erede seduto nella poltrona di direttore della LEC Ltd. Dopo un’accesa discussione i due uomini giungono ad un compromesso: Charlie accetta, tramite sponsorizzazione, di finanziare la carriera di David, a condizione che quest’ultimo partecipi attivamente alla gestione dell’impresa familiare.

Il piede nella porta
Per continuare a far pratica prima di passare al livello internazionale, David si cimenta in corse di Club al volante di un prototipo Chevron B8 BMW.  Nel corso delle gare, Charlie frequenta con sempre maggiore piacere i box dei circuiti, si mette in gioco e finanzia la creazione di una piccola scuderia di preparazione: e’ nata la Lec Refrigeration Racing!  Ma beninteso, non ancora per portare David alla Formula 1!  Primo obiettivo della giovane squadra e’ il campionato europeo di F3, una disciplina dove ogni colpo è permesso per farsi notare da quelli che prendono le decisioni per la F1.  L’avversario piu’ coriaceo che David dovrà affrontare in questa disciplina è un certo James Hunt, un giovane che nessuno supera come freddezza negli occhi.  I due uomini si impegnano in duelli epici, che spesso finiscono con l'uscita di strada dell'uno o dell'altro dei protagonisti.

Combattimenti rudi che non impediscono ai due uomini di stimarsi al punto di diventare se non amici, almeno buoni compagni di strada (e ce n’era da fare!).  David conclude da apoteosi la parentesi F3 realizzando l’hat-trick perfetto nel “Grand Prix des frontières” a Chimay in Belgio (1970-71 e 72).  Su questa pista toboga, ci vuole un "cuore grande" (David e James utilizzavano altri termini) per osare di sfrecciare tra filari di alberi o case, tutti circondati da piccoli dirupi.  Sul finire della stagione 72, David tenta qualche gara di F2.  Se la sua March 722 è veloce, non brilla certo per la sua affidabilità, e questo mini stagione si conclude con una lunga serie di ritiri, mentre i posti sul podio sarebbero stati alla portata.  Piccola consolazione: una terza piazza a Pau.  Allo stesso tempo, la Lec Racing è stato promossa team ufficiale per la March nel campionato inglese di Formula Atlantic.  Senza aver partecipato a tutte le gare, David termina secondo nella graduatoria finale.  Il tempo della "scuola" è finito, il prossimo obiettivo: la F1, l’Eden si qualsiasi pilota ambizioso!


<continua...>
Ultima modifica di jerry64 il 12/11/2008, 9:16, modificato 1 volta in totale.
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da Powerslide » 11/11/2008, 14:28

Grazie di cuore a jerry64 e CRONO    :thumbup:
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da jerry64 » 12/11/2008, 19:22

Ciao a tutti,
come promesso vi posto la traduzione completa dal Francese del primo dei 2 articoli segnalati da CRONO, sperando di essere riuscito a rendere almeno in parte la bellezza della narrazione originale del suo amico Laurent Binon (che come dice CRONO, e' a disposizione per nostre domande). Saluti.
              Jerry


Fonte originale: http://www.automag.be/spip.php?article452
(usare il link originale per vedere le belle foto allegate all'articolo)



[size=100][size=100]David Purley, Professione: avventuriero![/size] [/size]
Prima di pubblicazione: 8 agosto 2005, on-line: Domenica 28 agosto 2005 da parte di Laurent Binon

Martedì 2 Luglio 1985 nei pressi di Bognor Regis, una ridente località balneare nel sud Inghilterra.  In un cielo senza nuvole, un piccolo Pitts, una vera e propria F1 dell’aviazione, veleggia in aria.  Al comando del piccolo biplano, David Purley!  Per un motivo ad oggi ancora sconosciuto, l'aeromobile sfugge improvvisamente al di fuori del controllo del suo pilota, perdendo rapidamente quota, colpisce il mare e si spezza in migliaia di detriti.  Una figura leggendaria dello sport dell’automobile e’ appena scomparsa tra le onde dell'Atlantico.

Testa calda
Il destino di David avrebbe pero’ dovuto essere tutt’altro!  Suo padre Charles R Purley (conosciuto come Charlie), prospero industriale, conta su di lui per fargli prendere la successione alla testa del suo stabilimento di frigoriferi, la LEC Refrigeration Ltd  Ma il figlio non ci sente da quell’orecchio, e molto presto fa notare la sua avversione per gli studi.  Per contro, egli è attratto da attività sportive, se possibile ad altro rischio come il volo da turismo e il paracadutismo.  Arruolato come volontario nelle truppe aviotrasportate di Sua Maestà, viene inviato ad Aden in Medio Oriente e quindi in Irlanda del Nord, dove l'IRA inizia a far parlare le armi.  E’ in questo periodo che David fa la conoscenza dello sport automobilistico familiarizzando con il suo amico d'infanzia Derek Bell che disputa delle prove di Club.  La carriera militare di David termina bruscamente quando si ferisce malamente alle gambe al termine di un salto con il paracadute.  Una volta ristabilitosi, il virus delle corse lo attrae sempre più verso la pista e fa il suo debutto al volante di una AC Cobra 427 Ci.  Tutti i soldi guadagnati facendo piccoli lavoretti vengono inghiottiti nella sua passione, fino a quando la Cobra conclude la sua avventura nel bucolico scenario di Paddock Bend a Brands Hatch.  A quel tempo, non c’e’ molta sintonia tra padre e figlio, Charlie vorrebbe sempre vedere il suo unico erede seduto nella poltrona di direttore della LEC Ltd. Dopo un’accesa discussione i due uomini giungono ad un compromesso: Charlie accetta, tramite sponsorizzazione, di finanziare la carriera di David, a condizione che quest’ultimo partecipi attivamente alla gestione dell’impresa familiare.

Il piede nella porta
Per continuare a far pratica prima di passare a livello internazionale, David si cimenta in corse di Club al volante di un prototipo Chevron B8 BMW.  Nel corso delle gare, Charlie frequenta con sempre maggiore piacere i box dei circuiti, si mette in gioco e finanzia la creazione di una piccola scuderia di preparazione: e’ nata la Lec Refrigeration Racing!  Ma beninteso, non ancora per portare David alla Formula 1!  Primo obiettivo della giovane squadra e’ il campionato europeo di F3, una disciplina dove ogni colpo è permesso per farsi notare da quelli che prendono le decisioni per la F1.  L’avversario piu’ coriaceo che David dovrà affrontare in questa disciplina è un certo James Hunt, un giovane che nessuno supera come freddezza negli occhi.  I due uomini si impegnano in duelli epici, che spesso finiscono con l'uscita di strada dell'uno o dell'altro dei protagonisti.
Combattimenti rudi che non impediscono ai due uomini di stimarsi al punto di diventare se non amici, almeno buoni compagni di strada (e ce n’era da fare!).  David conclude da apoteosi la parentesi F3 realizzando l’hat-trick perfetto nel “Grand Prix des frontières” a Chimay in Belgio (1970-71 e 72).  Su questa pista toboga, ci vuole un "cuore grande" (David e James utilizzavano altri termini) per avere il coraggio di sfrecciare tra filari di alberi e case, tutti circondati da piccoli dirupi.  Sul finire della stagione 72, David tenta qualche gara di F2.  Se la sua March 722 è veloce, non brilla certo per la sua affidabilità, e questo mini stagione si conclude con una lunga serie di ritiri, quando i posti sul podio sarebbero stati alla portata. 
Piccola consolazione: una terza piazza a Pau.  Allo stesso tempo, la Lec Racing è stato promossa team ufficiale per la March nel campionato inglese di Formula Atlantic.  Senza aver partecipato a tutte le gare, David termina secondo nella graduatoria finale.  Il tempo della "scuola" è finito, il prossimo obiettivo: la F1, l’Eden di qualsiasi pilota ambizioso!

Stagione maledetta
Per rassicurarsi sulle proprie capacità di guidare un mezzo in modo competitivo, David prende in affitto la March 721 G di Ronnie Peterson e la mette in pista al Rothmans 50000, una gara di Formula Libera (F1/F2/F5000), che si tiene a fine agosto a Brands Hatch .  Come la 722 da cui è derivata, la March 721 G non è un campione di affidabilità; mentre naviga al quarto posto, il suo motore esplode e prende fuoco alla Clearways.  Impressionato dalla performance di David e allo stesso tempo interessato allo ....  spessore del portafoglio di Charlie, il capo della March, un certo Max Mosley, propone loro un volante a pagamento per i Gran Premi europei della stagione 73.
David ed il suo compagno di squadra Roger Williamson devono cimentarsi con una March 731 poco competitiva.  Entrambi si danno da fare per ottenere buoni risultati, prendendosi il massimo dei rischi fino a quando, a Zandvoort ....!  All'uscita della Scheivlak, Williamson spinge il gas un po' troppo, sbatte sul guard-rail all'esterno e si ritrova incastrato sotto la sua March che prende fuoco.
David che lo seguiva si ferma immediatamente e tenta di prestargli soccorso.  Invano!  Milioni di telespettatori, gli occhi inchiodati al piccolo schermo, vivono la morte in diretta!  Inorridito dall’orribile spettacolo, condividono la rabbia impotente di colui che disperatamente solo mostra il proprio esempio ai servizi di sicurezza Batavi (*) completamente sopraffatti dagli eventi.

                                                                          (*) Aggettivo che si riferisce ai Paesi Bassi ed ai suoi abitanti.

Una fama indesiderata
Suo malgrado, d’improvviso David diventa una star dei media, si vede la sua foto proliferare su tutte le riviste a grande tiratura come Match ma, da perfetto gentiluomo, egli non trae alcuna vanità da una tale pubblicità cosi’ eclatante.  A suo parere, non aveva fatto nulla di eroico, solo il suo dovere!
In pubblico, Zandvoort era un argomento tabù, nessuna possibilita’ di porgli domande scabrose.  Troppo ben educato per fare a pugni, David riusciva con sguardo sprezzante a mandare via l'intervistatore poco delicato con la sua malsana curiosità.  L’annata 73 termina nella tristezza, David finisce quindicesimo al Nurburgring e settimo a Monza.  "Perché quelli che erano davanti si sono tutti ritirati", confessava con un sorriso amaro!  Finanziariamente parlando, non era il massimo, il prezzo del petrolio era alle stelle, la crisi economica faceva i suoi danni e la F1 stava diventando più costosa.  Di fronte ai suoi azionisti, Charlie non puo’ più giustificare spese considerate eccessive in relazione ai risultati ottenuti.  La Lec Refrigeration Racing deve temporaneamente chiudere i battenti.  Un altro duro colpo, sentimentale stavolta, la moglie di David non tollera più la pressione delle corse: Jane se ne va con le due bimbe della coppia, a rifarsi una vita in Sud Africa.  David sarà sempre molto discreto su questo episodio della sua vita.


Purgatorio
Con il suo manager Mike Earl, David contatta Bob Harper, un inglese espatriato a Hong Kong, per noleggiare una macchina con cui partecipare al Gran Premio di Macao, ma questo affare non riuscira’ a concludersi.  Tuttavia Harper è disposto ad inserire due auto nel Campionato Europeo F2; David avra’ come compagno di squadra il tedesco Dieter Quester, che porta con sé i motori BMW motori montati sulle Chevron B27 che entrambi guideranno.  Come tutte le altre auto del lotto, le Chevron sono totalmente surclassate dalle March BMW ufficiali.  In dodici gare (di cui due, Nogaro e Rouen, fuori campionato) David conquista per tre volte la seconda pedana del podio e una volta si classifica settimo.
A Rouen, perdipiu’, si presenta quella vittoria che avrebbe dovuto essere appuntata sul suo palmarès.  La maggior parte della gara si svolge sotto la pioggia, e confusi dalle numerose fermate ai box i cronometristi commettono un errore nel conteggio (manuale) dei giri.  Stuck e la sua March di fabbrica sono dichiarati vincitori, mentre in realtà sarebbero solo terzo dietro David e Michel Leclerc su Alpine BMW.  E’ un regalo a chi e’ gia’ ricco ...!  Alla fine della stagione, con solo tre risultati sui dieci possibili, David riesce a salire al quinto posto della classifica finale del Campionato Europeo di F2.


Il ritorno a casa
La parentesi con i colori del Team Harper non dura a lungo.  Gli affari si riprendono e Charlie "riattiva" la Lec Refrigeration Racing.  Timidamente comunque, in quanto il 75 e il 76 sono dedicati alla F 5000.  Audace la scelta di lanciare una Chevron B30 azionato dal nuovissimo Ford V6 3.4 litri, mentre gli altri contendenti al titolo si schierano alla guida di vetture a motore V8 da 5 litri.  Prima stagione modesta, David realizza alcuni buoni risultati, ma la Chevron è un po' "acerba" e non conclude che al terzo posto il Campionato Europeo.  Per il 76 il regolamento cambia, il campionato inglese diventa aperto a F1 riciclate e a F2.
La Lec Racing si rafforza con un ingegnere di talento, Mike Pilbeam che cambierà la B30 da cima a fondo.  I risultati non si faranno attendere: in undici gare, David passa otto volte da vincitore sotto la bandiera a scacchi.  Durante queste due stagioni, David incrocera’ la armi con avversari importanti: Peter Gethin, Teddy Pilette, Ian Ashley, Dave Walker, Guy Edwards, Gordon Spice, Vern Shuppan, John Nicholson e, in particolare, Eddie Cheever, Tom Walkinshaw e ...  Alan Jones!  La Lec Racing ora funziona a piena capacità e David è al top del suo talento.  E 'giunto il momento di riprendere l’assalto alla F1.


[size=100] Un triste finale! [/size]  
Altri tempi, altri valori: in quel momento, un investimento di cento mila sterline (meno di 30.000 euro!) consentiva di costruirsi completamente una F1 e di farla correre nei Gran Premi europei.  Mike Pilbeam è quindi responsabile per la costruzione di una scocca originale su cui innestare accessori acquistati dai subappaltatori specializzati nel settore: un DFV da Nicholson, una scatola del cambio da Hewland, dei cerchioni da Dymag ecc ...  e ....  vai cosi’!
A febbraio 77, la Lec CRP1 è in pista a Goodwood per una sessione di test prima di essere impegnata nella Corsa dei Campioni a Brands Hatch, dove finisce sesta.  Un risultato ingannatore perché all’epoca di questa gara fuori campionato, l’ultima trovata di Colin Chapman, la celebre Lotus 78 a effetto suolo, non è presente.  Sappiamo oggi che, questa macchina ha rivoluzionato il mondo della F1 e che, una volta sviluppata, ha relegato tutte le vetture convenzionali come la Lec al rango di comparse.  Primo Gran Premio ufficiale a Jarama in Spagna: mancata qualificazione a causa di una rottura al differenziale e di motore nelle prove.  Battuta d’arresto al Gran Premio di Monaco, una corsa troppo particolare per la giovane squadra.
Ritorno all’impegno a Zolder in Belgio con un risultato poco esaltante (tredicesimo) per un problema di avviamento durante un pit-stop.  Dopo tuttavia aver condotto la corsa per ... un mezzo giro grazie alle fermate ai box degli altri concorrenti.  Passando per Anderstorp in Svezia, dove nonostante la leva del cambio rotta e pesanti vibrazioni nella parte posteriore la Lec termina al quattordicesimo posto.  A Digione al Gran Premio di Francia, la Lec diventa un tosaerba a seguito di un guasto ai freni.  Per il Grand Prix "di casa", tutti i membri della Lec Racing sperano di ottenere un buon risultato per racimolare uno sponsor supplementare in quanto le casse della squadra sono praticamente vuote.  Nonostante un principio di incendio al motore, David riesce a pre-qualificare la Lec, ma alle prove ufficiali c’e’ l’incidente.  A contatto con infiltrazioni di benzina, la polvere estinguente si solidifica e le valvole di alimentazione (**) si bloccano in posizione di apertura; incontrollabile all'inizio della Becketts, la Lec tira completamente dritto e si va a incastrare sotto la recinzione in tronchi di legno che circonda il circuito facendo sopportare al pilota una decelerazione di circa 180 G.


                                          (**) origin.: “guillotines d’admission” (lett.: ghigliottine di ammissione ?)

Una lunga convalescenza
Ben malridotto, David dovrà frequentare gli ospedali per più di un anno.  Sei mesi dopo l'incidente, inizia una dolorosa riabilitazione, ma la medicina non poteva fare miracoli, la sua gamba destra è di cinque centimetri piu’ corta della sinistra.  Ma David è un lottatore e non rinuncia: inizia allora una ricerca ostinata di un chirurgo in grado di ripristinargli le piene capacità!  Un soggiorno a Cape Town in clinica del celebre professor Barnard non da’ risultati, il trapianto osseo non "prende".  E’ finalmente a Mol in Belgio che David scova colui che gli ridarà speranza.  Il professor Derweeduwen che ha già trattato piloti come Jacky Ickx, gli offre un trattamento che è già riuscito su bambini vittime di incidenti stradali, ma non è mai stato applicato ad un adulto.  Prendere o lasciare!  Per David sarà prendere!  Nel corso di due lunghe settimane, in ragione di operazioni giornaliere sotto anestesia totale, il medico rafforza ed estende la tibia danneggiata.  Il risultato è miracoloso, quando David lascia la clinica, la sua gamba destra ha riacquistato la sua lunghezza iniziale, e anche se completamente stordito dal dolore e dai farmaci somministrati ad alti dosaggi, David è felice: spera di poter ritrovare tutti i suoi mezzi.  Una bella lezione di coraggio e di speranza!


Un crudele destino
Solo cinque mesi più tardi, David torna al volante della seconda Lec CRP1 che ha costruito, con la quale disputa due gare di campionato Aurora inglese.  Ma anche in questo tipo di corse la Lec e’ superata, cosi’ prende in affitto una Shadow DN8, ex Elio de Angelis, con cui termina quarto.  Tuttavia David è consapevole, e ha potuto rendersi conto che era ancora troppo debole per sopportare le forti sollecitazioni muscolari imposte dalle auto ad effetto suolo.
I suoi genitori e amici sono pertanto lieti di sentire che egli intende appendere il casco al chiodo e che sta per sposare Gail, sua compagna nei giorni peggiori.  Diventato padre per la terza volta, David non ha tuttavia completamente voltato le spalle all’Avventura.  Ha la sua piccola idea in testa quando gli viene offerto un Pitts, una F1 del cielo.  L’Inghilterra e’ costellata di molti piccoli aeroporti, resti della Seconda Guerra Mondiale, e durante la bella stagione, si organizzano quasi tutti i fine settimana dei concorsi di acrobazie aeree.  David si lancia in questa nuova sfida con un unico obiettivo in vista: vincere!  Ma per tutto cio’, egli deve migliorare la sua tecnica di pilotaggio impegnandosi al massimo!  Quel 2 Luglio 85 ha egli superato i propri limiti o quelli del suo aereo ?  Non lo si sapra’ mai!


Addio amico!
Tutti coloro che lo hanno frequentato ve lo confermeranno, David è stato l'opposto del figlio di papa’, che poteva tuttavia essere nella pratica.  Di una semplicità sorprendente, era molto tollerante, non si preoccupava del protocollo e l’appartenenza etnica, il livello sociale e le convinzioni filosofiche o religiose del suo interlocutore avevano per lui poca importanza.  Se egli poteva passare per un ingenuo agli occhi di qualcuno, era abbastanza psicologo per saper concedere la sua amicizia solo a coloro che avevano saputo meritarsela.
Sotto la sua aria di grande bambino, egli nascondeva bene il suo gioco: gli si poteva leggere negli occhi la fredda determinazione che l'animava.  Che siano piloti di auto o moto, alpinisti di alta montagna, subacquei degli abissi, navigatori solitari, questi conquistatori dell’inutile compiono le loro gesta non per gli altri, ma per dimostrare a se stessi di esistere.  Senza cercarle a qualsiasi prezzo, assaporano la gloria e la fortuna quando esse arrivano a coronare le loro imprese ma, sotto una corazza di indifferenza, che altro non è che un mezzo di difesa contro i parassiti sfruttatori (***), nella parte profonda di loro stessi rimangono semplici e generosi verso coloro nei quali essi hanno piena fiducia.  Nel nostro mondo moderno in cui siamo super-protetti, questi Avventurieri (nel vero senso della parola) rappresentano una razza in via di estinzione, e quando uno di questi uomini ti ha offerto la sua amicizia, dobbiamo, come ho appena fatto, onorare la sua memoria in modo che egli non finisca nell’oblio.
Ciao, Artista!

Laurent Binon


                              (***) orig. “parasites pique-assiettes” (lett. Parassiti pungi-piatti)


David Purley Digest
  nato il 26 gennaio 1945 a Bognor Regis Inghilterra figlio di Charles R Purley fondatore della LPC Refrigerazione Ltd sposato e divorziato da Jane (due bambini), secondo matrimonio con Gail (un bambino)
  servizio militare nelle truppe aviotrasportate congedato dopo un infortunio in seguito ad un salto
  debutto in competizioni nel 1969: corse di Club su AC Cobra in GT e Chevron B8 in sport Prototipi
  creazione di Lec Refrigeration Racing nel 1970
  Campionato Europeo F3 nel 1970/71 e 72 su Brabham BT28 e Ensign LNF3/71 hat-trick nel Grand Prix des frontières a Chimay (Belgio)
  Campionato europeo di F2 nel 1972, su March 722
  Debutto in F1 nel Rothmans 50.000 a Brands Hatch (fuori campionato) su March 721 G
  Campionato Inglese di Formula Atlantic nel 1973 su March 732 (secondo in campionato)
  Campionato del Mondo piloti di F1 nel 1973 su March 731 (Gran Premi europei)
  Lec Refrigeration Racing sospende l’attivita’ nel 1974 per motivi economici
  F2 campionato europeo nel 1974 su Chevron B27 del team Harper
  ripresa delle attivita’ di Lec Refrigeration Racing nel 1975
  Campionato Europeo di Formula 5000 su Chevron B30 nel 1975
  Campionato inglese F5000 su Lec Chevron B30 nel 1976
  Campionato del Mondo piloti di F1, nel 1977, su Lec CRP1 001 incidente a Silverstone
  Ospedalizzazione e riabilitazione nel 1978 e metà 1979
  Serie Aurora (F1 riciclate) alla fine del 1979 su Lec CRP1 002 e Shadow DNB9B
  1980 appende il casco al chiodo e acquista un Pitts, aereo acrobatico con cui partecipano a meeting acrobatici aerei inglesi.
  Martedì 2 luglio 1985, incidente mortale al largo di Bognor Regis ai comandi del Pitts
Ultima modifica di jerry64 il 12/11/2008, 22:46, modificato 1 volta in totale.
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da CR0N0 » 13/11/2008, 1:43

Jerry, non so come ringraziarti per la traduzione, comunque l'ultima parte è spettacolare, forse perchè aggiunge qualcosa di personale, forse perchè le notizie della prima parte sono più o meno quelle che già si sanno o che puoi leggere anche da altre parti...

Adesso penso che è arrivato il momento, parto io con la prima domanda:
- Hai mai avuto l'opportunità di salire in macchina con lui? Che sensazioni hai provato?
- Have you ever been in a car with him? What sensations you tried?
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da jerry64 » 13/11/2008, 10:09

[quote=&quot;CR0N0&quot;]
Jerry, non so come ringraziarti per la traduzione..[/quote]

Non c'e' di che, 8 anni di lingua Francese tra medie e liceo andavano per forza messi in pratica  :D, anche se onestamente sono molto molto arrugginito, ed alcuni termini tecnici/meccanici dell'articolo mi hanno creato un po' di difficolta' (chissa' se li ho azzeccati..).

Comunque nel mentre traducevo mi e' sorta una domanda personale per il tuo amico Laurent, la pongo anch'io in inglese tanto per usare tutti la stessa lingua:

- Lui che ha conosciuto David, ha mai quest'ultimo commentato in privato il gesto di Guy Edwards, Brett Lunger, Harald Ertl e Arturo Merzario, che solamente 3 anni dopo la tragedia di Williamson non esitarono a fermarsi ed a sfidare il fuoco per soccorrere Lauda al Nurburgring ?  Ha mai parlato David di questa vicenda del salvataggio di Lauda con qualcuno di questi quattro eroi ?

- Has David ever commented privately the deed of Guy Edwards, Brett Lunger, Harald Ertl and Arturo Merzario, who only 3 years after the Williamson's tragedy did not hesitate to stop their cars and challenge the fire to rescue Lauda at Nurburgring ?  Has David ever talked about this Lauda's story with someone of the four heroes ?
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da CR0N0 » 13/11/2008, 12:16

Ragazzi mi ha risposto:
- It was fantastic I went with him and the chief of police around Chimay's circuit by night after some (many lol) beers with his Mustang Boss I never thought it was possible to go so fast in the corners. When I went on holidays in Bognor he showed me the way to his new house I was runing an Alfa Romeo 1750, I have had difficulties to follow him while he was driving a.... Land Rover whose plate was : LEC 1 !

Adesso gli invio la tua domanda...

EDIT: Ha risposto:"David as any pilots never talk about accident and death ! And between David and Niki it was not a great love lol ! Lauda was first pilot in Ferrari team and David a rookie !!!"
Mi viene in mente l'episodio "del coniglio"...
Ultima modifica di CR0N0 il 13/11/2008, 12:41, modificato 1 volta in totale.
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da jackyickx » 07/12/2008, 9:42

Sulla vicenda Purley, o meglio sulla tragedia Williamson ho sempre avuto un dubbio. Tanti piloti sono passati di là e abbiamo toccato il punto più basso della storia della F1. tuttavia il dubbio che qualcuno veramente non si sia accorto che williamson era imprigionato nella vettura mi rimane. Tra i piloti c'era Graham Hill che anche a quei tempi si fermava in caso di incidenti (ad. es. estrasse Stewart a Spa,Rindt in Spagna). Non se ne accorse allora il buon Graham.
Power aiuto!  tu ne sai qualcosa?  :confused1:
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da Powerslide » 07/12/2008, 12:27

[quote=&quot;jackyickx&quot;]
Sulla vicenda Purley, o meglio sulla tragedia Williamson ho sempre avuto un dubbio. Tanti piloti sono passati di là e abbiamo toccato il punto più basso della storia della F1. tuttavia il dubbio che qualcuno veramente non si sia accorto che williamson era imprigionato nella vettura mi rimane. Tra i piloti c'era Graham Hill che anche a quei tempi si fermava in caso di incidenti (ad. es. estrasse Stewart a Spa,Rindt in Spagna). Non se ne accorse allora il buon Graham.
Power aiuto!  tu ne sai qualcosa?  :confused1:
[/quote]

Se ti ricordi (no, non ti ricordi  :001_rolleyes: ) ne avevo/avevamo già parlato.

I piloti si fermano quando il punto non è presidiato dai commissari (capitava che i posti fossero distanti e che il primo ad arrivare fosse proprio un pilota), quando vedono che ci sono già i soccorsi giustamente tirano dritto.
L'allucinante è che quel giorno i soccorsi c'erano come persone, ma non esistevano di fatto >:(
Fu una cosa pazzesca perchè perfino nell'incidente di Bandini tutti, ma proprio tutti, tentarono di dare una mano: con mezzi ridicoli ma almeno ci provarono e con coraggio.
Nessuno poteva immaginare che dopo anni, lì ci fossero solo dei commissari non attrezzati e, soprattutto, cacasotto >:(
Però, come ho già detto, quando vedi un collega in mezzo alla pista che si sbraccia ti devi fermare e basta, anche se non capisci!
Dopo un giro sarebbe probabilmente stato tardi, ma perlomeno avrebbero fatto una figura migliore.

No, quel giorno una strana nube nera aveva avvolto la mente di tutti.
Tranne uno, un eroe!
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da jackyickx » 07/12/2008, 12:36

E' vero Power, i miei neuroni sono in drastica diminuzione  :thumbdown:
grazie comunque  :001_smile:
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da Powerslide » 07/12/2008, 13:46

[quote=&quot;jackyickx&quot;]
E' vero Power, i miei neuroni sono in drastica diminuzione  :thumbdown:
grazie comunque  :001_smile:
[/quote]

Pensa che i miei son protetti dal WWF perchè in via d'estinzione  :D
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