[quote="Racer Cek"]
Vorrei cmq chiedere un parere a "mastro Pedro" su Kinnunen (che a me ricorda un pò Raikkonen come stile,non di guida ma di vita e di pensiero...) che ebbe il non facile compito di dividre la 917 con Rodriguez......
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Su Leo Kinnunen giravano pareri contrastanti.
John Wyer e David Yorke alla fine della stagione 1970 lo "tagliarono" in favore di Oliver ritenendolo troppo più lento di Rodriguez sulle 917, ma alla Targa Florio di quell'anno Kinnunen era stato eccezionale facendo segnare il giro più veloce grazie al quale la sua Porsche 908/3 aveva strappato il secondo posto nientemeno che a "Ninni" Vaccarella e Ignazio Giunti con la Ferrari 512.
Kinnunen si era spesso lamentato (almeno a quello che ho potuto ricostruire dai documenti dell'epoca) del fatto che la 917 fosse preparata con i settaggi scelti da Rodriguez, ma, a parte una delle ultime gara della stagione, a Watkins Glen, le sue prestazioni non erano state deludenti neppure con la 5 litri.
Spesso viene ricordato solo per una caratteristica particolare: non indossava mai il casco integrale, e non lo fece neppure nelle sue sporadiche, e poco incisive, incursioni in F1, ma era anche un ottimo pilota.
Una delle sue gare migliori la fece dalle mie parti: il Mugello 1970, l'ultima edizione.
Correva con un'Abarth 2000SP ufficiale, compagno di squadra di Merzario, vincitore dell'edizione precedente, e grande favorito della vigilia.
Leo Kinnunen però rese la vita davvero difficile al grande Arturo. Al quarto e penultimo passaggio (il giro era di oltre 66 Km e quell'anno la gara valida per l?Europeo 2000 si disputò su cinque anziché otto giri) fu cronometrato clamorosamente in testa, e si difese strenuamente e con grande efficacia nella prima metà dell'ultimo passaggio, tanto che al cronometraggio intermedio ed "ufficioso" del Passo della Futa lo davano ancora in vantaggio sull'asso comasco. Da lì a Scarperia c'era il tratto in discesa più veloce e pericoloso del percorso e Merzario secondo chi ebbe la fortuna di vederlo fece davvero
"cose da far rizzare i capelli" danzando col diavolo fra le curve e gli allunghi rischiando davvero il tutto per tutto sulle "curve dello Stéfani" una serie di curve e controcurve in discesa, alcune delle quali in contropendenza.
Leo Kinnunen, tuttavia non doveva essere stato da meno. Perse infatti l'ultimo Mugello per 4 miserabili secondi (di gran lunga il distacco minore in diciassette edizioni) nei confronti di uno dei migliori stradisti di tutti i tempi costretto a dare il meglio di sé e qualcosa di più, e venne, giustamente, festeggiato al pari del vincitore.