da stepv11 » 04/12/2013, 19:16
Ciao a tutti, oggi riprendo in mano carta e penna, virtuali, e vi racconto il mio ingresso nel mondo dei rally.
Siamo nell'esate del 1980, e nelle menti malate mie e di Orazio si fa strada un pensiero sempre più ricorrente e cioè correre nei rally. Si parte sempre da una considerazione di base, spesso sbagliata, che se corre Tizio e Caio possiamo correre anche noi...e nella nostra città in quegli anni correvano in tanti, magari sotto i colori della Livorno Corse, perchè a Prato la vecchia Scuderia S. Stefano aveva chiuso i battenti.
Così ci convincemmo che era arrivato il momento di cominciare e spinti da una parte dalla prudenza (mia) e dall'altra da ragioni di portafoglio (io da studente squattrinato non partecipavo alle spese se non le mie personali), scegliemmo come macchina una gloriosa Simca Rally 2 1300 cc per correre in Gr.1, cioè macchine di serie con piccole modifiche che comunque per essere montate dovevano essere in fiche, tipo il cambio ravvicinato per intendersi. La macchina era assai tamarra nel suo verde ramarro di ordinanza, ma aveva un suo perchè nel mondo dei rally, anche se oramai era a fine ciclo e le Alfasud erano più competitive.
Mi ricordo ancora della estenuante trattativa per l'acquisto del cambio corto, nuovo di pacca, che praticamente ci costò quanto metà macchina, un pomeriggio intero di lotta finanziaria, ma 400.000 vecchie lirette nel 1980 erano soldi.
Durante l'estate mettemmo a punto macchina e strategie, io mi imparai l'Annuario della CSAI a memoria con il Regolamento dei rally e decidemmo quindi di debuttare in ottobre al Rally di Camaiore, un seconda serie, proprio la base dei rally, con prove lunghe due km e niente discese.
L'emozione alle verifiche era tanta, direi proporzionale alle incognite, anche perchè nessuno ti da consigli minimamente comprensibili per dei neofiti, tolto il fatto che per vincere bisogna dare del gas....Mentre ero intento a sistemarmi il sediolo e le cinture mi si avvicina un ragazzino che con una faccina notevolmente a c**o mi dice tranquillo:"L'anno scorso a questo rally è morto uno" poi si gira e se ne va. Inutile dire che mi inquietò non poco, tanto che andai a raccogliere informazioni in merito e non era vero niente, comunque toccai tutte le strutture in ferro che trovai nei paraggi. Mi chiedevo, ma perchè è venuto a dire questa caxxata proprio a me?
Il sabato di primo pomeriggio si parte. L'emozione lascia spazio alla concentrazione e ci tranquillizziamo un pò, in fondo siamo qui per imparare.... Dopo il CO (controllo orario) ci incolonniamo per la partenza della prova speciale, ricordo ancora che eravamo gli ultimi della classe a partire, quando vedo arrivare di corsa due Commissari che ci urlano di accostare al muretto le macchine, e non erano affatto calmi, anzi erano agitatissimi. Dopo un minuto iniziano a risuonare nella valle le sirene di un'ambulanza, che poco dopo ci sfreccia accanto ed entra in prova speciale. Via CB mi informo dai nostri meccanici: a Camaiore in Direzione Gara si parla di un ferito grave, pare uno spettatore investito da una Alfasud Gr.1 1300, la macchina che partiva cinque minuti prima di noi. Iniziano i dubbi, conditi da un silenzio in macchina a dir poco spettrale. Nella nostra testa aleggia un solo ed inevitabile quesito: chi ce lo ha fatto fare?.....
Ma come sempre indietro non si torna. Così dopo avere fatto in trasferimento la prima prova, che fu annullata, facemmo la seconda prova, che definirei di sblocco, senza infamia e senza lode e sulla terza, ci dicemmo che si poteva fare un pò più sul serio. E così facemmo. Quando arrivammo a fine prova il cronometrista che mi rese la tabella, quasi incredulo, ci disse "Bravi, avete fatto il miglior tempo di classe!" Brividi, anche ora che sto scrivendo. Una soddisfazione che non scorderò mai. Al CO successivo il navigatore di Grassini, manico interessante e dominatore della categoria 1300 Gr.1 con una Alfasud , cercava in giro una Simca che aveva fatto il miglior tempo nella terza prova, qualcuno sapeva chi era? Io mi defilai, un pò per timidezza ed un pò perchè mi divertiva vederlo con quella faccina sorpresa, del tipo "Come è posssibile che con una Simca ci abbiano messo dietro in una prova in salita con tanti tornanti?" Volevo essere io il solo a sapere il perchè e lo sapevo, e se lo sapevo!
Purtroppo. ma necessariamente, lo capii ancora meglio nella quarta ed ultima prova del primo giro, quando stavamo andando veramente forte, troppo. In un tornante sinistro sporco di ghiaia, in uscita, centrammo il terrapieno all'esterno. Nel mezzo alla polvere, marcia indietro, due moccoli e via, ma in un seconda serie non puoi fare regali e così pur andando complessivamente bene finimmo quinti di classe su dodici arrivati, un risultato senza infamia e senza lode, ma ricordo che a fine gara Grassini venne a vedere la nostra macchina e ci guardava strano....
La morale della favola è che il buon giorno si vede dal mattino, nella vita come nelle corse.
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stepv11 il 05/12/2013, 10:10, modificato 1 volta in totale.