21-2007 Il Drake segreto - Brenda Vernon la sua segretaria
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"Quando voglio andare più veloce non c'è bisogno che spinga. Basta che mi concentri un pò." (Jim Clark)
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Uitko - Administrator
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Molto bello, l' ho riletto con autentico piacere.
Se ben ricordo la Signora Brenda ebbe problemi con l' entourage maranelliano, dopo le dichiarazioni riguardanti gli apprezzamenti che " old man " di tanto in tanto le faceva...
Comunque un gran bel personaggio, schietta e sincera, e credo proprio che sia anche una bella persona. Se il nostro Power l' ha conosciuta, e dovrebbe essere altamente probabile, ce ne vuole parlare un pochino?
Se ben ricordo la Signora Brenda ebbe problemi con l' entourage maranelliano, dopo le dichiarazioni riguardanti gli apprezzamenti che " old man " di tanto in tanto le faceva...
Comunque un gran bel personaggio, schietta e sincera, e credo proprio che sia anche una bella persona. Se il nostro Power l' ha conosciuta, e dovrebbe essere altamente probabile, ce ne vuole parlare un pochino?
Vittorio Brambilla forever
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madfilt - Go-Kart
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Chiunque in quegli anni sia stato in Ferrari non può non aver conosciuto Mrs Brenda 
Ma conoscere ha molti significati
Se vogliamo quando arrivai io, lei era assunta, ufficialmente, solo da un anno, ma si muoveva ed era considerata da "veterana di famiglia", un "pezzo" della Ferrari perchè la sua assidua frequentazione in Rosso datava già quasi quattro lustri. E che lustri!
Per me era la segretaria del Capo, però era anche la persona che quando venivi convocato - poche volte per me - ti faceva capire che aria tirava (non si sapeva mai
). Sempre con uno sguardo però, mai una parola.
Tutt'altro che fredda o scostante, sembrava si facesse violenza ad assumere quell'atteggiamento di estrema riservatezza che la contrattisdingueva e la contraddistingue anche oggi. A volte guardandola passare mi chiedevo quante cose, quanti segreti avrebbe potuto raccontare su Maranello & C.
In quella decina d'anni che abbiamo condiviso, mi sono accorto che per lei la Ferrari erano il Drake ed i piloti. Meno i tecnici, Forghieri a parte. Di questo non le ho mai fatto una colpa: la pensavo allo stesso modo
Una sola volta si lasciò andare ad una confidenza. Era la primavera del 1988, io uscivo per mangiare un boccone e lei risaliva il corridoio con in mano una cartelletta rossa. Ferrari aveva da poco concluso il suo giro guidato in macchina. Ci scambiammo un sorriso triste, lei mi sussurrò una frase e mi pose la mano sul braccio.
Ci siamo sempre dati del Lei.
P.S. Le foto che vedete pubblicate non le rendono affatto giustizia: la luce dei suoi occhi era stupenda.
Ma conoscere ha molti significati
Se vogliamo quando arrivai io, lei era assunta, ufficialmente, solo da un anno, ma si muoveva ed era considerata da "veterana di famiglia", un "pezzo" della Ferrari perchè la sua assidua frequentazione in Rosso datava già quasi quattro lustri. E che lustri!
Per me era la segretaria del Capo, però era anche la persona che quando venivi convocato - poche volte per me - ti faceva capire che aria tirava (non si sapeva mai
). Sempre con uno sguardo però, mai una parola.Tutt'altro che fredda o scostante, sembrava si facesse violenza ad assumere quell'atteggiamento di estrema riservatezza che la contrattisdingueva e la contraddistingue anche oggi. A volte guardandola passare mi chiedevo quante cose, quanti segreti avrebbe potuto raccontare su Maranello & C.
In quella decina d'anni che abbiamo condiviso, mi sono accorto che per lei la Ferrari erano il Drake ed i piloti. Meno i tecnici, Forghieri a parte. Di questo non le ho mai fatto una colpa: la pensavo allo stesso modo
Una sola volta si lasciò andare ad una confidenza. Era la primavera del 1988, io uscivo per mangiare un boccone e lei risaliva il corridoio con in mano una cartelletta rossa. Ferrari aveva da poco concluso il suo giro guidato in macchina. Ci scambiammo un sorriso triste, lei mi sussurrò una frase e mi pose la mano sul braccio.
Ci siamo sempre dati del Lei.
P.S. Le foto che vedete pubblicate non le rendono affatto giustizia: la luce dei suoi occhi era stupenda.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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Powerslide - Team Manager
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Un'intervista scovata nel numero di Motorsport - Agosto 1994.
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Elio11 - Team Manager
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