da roger » 04/11/2009, 17:10
[quote="Pedro59"]
Mah, la mia idea è leggermente diversa, forse ingenua.
Io di una cosa sono sicuro: nessuno fa un'impresa per scambiare i soldi, deve esserci un guadagno.
Non mi ricordo quale grande editore un giorno disse:-"per vendere l'importante è convincere quelli che leggono muovendo le labbra"- intendendo che la massa bruta sposta decisamente l'equilibrio del mercato.
Devo dire - senza tema di smentite e senza false modestie - che il livello di competenza dei frequentatori di questo forum è lontano da quello dei grandi numeri che interessano un editore commerciale.
E in certi campi decidono i numeri, il resto non conta.
Una rivista specializzata come AS ha scelto da tempo di imboccare la via "del colore" (come ha mirabilmente sintetizzato qualcuno) per inseguire proprio i numeri. Almeno questo è quello che percepisco.
Articoli di contenuto imbarazzante per chi non ama il "gossip tecnico" ancor più deleterio di quello delle "veline", poco o nulla di realmente tecnico.
Mi pento, ora che so che c'è gente che ha perso il lavoro o che potrà perderlo, di aver sparato a zero sulla rivista della mia infanzia, ma sinceramente le poche volte che l'ho comprata (sempre, quando viaggio in treno, per lavoro) l'ho trovata di un vuoto desolante.
Le ultime volte ho letto solo CdC.
Invito i più giovani (ma sono certo che l'hanno già fatto) a confrontare un AS di ora con uno degli anni '70, meglio se dei primi anni '70 o addirittura della fine del decennio precedente.
Gli articoli di approfondimento tecnico erano delle autentiche perle, per non parlare poi dei contenuti descrittivi delle varie gare. Sono certissimo che nei primi anni '70 venivano dedicate pagine e pagine alle "Springbock Series" con decine di foto in bianco e nero, eppure si trattava di gare per vetture sport di terza fila, disputate per giunta in Sudafrica !
Questo chiaramente non attraeva il grande pubblico, ma forniva un'opportunità.
Un ragazzino come me (all'epoca !) comprava AS per la vittoria di Regazzoni a Monza '70 e magari scopriva il fascino delle corse in salita, dell'Europeo Turismo, della Formula Indy, ma non con l'articolo di tre pagine che ti lascia poco e nulla, bensì con un'analisi completa che ti permetteva di imparare e conoscere.
Forse AS è rimasto in mezzo al guado, si è troppo "volgarizzato" per restare d'interesse del popolo di GPX, ma la materia non consente una diffusione da rotocalco di gossip.
La stessa cosa sta succedendo al Guerin Sportivo, altro compagno della mia università.
In un mondo pieno di immagini, internet e pay-per-view occorrerebbe cambiare target e fare una rivista di approfondimenti che completasse l'informazione, magari con una parte dedicata alla storia, ai grandi personaggi, alle grandi corse, ai circuiti.
Ma bisognerebbe essere inglesi.
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Io sono fra i più giovani di cui parli, e in effetti ho visto gli autosprint di fine anni '70 che mio padre teneva in soffitta..sono proprio come li hai descritti, ma c è un però:secondo me i tempi da allora, sono irrimediabilmente cambiati..è una tendenza generale della nostra società a fare tutto più in fretta.. compreso leggere i giornali, autosprint secondo me si è solo adeguato.Hai ragione a dire che c erano articoli veramente approfonditi, ma al giorno d oggi li leggerebbero in pochi, troppo pochi:spesso ci si limita a leggere il titolo, si va di fretta, entrare troppo nel tecnico richiede attenzione e può risultare faticoso.Secondo me Autosprint si è adeguato a questa tendenza, e questo gli ha permesso di sopravvivere...ora però, con l' avvento di internet, sembra non bastare.Il cambiamento di target di cui parli secondo me richiederebbe grossi investimenti e sarebbe apprezzato solo dai veri appassionati, troppo pochi per chiudere il bilancio in attivo.