Benvenuti nella sezione dedicata a Cuore da Corsa

Discussioni ed approfondimenti sull'inserto di Autosprint curato da Mario Donnini

da Powerslide » 15/09/2010, 15:19

Il cdc di questa settimana è dedicato alla Alfa GTA, la penna è di Guido Schittone.

Il lato positivo sta nel fatto che perfino Schittone nota come le macchine di un tempo avessero un'anima, un'anima propria che le distingueva una dall'altra, mentre quelle di oggi son tutte uguali o quasi e tutte insipide o quasi.
Punto, il bello finisce qui. Molto del resto è un elenco di dati, date e nomi e le caratteristiche tecniche sembrano/sono un copia e incolla dei siti ufficiali Alfa.

Due chicche, ovviamente non citate in cdc, ve le passo io.

La Giulia GT, e quindi la GTA, fu omologata nella categoria Turismo nonostante le ridotte dimensioni interne grazie ad un illuminato trucchetto: di serie veniva fornita con una panchetta posteriore e il posti imbottiti, il cui ingombro non avrebbe permesso l'omologazione, erano citati come opional al prezzo di lire 70.000 Ovviamente questo optional era .... obbligatorio  8)

Schittone cita giustamente una 1750 GTAm e una 2000 GTAm. Quello che dimentica di dire è che già la 1750 montava un "quasi" 2 litri e che la dicitura iniziale 1750 era solo un richiamo alla serie. Chiti ebbe il suo bel daffare per portare la cilindrata a 2 litri: l'interasse tra i cilindri non era più sufficiente per far entrare quattro canne nel monoblocco. Niente paura: aprì longitudinalmente il basamento, s'inventò un'unica canna a forma di due 8 uno in fila all'altro ed ecco una camicia pluricilindrica! Certo veniva a mancare lo spazio per la circolazione dell'acqua di raffreddamento nelle parti contigue dei cilindri e questo avrebbe potuto portare ad uno stress sui pistoni.

"Ovvia, 'sto motore chi lo spacca?!!" esclamò Chitone ai perplessi collaboratori.
Ed anche quella volta ebbe ragione lui  :D
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da Niki » 15/09/2010, 17:13

[quote="Powerslide"]
Il cdc di questa settimana è dedicato alla Alfa GTA, la penna è di Guido Schittone.

Il lato positivo sta nel fatto che perfino Schittone nota come le macchine di un tempo avessero un'anima, un'anima propria che le distingueva una dall'altra, mentre quelle di oggi son tutte uguali o quasi e tutte insipide o quasi.
Punto, il bello finisce qui. Molto del resto è un elenco di dati, date e nomi e le caratteristiche tecniche sembrano/sono un copia e incolla dei siti ufficiali Alfa.[/quote]

E cosa ti aspettavi? :asd:
:glare:
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da Eagle » 16/09/2010, 12:34

[quote="Powerslide"]
Il cdc di questa settimana è dedicato alla Alfa GTA, la penna è di Guido Schittone.

Il lato positivo sta nel fatto che perfino Schittone nota come le macchine di un tempo avessero un'anima, un'anima propria che le distingueva una dall'altra, mentre quelle di oggi son tutte uguali o quasi e tutte insipide o quasi.
Punto, il bello finisce qui. Molto del resto è un elenco di dati, date e nomi e le caratteristiche tecniche sembrano/sono un copia e incolla dei siti ufficiali Alfa.

Due chicche, ovviamente non citate in cdc, ve le passo io.

La Giulia GT, e quindi la GTA, fu omologata nella categoria Turismo nonostante le ridotte dimensioni interne grazie ad un illuminato trucchetto: di serie veniva fornita con una panchetta posteriore e il posti imbottiti, il cui ingombro non avrebbe permesso l'omologazione, erano citati come opional al prezzo di lire 70.000 Ovviamente questo optional era .... obbligatorio  8)

Schittone cita giustamente una 1750 GTAm e una 2000 GTAm. Quello che dimentica di dire è che già la 1750 montava un "quasi" 2 litri e che la dicitura iniziale 1750 era solo un richiamo alla serie. Chiti ebbe il suo bel daffare per portare la cilindrata a 2 litri: l'interasse tra i cilindri non era più sufficiente per far entrare quattro canne nel monoblocco. Niente paura: aprì longitudinalmente il basamento, s'inventò un'unica canna a forma di due 8 uno in fila all'altro ed ecco una camicia pluricilindrica! Certo veniva a mancare lo spazio per la circolazione dell'acqua di raffreddamento nelle parti contigue dei cilindri e questo avrebbe potuto portare ad uno stress sui pistoni.

"Ovvia, 'sto motore chi lo spacca?!!" esclamò Chitone ai perplessi collaboratori.
Ed anche quella volta ebbe ragione lui  :D
[/quote]

Per uno come il sottoscritto, che ama le Alfa, la Gta è un mito. Racconta tutto quello che sai su queste macchine, che ti giuro eterna riconoscenza.
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da Niki » 16/09/2010, 12:38

Penso che la GTA sia un mito anche per chi conosce solo il nome Alfa Romeo.
Quella vera, non la fiat travestita.
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da Powerslide » 16/09/2010, 12:47

E pensare che quando uscì venne criticata per il prezzo eccessivo e perchè non rispettava lo spirito delle vere Turismo. Ma questo accadde anche per la GTO  :001_rolleyes:
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da sundance76 » 03/10/2011, 8:31

Ho creato il pdf del n.47-2007 "Caccia al tesoro" dedicato alle registrazioni integrali dei GP. Mi faccia un fischio colui al quale posso inviarlo per metterlo nel nostro archivio digitale.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da Pedro59 » 03/10/2011, 10:28

[quote="Eagle"]
[quote="Powerslide"]
Il cdc di questa settimana è dedicato alla Alfa GTA, la penna è di Guido Schittone.

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Due chicche, ovviamente non citate in cdc, ve le passo io.

La Giulia GT, e quindi la GTA, fu omologata nella categoria Turismo nonostante le ridotte dimensioni interne grazie ad un illuminato trucchetto: di serie veniva fornita con una panchetta posteriore e il posti imbottiti, il cui ingombro non avrebbe permesso l'omologazione, erano citati come opional al prezzo di lire 70.000 Ovviamente questo optional era .... obbligatorio  8)

Schittone cita giustamente una 1750 GTAm e una 2000 GTAm. Quello che dimentica di dire è che già la 1750 montava un "quasi" 2 litri e che la dicitura iniziale 1750 era solo un richiamo alla serie. Chiti ebbe il suo bel daffare per portare la cilindrata a 2 litri: l'interasse tra i cilindri non era più sufficiente per far entrare quattro canne nel monoblocco. Niente paura: aprì longitudinalmente il basamento, s'inventò un'unica canna a forma di due 8 uno in fila all'altro ed ecco una camicia pluricilindrica! Certo veniva a mancare lo spazio per la circolazione dell'acqua di raffreddamento nelle parti contigue dei cilindri e questo avrebbe potuto portare ad uno stress sui pistoni.

"Ovvia, 'sto motore chi lo spacca?!!" esclamò Chitone ai perplessi collaboratori.
Ed anche quella volta ebbe ragione lui  :D
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Per uno come il sottoscritto, che ama le Alfa, la Gta è un mito. Racconta tutto quello che sai su queste macchine, che ti giuro eterna riconoscenza.
[/quote]

Chi è nato e vissuto nel Mugello, inteso come vallata non come autodromo, non può restare indifferente alla GTA. Basta il suono di questo triletterale ad accendere l'animo.
Se c'è stata una "regina" delle strade che si inerpicano sull'appennino tosco/emiliano fino al culmine del Giogo per poi precipitare nella valle laterale del Santerno e poi, dal Passo della Futa in quella scavata dalla Sieve questa è stata senza dubbio l'Alfa Romeo GTA, prima, e la GTA Jr, poi.
La GTA nel ricordo di chi l'ha guidata è diversa da caso a caso.
Era una macchina che andava interpretata, e di interpreti ne aveva avuti di eccezionali sulle strade del Mugello: Nanni Galli, Ignazio Giunti, Enrico Pinto, Carlo Benelli, detto "Riccardone" sono stati senza dubbio i più famosi, ma certo non i soli.
La rinascita del Mugello stradale, negli anni '60, è legata a doppio filo alla GTA che, se non vado errato, esordì proprio al Mugello nel 1965, quando, non ancora omologata, venne iscritta dal vulcanico Chiti nella classe Prototipi fino a 1600cc... inventata apposta per le due nuove Alfa.
Una venne affidata a Teodoro Zeccoli, penalizzato, come Carlo Facetti, nella sua carriera di pilota dalla sua bravura come collaudatore, e Riccardo Di Bona, l'altra all'equipaggio "di punta" composto da Roberto Bussinello (che mi pare fosse Campione d'Italia) e a Giacomo "Geki" Russo in quell'anno passato nelle fila degli "ufficiali" Alfa Romeo.  
Da allora non si contano gli aneddoti legati alle GTA sulle strade del Mugello.
Mi hanno raccontato che lo stile di guida di Enrico Pinto era inimitabile, che sia stato lui, assieme a "Nanni", e a Giunti, il migliore interprete in assoluto della GTA. Ma il più popolare - assieme a Pinto - era senz'altro "Riccardone": un mito, un autentico specialista. Il suo duello con la GTA blu e oro e la targa FI373737 con la nuova GTA Junior (1300 a iniezione) di Enrico Pinto nell'edizione del 1968 resta una delle pagine più esaltanti della storia della grande corsa... Alla fine entrambi vinsero la propria classe, ma in classifica generale la spuntò Enrico Pinto per soli 59"8/10 causa anche qualche problema  occorso a Carlo Benelli durante un rifornimento.
Un altro episodio lo raccontava Giancarlo Casati, pilota mio compaesano scomparso un paio d'anni fa, cui nell'edizione 1968 si bloccò "lo slittone" al ponte posteriore nel tratto in salita da Scarperia al Giogo: -"Un feci nemmeno in tempo a accorgermene che me l'ero bell'è messa in capo la GTA nuova..."- raccontava "Carlino".
Infine (m'avete stuzzicato...peggio per voi) una chicca raccontatami dal grande "Nanni".
"Si correva ad Aspern (vicino a Vienna ndR dove ora, sia detto per inciso non farebbero entrare nulla che abbia quattro ruote...) era il '66 o il '67.
Non mi ricordo vinsi tutte e due le volte...
Comunque quell'anno (era il '66 e la corsa era la Donaupokalrennen ndR) l'Alfa aveva ingaggiato Jochen Rindt che era già un pilota di Formula 1 e andava forte dappertutto. In prova però feci il miglior tempo perché Rindt poteva mettermi dietro in F1 o in F2, ma sulla GTA era da vedere...
Allora Jochen chiese di poter usare in gara la mia GTA. Le due macchine erano identiche come lo possono essere due macchine da corsa, ma siccome era austriaco, e soprattutto era Rindt, non ci furono discussioni anche se mi fecero in*****are.  In gara partii bene e non ce ne fu per nessuno, e il povero Jochen, per starmi dietro ruppe il motore.
"Bravo pratese"- mi disse poi Chiti che era di Pistoia - "tu vai forte..."-
"Bravi" - gli risposi a voce bassa - "ma un'altra volta accorgetevene prima !"-
Intendiamoci Rindt era un campione come ce ne sono stati pochi. Con le ruote scoperte pochi davvero, ma sulla GTA, a parità di macchina, i' Nanni non aveva paura di nessuno.
Di nessuno, capito ?"  
Ultima modifica di Pedro59 il 03/10/2011, 12:14, modificato 1 volta in totale.
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da Powerslide » 03/10/2011, 11:05

Ragazzi, dobbiamo stuzzicare di più Pedro perchè aneddoti così sono un vero toccasana  :thumbup:
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da Baldi » 03/10/2011, 11:20

mo gli mando una busta con tre spilloni...  :tongue_smilie:
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da Niki » 03/10/2011, 11:27

Senti chi parla. Con tutto quello che hai vissuto ci sarebbe da scrivere una enciclopedia :glare: :sneaky2:
Pedro latita troppo :bored:
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da sundance76 » 03/10/2011, 11:30

[quote="Niki"]
Senti chi parla. Con tutto quello che hai vissuto ci sarebbe da scrivere una enciclopedia :glare: :sneaky2:
Pedro latita troppo :bored:
[/quote]

Pedro latita perchè sta finendo di preparare il libro su Emilio Materassi, quindi possiamo giustificarlo in pieno.
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da sundance76 » 03/10/2011, 11:31

[quote="sundance76"]
Ho creato il pdf del n.47-2007 "Caccia al tesoro" dedicato alle registrazioni integrali dei GP. Mi faccia un fischio colui al quale posso inviarlo per metterlo nel nostro archivio digitale.
[/quote]

Intanto ribadisco questo appello.
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da Pedro59 » 03/10/2011, 14:20

[quote="Niki"]
Senti chi parla. Con tutto quello che hai vissuto ci sarebbe da scrivere una enciclopedia :glare: :sneaky2:
Pedro latita troppo :bored:
[/quote]

Beh, allora cercherò di farmi perdonare.
Questa me l'ha raccontata Nedo Coppini, "il Maestro", fotografo (e che fotografo...) e articolista di AS negli anni eroici.
Inverno del '75. La Ferrari è tornata finalmente a fregiarsi del titolo di Campione del Mondo grazie a un austriaco dagli occhi penetranti e dai denti da coniglio e sta provando all'Autodromo del Mugello la monoposto senza "air-scope". Fa freddo, chi vi scrive è al Correntaio con in mano la fida Canon FTb e uno scomodo 300mm prestatogli da un amico fotografo, Nedo invece col suo inseparabile VW "maggiolino" è ai box, il dito è caldo e Sabbatini non si lamenterà delle foto fatte alla nuova Ferrari "senza mutande".
Sono prove di gnagnera assoluta, mirano a trovare qualcosa che forse manco c'è. Noiose, ripetitive, poi col freddo le gomme vanno in temperatura con difficoltà. Regazzoni ha salutato la compagnia, l'austriaco coi denti da coniglio e il cuore di leone invece è lì che spiega che "qvando entro in Arrappiata fa di qvesto, no bene ..." e così via.  Niki, si chiama così l'austriaco coi denti da coniglietto, dice che racconterà quello che gli succede "a incegner Fochieri così lui dice cosa tu defe ti fare".
"Incenier Fochieri" però non c'è. E' andato via, forse parla con Maranello, insomma non c'è. Le prove sono sospese. -"Io defe parlare con lui"- insiste Lauda - "kosì non può handling *****, kasino" -.
In quel momento arriva un amico di Lauda, diciamo che si chiami Franco per comodità. E' qualcuno, e arriva nel retro dei box con la sua macchina nuova una fiammante, una Fiat 131 Abarth (o something like this).
Non c'è niente da fare, e una bella macchina è sempre un buon diversivo, e allora tutti si avvicinano, compreso Lauda che saluta l'amico.
La macchina è davvero bella, assetto sportivo, "muscoloso", cerchi in lega davvero seri, gomme nuovissime con la marca bianchissima che spicca sulla spalla e promette meraviglie.
Ad un certo punto Niki dice:-"Pella Franko, tu fai profare ?"-
L'altro incassa bene  e accetta, non potendo certo dire di no.
Niki si mette al volante e l'amico, cui prestano un casco da motociclista, gli siede al fianco.
Chi vi scrive poco dopo vede entrare al Correntaio non la Ferrari F1 ma questa Fiat e pensa che Remo Cattini, il Direttore dell'Autodromo, voglia dare un'occhiata al tracciato.
Al giro successivo mi accorgo che non è andatura da tutti, le gomme fischiano nel silenzio del gelido pomeriggio nel quale ogni tanto volteggia un fiocco di neve.
E' un modo di guidare un po' diverso dai soliti "manici": la ruota interna anteriore tende a sfiorare il cordolo sollevata quel tanto da sormontarlo, ma nessuna derapata, nessun salto, nessun controsterzo. Fluidità pura.
All'uscita della curva la macchina non si raddrizza, ma  "buca" la Biondetti in pieno disegnando la "esse" in modo perfetto.
-"Questo è uno bravo"- sentenzia un infreddolito spettatore.
-"Uno di fuori, a Firenze così non c'è nessuno"- dice un altro che nell'ambiente dev'essere ben introdotto.
-"Con questo freddo mi si dev'essere sciupato il cronometro"- si lamenta un terzo che ha provato a prendere il tempo.
Al quarto o quinto passaggio si capisce che sta davvero facendo sul serio, sta chiedendo tutto dopo aver saggiato la risposta del mezzo. La ruota esterna ora appoggia decisamente la spalla, il sibilo è più alto, ma ancora nessuna scodata, nulla che non sia naturale, perfetto.
Poi non passa più.
-"Quando tornò ai box"- racconta Nedo - "I'Lauda scese di macchina e spiegò al suo amico (un po' provato) che modifiche di assetto avrebbero migliorato la sua macchina, si inginocchiò nei passaruota e aperto il cofano indicò qualcosa inclinando il palmo della mano rivolto verso il basso."
-"Mi avvicinai"- è sempre Nedo che parla - "e mi accorsi che la scritta bianca sulla spalla delle gomme non c'era più... In quel momento arrivò Forghieri e ripresero a lavorare, la ricreazione era finita."
 
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da Niki » 03/10/2011, 14:25

Il "senti chi parla" è ovviamente riferito a Power :001_rolleyes:

Pedro, ti bacio i piedi e mi permetto di svenire dopo questo racconto.
Foto ne hai fatte? Ora svengo e a risentirci più tardi.
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da jackyickx » 03/10/2011, 19:02

Dopo una giornata di lavoro, racconti come questi sono un toccasana!  :thumbup:
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