Ayrton Senna

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da groovestar » 01/05/2024, 13:49

Serie totalmente inutile, soprattutto dopo il meraviglioso documentario Senna, ove è lo stesso Ayrton a spiegare se stesso.
Che senso ha rimettere in scena ciò che può essere visto ed apprezzato da immagini reali?
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da 330tr » 01/05/2024, 17:27

Concordo; a proposito mi han detto che è in giro un biopic di Amy Winehouse. Ma dopo il documentario "più vero del vero" una qualsiasi interpretazione non ha alcun senso.

Uscito adesso dalla presentazione del libro di Nugnes. In alcune parti commovente, con l'affettuoso saluto ai genitori di Roland Ratzemberg presenti in sala, e alcuni particolari emersi, terribili o solo curiosi, fin'ora taciuti. Da leggere.
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da groovestar » 02/05/2024, 10:34

Penso che, più che su Senna, una storia meritevole di essere raccontata sia proprio quella di Roland.

Di Ayrton si sa tutto, tutti lo hanno vissuto e nessuna opera potrà mai aggiungere un quid in più alla grandezza di questo personaggio (vedere alla mostra una ragazzina di 13 anni, con la sua maglia, ad elencare i modellini di Senna in suo possesso, è stato qualcosa di commovente).

Ma la vita di Roland, partito come meccanico, poi istruttore di guida per piloti più danarosi, affermatosi in formula ford davanti ad un manipolo di inglesi, fallimentare in formula 3, costretto a cercare - e trovare - il successo in Giappone, correndo tutte le settimane per poi arrivare, a 34 anni, in Formula 1 ed, in poco tempo e senza test, avvicinarsi subito al livello di David Brabham (nell'ultima sessione disputata erano separati di 50 millesimi).

Se pensiamo alle carriere di Irvine, Frentzen e Salo nella massima serie, piloti con cui Roland battagliava alla pari, emerge con chiarezza il valore di un pilota che, 30 anni fa, ingiustamente era stato etichettato come uno degli ultimi della classe.
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da 330tr » 02/05/2024, 20:07

groovestar ha scritto:Penso che, più che su Senna, una storia meritevole di essere raccontata sia proprio quella di Roland.
... 30 anni fa, ingiustamente era stato etichettato come uno degli ultimi della classe.


Beh, ultimo della classe cronologicamente, solitamente viene detto che era l'ultimo arrivato..non certo l'ultimo degli scarsi. Sul valore in pista con le F1 non ha potuto purtroppo dimostrare nulla.
Io continuo a non apprezzare chi gli dà la colpa di essersi ammazzato per non essere passato ai box a far controllare l'ala anteriore. Con l'esperienza pregressa avrà calcolato che quel lieve passaggio sul cordolo a bassa velocità, che ho finalmente visto a video proiettato a Imola ed è visibile nel documentario ora rilasciato, non poteva essere così impattante per la solidità dell'ala.
Ma continua a essere ripetuto come un mantra che l'ha accoppato l'inesperienza. Non un pezzo magari esageratamente fragile o una pista con muretti stile Indy che minacciava di ammazzare chiunque, da Scheckter a Villeneuve a Berger a Piquet a Alboreto a Nannini a Patrese alla Vidali, e da anni lanciava moniti e avvertimenti, chiedendo a gran voce modifiche che nessuno gli ha concesso. Se non a tragedie avvenute.
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da 330tr » 02/05/2024, 20:12

Qui,al minuto 10 circa.
Un passaggio da fermo sul cordolo. Può qualcuno pensare di poter morire per una roba simile?
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da groovestar » 03/05/2024, 18:36

330tr ha scritto:
groovestar ha scritto:Penso che, più che su Senna, una storia meritevole di essere raccontata sia proprio quella di Roland.
... 30 anni fa, ingiustamente era stato etichettato come uno degli ultimi della classe.


Beh, ultimo della classe cronologicamente, solitamente viene detto che era l'ultimo arrivato..non certo l'ultimo degli scarsi. Sul valore in pista con le F1 non ha potuto purtroppo dimostrare nulla.
Io continuo a non apprezzare chi gli dà la colpa di essersi ammazzato per non essere passato ai box a far controllare l'ala anteriore. Con l'esperienza pregressa avrà calcolato che quel lieve passaggio sul cordolo a bassa velocità, che ho finalmente visto a video proiettato a Imola ed è visibile nel documentario ora rilasciato, non poteva essere così impattante per la solidità dell'ala.
Ma continua a essere ripetuto come un mantra che l'ha accoppato l'inesperienza. Non un pezzo magari esageratamente fragile o una pista con muretti stile Indy che minacciava di ammazzare chiunque, da Scheckter a Villeneuve a Berger a Piquet a Alboreto a Nannini a Patrese alla Vidali, e da anni lanciava moniti e avvertimenti, chiedendo a gran voce modifiche che nessuno gli ha concesso. Se non a tragedie avvenute.




La storiella di Roland inesperto ed inadatto alla categoria è sempre servito per ridurre le responsabilità della mattanza di Imola che, a costo di ripetermi, è sempre e solo da ascrivere alla totale inadeguatezza di un circuito che, per ragioni soprattutto politiche, mai era stato rinnovato prima del 1995.

Aggiungo che Newey, nel suo libro, parla di quella maledetta ala e dei problemi di fragilità, che la stessa Simtek aveva discusso con lui.

Al pari, pochi ricordano la causa del ritiro di Brabham
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da Niki » 04/05/2024, 12:39

L'inadeguatezza dei circuiti è un luogo comune, un assurdo.
E' più fattibile adeguare un'auto o un luogo? A forza di adeguare i circuiti, questi sono stati trasfigurati quando non mezzi distrutti così si hanno i tracciati-porcheria di Tilke.
Anzichè fare auto sempre più veloci bloccassero lo sviluppo come hanno fatto anni fà in Nascar così non ci sarà bisogno di massacrare luoghi storici.
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da 330tr » 05/05/2024, 8:50

Niki ha scritto:L'inadeguatezza dei circuiti è un luogo comune, un assurdo.
..


Che era l'idea di Clay Regazzoni. In realtà dovremmo essere un po' meno polarizzati a incolpare l'uno o l'altro fattore. Esistono "strade" insicure (senza adeguate protezioni in caso di uscita, con sconnessioni esagerate, con asfalti che si sbriciolano eccetera) ed esistono mezzi meccanici insicuri (troppo fragili, troppo veloci, difficilmente controllabili ecc.)
Non dimentichiamo che determinati percorsi vennero riconosciuti insicuri già agli inizi del secolo scorso e banditi, in favore di percorsi più brevi o circuiti da ripetere più volte.
Come sono state vietate vetture esagerate, ad esempio le gruppo B rally.
Credo che si debba trovare il giusto equilibrio tra prestazione (che è quello che si cerca nell'automobilismo sportivo) e salvaguardia della vita umana (scopo principale dell'autoconservazione..).
Imola pre '94 l'ho sempre ritenuta insicura, a tutte le velocità. A evitare i tremendi botti ripetuti per anni sarebbe magari bastato poco, una chicane prima del Tamburello come adesso, o spazi di fuga maggiori, maggiori sistemi d'assorbimento d'impatto all'epoca solo in studio ma installati oggi negli ovali.
E non sono io a dirlo, ma piloti che han preso il cemento sui denti.
Il cemento fa davvero tanto, tanto, tanto male; ovviamente meno di un albero in piena velocità, ma la tecnologia crescente può e deve rispondere anche della sicurezza passiva.
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da Niki » 05/05/2024, 9:46

Su questo non ci piove, così come il pensare ad un circuito nato in un certo momento nel passato con i parametri di oggi.
Il cemento è sempre migliore dei guardrail, così come le barriere assorbenti sono migliori del cemento.
Ma la differenza è tra la velocità di evoluzione delle auto e quella dei sistemi di sicurezza dei tracciati.
Il Nürburgring era pericoloso già appena nato così come altri tracciati, ma a quell'epoca la mentalità era totalmente differente. Oggi siamo all'opposto, ossia non è concepibile non solo che si muoia ma anche soltanto che ci si faccia male e questa è una str0nzata pazzesca. Con questo metro di giudizio dovrebbero abolire il quaranta percento degli sport.
Andando avanti di questo passo dovranno correre nei deserti tracciando le linee delle piste con i gessetti.
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da groovestar » 06/05/2024, 6:53

Che il tamburello fosse pericoloso, era risaputo.
Gli incidenti di Villeneuve, Piquet, Berger, Alboreto, Patrese, Martini e Nannini avrebbero dovuto alzare qualche campanello di allarme, ben prima dell'arrivo del morto.

Posso capire le difficoltà nell'abbattere alberi, ma proteggere certe curve era doveroso, così come rotture meccaniche o di ali, su quel circuito, erano frequenti
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da groovestar » 06/05/2024, 9:20

Comunque, anche dopo 30 anni, c'è una cosa che mi lascia perplesso, ovvero come vi sia una totale differenza di vedute fra il mondo sportivo italiano, che pende dal lato della rottura del piantone prima dello schianto, e del mondo anglosassone, che propende per uno stallo aerodinamico o per una foratura.

Se, ai tempi del processo, era pensabile che piloti ed esperti inglesi o di scuola inglese non volessero prendere posizione contro la Williams, a 30 anni di distanza tale posizione mi lascia qualche suggestione in più. Quasi tutti hanno smesso e non hanno legami con Williams... perché restare convinti di questa tesi?
Penso ad esempio a Martin Brundle, spettatore esterno e super partes, che crede più alle ipotesi di bottoming che a quelle di una rottura del piantone (tesi Newey).

Voi che ne pensate?
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da Niki » 06/05/2024, 11:45

Che sono inglesi, ossia feccia.
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da groovestar » 06/05/2024, 13:56

Beh Brundle è sempre stato un pilota misurato, affidabile e, certamente, non un cialtrone.

Questo, unitamente alle dichiarazioni di Ayrton sul comportamento della sua Williams sui saltelli del Tamburello, mi fa pensare.

Peraltro, dagli ultimi documentari, si da per certo che la modifica al piantone, nonostante le emergenze processuali, sia stata effettuata fra sabato e domenica, su insistenza del pilota, modifica effettuata sotto la supervisione (apicale) di Head e (diretta) di Fisher.
Il che confermerebbe le voci di 30 anni fa, mai provate in giudizio.

C'è chi ha analizzato tutti i camera car della Williams, verificando come fino al sabato il comportamento dello sterzo fosse coerente, e che abbia iniziato a mostrare anomalie dal passaggio alle acque minerali.
Il che vorrebbe dire che la modifica avrebbe tenuto per i pochi giri del Warm Up, e per un unico giro ad andatura di gara (e nemmeno intero).

Sarebbe interessante poter vedere gli atti del fascicolo processuale.
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da 330tr » 06/05/2024, 14:14

C'è chi ha analizzato tutti i camera car della Williams, verificando come fino al sabato il comportamento dello sterzo fosse coerente, e che abbia iniziato a mostrare anomalie dal passaggio alle acque minerali.
Il che vorrebbe dire che la modifica avrebbe tenuto per i pochi giri del Warm Up, e per un unico giro ad andatura di gara (e nemmeno intero).

..


Ho scritto in commento ad un suo ultimo video ad Alberto Sabbatini, in merito a quanto pure lui afferma (modifiche dell'ultim'ora); ha risposto a tutti tranne a me.

Secondo gli atti, desumibili parzialmente nel libro di Nicola Santoro, la modifica AI PIANTONI fu eseguita verso il 10 marzo, non certo a Imola. Così come di certo non in circuito fu segato il telaio per facilitare il movimento delle mani del pilota, mantenendo la V posticcia, anche se quest'ultima modifica compare solo in pista a Imola.
Se le dichiarazioni di Pilcher sono corrette, la vettura di Ayrton con piantone modificato corse ad Interlagos fino al ritiro, e subì la botta dell'incidente di Aida.

Per quanto riguarda le scuole di pensiero, è come chiedersi perché l'Europa e il nord America tifano per Zelensky mentre il sud America, India e Asia tifano Putin.

Dove sta la verità? Chi ha ragione?

La verità è completamente avulsa dai nostri credo.

Nulla è più facile di illudersi. Perché l'uomo crede vero ciò che desidera.
(Demostene via Nugnes)

Gli inglesi credono in Newey e Head, e tanto basta. La Verità non è affatto interessante.
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da Niki » 06/05/2024, 14:20

Che Brundle sia uno serio è vero, ma si tratta di omertà, di campanilismo: dì qualcosa su un avvenimento o altro che riguardi un qualsiasi responsabile straniero e tutti gli interessati e non di quel Paese faranno muro. Cosa che riguarda anche gli italiani.
Gli inglesi hanno due mezzi o completi criminali come Chapman e Williams che sono conosciuti a livello planetario e hanno il coraggio, per non dire la faccia come il (_Y_), di controbattere.
Che la lavorazione omicida del piantone avesse avuto l'approvazione di Senna stesso può essere vero come no. Con tutto quello che c'è e c'è sempre stato in f1 e che non è mai uscito non si può sapere la verità.
Se Senna non avesse approvato la lavorazione del piantone cosa avrebbe fatto? Avrebbe corso sbucciandosi le nocche o avrebbe rinunciato a correre? O magari sarebbe uscito di pista proprio per il problema alle nocche?
In quel punto le auto spanciavano tutte, ma se in un auto si rompeva qualcosa per via dello spanciamento significa che non era fatta bene. E a Williams della sicurezza gliene è sempre fregato poco, se non nulla. Con Newey preoccupato solo dell'aerodinamica.
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