Sarebbe un libro meraviglioso e se solo riuscisse a far almeno intuire ai giovani (non dico capire..) cos'era al tempo la F1 (e l'automobilismo in generale...)sarebbe quasi un 'opera da far finanziare a un qualche Ente istituzionale.
Ho ritrovato volentieri negli scriti di Zigliotto (di questo spazio) e di Donnini, unica ragione per la quale ho acqusitato alcune copie di AS recenti, l'atmosfera del tempo.
Lo so: siamo nostalgici ANCHE (ma non solo) perchè a quel tempo l'età anagrafica era certamente differente e le responsabilità e l'impegno pure.
Prevaleva altro: io mi rotolavo nel campo dietro casa, dove ora c'è una ''bella''struttura ASL (già diroccata per metà), le mie ginocchia erano color verde erba standard la sera alle 7; poi transitavo in garage dove si giocava a Subbuteo in circa 10-12, ognuno aveva su di sè la paternità di due squadre inglesi e si replicava il campionato di lassù...
Della F1 c'era questo sapore eccezionale,un sapore per noi intuito, mentre Zigliotto era lì nei box e non sa come noi ragazzini fanatici leggevamo ogni riga di AS, perfino l'indirizzo della tipografia.
Semi clandestina in TV; la F1 era per noi spiegata da AS al martedì o mercoledì.
Io ero un fanatico -ad esempio- degli esiti della lotta per la qulificazione, quelle eccezionali ultime file dove si sovrapponevano team ufficiali scarsi e privati danarosi o simil tali, con terze macchine più o meno assistite.
Solo AS, per esempio, mi parlava delle prequalifiche, attive dallo storico GP inglese del 1977, quello del debutto della Rnault, di Tambay, e del mio grande , unico, immenso e mai più rimosso amore sportivo Gilles,che mi manca come allora e che al contrario di me è rimasto giovane.
E veloce, per sempre.