Benvenuti nella sezione dedicata a Cuore da Corsa

Discussioni ed approfondimenti sull'inserto di Autosprint curato da Mario Donnini

da madfilt » 19/04/2010, 17:31

Da semplice appassionato di vecchia data non posso che essere molto lieto di tutto ciò. Ringrazio di cuore Eugenio Zigliotto per aver voluto scegliere questa sede quale " stanza " dove colloquiare con Donnini. Ed è indubbiamente un grande vantaggio ed un notevole privilegio per tutti noi che questo accada proprio qui. Grazie di cuore ( da corsa! ) a tutti e due: sappiate che, per quel pochissimo che conta, sono in fervida attesa del seguito, che spero vivamente vorrete regalarci.
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da Niki » 19/04/2010, 18:18

Non avevo letto lo scambio di missive.
Spero che entrambi possano scrivere qui dentro il prima possibile, ed il più possibile. Di giornalisti veri, non gente sui libri paga di questo o di quel partito, di servi del potente di turno, di leccaculi arrampicatori sociali, ce ne sono che forse si contano sulle punte delle dita.
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da Elio11 » 19/04/2010, 18:32

Anche io avevo perso queste "lettere" stupende! Un caloroso ed umile "benvenuto" di cuore ad Eugenio Zigliotto, anche da parte mia.

Riguardo l'articolo comparso su Rombo, mi è capitato fra le mani qualche mese fa. Dovrebbe trattarsi di "L'esca di Garibaldi" un editoriale comparso sul numero  27 o 28 dell'anno 1984. Purtroppo non ho potuto mai leggerlo. Nei successivi due numeri (29 e 30) ci furono altri articoli collegati ed era proprio il fine settimana di gara di Montreal, come è stato detto.
Lessi anche della questione della superlicenza monegasca di Michele relativa al Dicembre 1983.
Ultima modifica di Elio11 il 19/04/2010, 19:28, modificato 1 volta in totale.
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da Littlewomen » 19/04/2010, 20:13

Carissimo Eugenio,
okay, passo al tu perché è sacrosanto quello che dici e mi onora, a patto che accetti ch'io continui a darti... spiritualmente del Lei, perché è questo che la scala dei valori, la stima e il senso del rispetto per ciò che hai saputo dare a noi appassionati impongono.
Sono qui per dirti che la Vostra lezione non è finita inascoltata né, tantomeno, è divenuta inattuale.
Il commando coraggioso dei Marcello's Boys ha saputo offrire un modello, un canone, un calibro ineguagliato di Giornalismo. Sportivo e non.
E' stata l'unica volta, la Vostra, in cui un giornale da corsa italico si è saputo muovere per lustri - sotto il marchio di As o Rombo -, con un rigore squisitamente anglosassone frammisto di quello spirito incendescente, temperamentale e dialettico puramente italico e neo-latino. No, non è stato solo un giornale - quello Tuo e di Marcello (che si chiamasse As o Rombo, che fosse cartaceo o perfino televisivo) e da esso una redazione, ma una civiltà. Una filosofia, un modo onnicomprensivo di vedere le cose.
Sì, certo, perfino moralmente orientato.
A te dico quello che in tante cene fino a un pugno di mesi fa dicevo a Marcello: se sono diventato giornalista, un po' con lo spirito affascinato e mezzo mistico con cui uno studente se ne va a fare missionariato laico, è stato grazie a quello che ci avete saputo far gustare e capire.
Poi, se nel frattempo le corse, il mercato e il mondo stesso sono cambiati, il problema mi sembra soprattutto loro.
Sai, tante volte in questi anni, affrontando un argomento sulla rubrica "Bastian Contrario" o scrivendo un Cuore da Corsa, per trovare ispirazione mi sono posto una domanda semplicissima: cosa avrebbe detto o scritto il plotone dei Sabbatini's Soldiers per fare felici noi lettori?
La risposta, permettimi di chiamarla l'ispirazione del Vostro esempio, è arrivata sempre. Attualissima.
Decine, centinaia di volte. In pieno terzo millennio.
Perché - la prendo alla larga -, il Pianeta Terra è cambiato, con esso i venti che spirano, i modi di vivere, i mezzi per fare soldi e pure i sistemi di tirare avanti la Formula 1 e un settimanale da corsa. Ma il Cuore dei lettori appassionati, di quelli Veri - la loro capacità di emozionarsi, di crederci, di pensare alla Hemingway che solo il nostro insieme alle corride, al pugilato e all'alpinismo, è uno Sport e tutti gli altri sono meri giochi -, è rimasto lo stesso di allora.
Quello stesso cuore che nel mondo delle corse nessuno come Voi aveva saputo far battere più forte, trappettando su una Lettera 22.
Un cuore che resterà tale sempre e per sempre, credo. Dal momento in cui è iniziata la tua fantastica avventura in quell'Autosprint, al giorno in cui hai fatto un coerente passo indietro, fino ad oggi che così gradevolmente ti fai rileggere e riassaporare in questi tuoi preziosi off record.
Here we are again, Eugenio.
Il tuo silenzio fuori ordinanza è finito e non sono certo il solo a rallegrarsene. Perché gli appassionati a 24 carati se ne fregano del giornalista più furbo, provano tristezza leggiucchiando chi fa surf sull'onda dei potenti ma ricordano, godono e apprezzano solo quei pochi che hanno saputo dare un senso pulito e non ondivago alla loro storia. Ecco perché mentre tu mi e ci scrivi c'è chi ti riconosce non solo come un Giornalista, ma tale e quale a un Amico ritrovato.
E ormai non hai neanche più bisogno di fare e dare scoop, perché per me e per noi - e lo dico sorridendo e senza retorica -, dopo averne conosciuti tanti e tanto diversi da te, di colleghi, sei Tu, la Notizia.
E alla stima stavolta aggiungo l'affetto.

Mario

PS Sul caso Alboreto-Zigliotto fremo di sapere tutto quello che non ho mai osato chiedere - anzi, ne sono certo, fremiano - e sono tutt'orecchi!!! ;-)
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da madfilt » 20/04/2010, 7:40

Non so voi, ma io sto godendo come un riccio. Perchè in questo forum ho trovato: un ingegnere addetto ai lavori ex Maranello ( Power ), un meccanico-tecnico-one man paddock che ha vissuto in prima persona la splendida e pazza avventura della Bellasi ( Beat ), un ottimo scrittore animato da immane passione e di notevole competenza ( Pedro ), due Giornalisti del calibro di Donnini e di Zigliotto per i quali non riesco a trovare aggettivi adeguati alla loro grandezza. Oltre naturalmente a tanti iscritti competenti e partecipi. Cosa volere di più?

GRAZIE, ma proprio tanto!
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da Uitko » 20/04/2010, 9:34

Sì si gode assai, ce n'è da vivere con l'erezione perenne per gli amanti delle corse vere  :thumbup:
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da Norisring » 20/04/2010, 9:38

Quoto in pieno Madfit....veramente!!! ....ho tutti gli AS di quel tempo che fu (1975-1981) e i Rombo dei primi anni(caro Zigliotto, compravo solo voi in modo ''fisso'', e sometime anche il concorrente AS, ma non era più la stessa cosa).

Ricordo bene l'ultimo editoriale sul ''vecchio''AS di Marcellone, pre GP argentino 1981. ''mi dispiace, ma lo sprint non c'è più...''Ricordo la copertina con l'Alfa di Andretti del n°1 di ROMBO che peraltro ho, e dunque è un ricordo recente...(una scelta controcorrente, visto come stava andando...)

Di quegli anni ricordo anche le strepitose tecnopagine di Orzali; e le emozioni che così ha ben descritto Mario nell'attesa del nuovo numero: per strani giochi di consegne delle agenzie di distribuzione dei giornali, in una cittadina a 15 km dalla mia il Rombo arrivava prima, arrivava il giorno prima: ed io -fisso- andavo a recuperarmi la ''mia copia'' proprio lì...bei tempi.

Infine: ricordo forse male , e attendo il racconto diretto di ''Tito Zogli'' che quando potrà ci racconterà bene la storia: ma a me pare di rammentare che fu il compianto Michele a contestare Zigliotto in Canada, pare con uno schiaffo(e non il contrario) perchè su Rombo era apparso un articolo intitolato (ricordo bene?) ''gli evasori del rischio'' o simile...
''...chi e' stato Flavio Torello Baracchini? ...solo il più micidiale degli Assi dell'aviazione italica nel primo conflitto: Baracca abbattè 34 nemici in tre anni, Torello 31 in sei mesi di volo...''
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da eugenio70 » 21/04/2010, 17:27

Caro Mario

La lite con Alboreto mi riporta indietro nel tempo, ma anche ad uno degli episodi più negativi della mia carriera di inviato di F.1. Di Michele, ancora quando correva in F.3 a Monza io ero amico fraterno: ne avevo intuito il talento e facevo tutto il possibile per aiutarlo.
Anche perchè credevo fermamente nella campagna di Sabbatini a favore di un pilota italiano alla Ferrari.
Non a caso quando Benetton e la Tyrrell non vollero cedere il contratto di Michele al "Sire" di Maranello noi facemmo la famosa copertina "Maletton" che fece sì che lo stesso Luciano Benetton, dopo aver dato l'OK al passaggio, in Brasile, in occasione del G.P. mi facesse avvicinare da Gino Pilota, uno dei suoi, per sapere quale era la nostra forza vista la caterva di lettere poco piacevoli che gli si era riversata addosso.
Una volta in Ferrari, circondato dall'affetto dei tifosi, da personaggi d'eccezione come il Conte Zanon, sua fervido ammiratore, oppure il Principe Alberto di Monaco e suo cognato Stefano Casiraghi, ma anche da interessati adulatori, Michele perse di vista lo spirito semplice e aperto che ne aveva contraddistinto gli inizi. Divenne altezzoso e schivo verso i giornalisti: ovviamente me compreso.
Ma non fu questo il problema. Era un'atteggiamento scontato di chiunque arrivasse a Maranello, prima e dopo Alboreto. Non sia sa perchè ma era, ed è, una specie di legge.
Ma veniamo al nostro contrasto.
In occasione del G.P. di Montecarlo di quell'anno il giovedì Alboreto aveva rilasciato un'intervista al collega Pino Allievi della Gazzetta dello sport affermando che stava già stirando lo smoking per partecipare alla serata a Palazzo Reale dopo la gara in cui il Principe Ranieri, secondo consuetudine premiava il vincitore.
Sfortunamente per lui la domenica pioveva a dirotto, e Michele dopo pochi giri parcheggiò la sua rossa monoposto nello spiazzo  all'inizio della discesa della allora curva del "Loews" adducendo misteriosi problemi di elettronica, se non ricordo male.
Nel corso della settimana successiva io seppi da una delle "gole profonde" che mi davano le notizie dall'interno del Forte del cavallino, che il "Vecchio" aveva strigliato oltre ogni limite il suo pilota dicendogli ironicamente, ma non più di tanto, in sintesi " Io la pago non per stirare smoking ma per vincere le corse!".
Gossip e scoop prezioso che io mi giocai sul numero successivo di commento al G.P prima di partire per il Canadà.
Il titolo come sempre lo fece Sabbatini e prendendo come sempre lo spunto dalla cronaca (Retaggio della sua passata esperienza al quotidiano del pomeriggio "Paese Sera") visto che in quel momento era d'attualità il problema degli evasori del fisco, rintanati a Montecarlo  sparò "Gli evasori del rischio", per sottolineare come Ferrari non avesse gradito che sotto la pioggia il suo pilota numero uno si fosse tirato indietro.
Io non lessi l'articolo perchè ero già in Stati Uniti. Così non appena a Montreal, come d'abitudine mi presentai al muretto Ferrari per salutare un pò tutti a cominciare proprio da Alboreto.
al mio ciao però lui, minaccioso, rispose " Se ti permetti un altra volta di scrivere quello che hai scritto ti faccio ingoiare la penna" e così dicendo strinse tra le dita una penna, gadget prezioso della Marlboro, che, annodata con un lacciuolo, portavo al collo.
Cadendo dalle nuvole sorpreso gli dissi: "Ma di cosa parli?".
Lui ripose" lo sai bene : gli evasori" denunciando così il suo tallone di Achille di essere anche lui un emigrato di lusso nel Principato , al solito per non pagare le tasse, e quindi passibile di un'indagine del fisco quando trascorreva, come tutti, la maggior parte del suo tempo in Italia.
Vedendo che era atteso per salire in macchina per le prime prove in modo da fare un tempo conciliante lo consigliai
"Michele vai fare quello che devi, dopo le prove ci vediamo e parliamo perchè non so cosa vuoi dire".
Lui, sempre più adirato mi riprese la penna e agitandola davanti al viso mi disse " Te l'ho detto e te lo ripeto , te la faccio ingoiare"
Al mio " Michele le tue minacce non mi fanno paura perchè sono ben più grosso e più grande di te" Lui allungo il braccio per darmi un pugno.
Io pronto di riflessi, e memore dei trascorsi giovanili in una palestra di pugilato, lo anticipai colpendolo per primo sulla bocca.
Forghieri che ci era accanto ci divise, assieme ad alcuni meccanici, immediatamente, se no la zuffa, nello stato di rabbia di Michele sarebbe anche continuata.
Lui poi salì in macchina e fece un tempo miserevole.
A Montreal i box distavano abbastanza dalla pit lane, così finite le prove ci incrociammo lungo il percorso obbligato, che costeggiava la ex vasca del canottaggio olimpico. Lui era attorniato dai meccanici.
Io gli andai incontro e tendendo la mano gli dissi "Michele mi scuso per lo scatto d'ira di poco fa, non è mio costume e quindi se vuoi facciamo la pace e scordiamo il tutto!".
Ma lui sempre più adirato ribadì " Io non chiedo scusa a nessuno e non accetto scuse. Alla prima occasione te la farò pagare".
Confermatogli che non mi faceva comunque paura me ne andai. La gara successiva era a Dallas e sebbene Ferrari, a suo agio nel rimestare nel torbido, si fosse offerto di fare da mediatore con il suo pilota,  ricevendo però un mio cortese ma fermo rifiuto, la notizia aveva fatto il giro del mondo. Confesso che a Dallas ogni volta che mi aggiravo nella pit lane e vedevo alle spalle la Ferrari che si metteva in moto, mi rifugiavo prudentemente sul marciapiede!
A parte ciò da allora non parlai letteralmente più con Alboreto. Con una sola eccezione. Quando al Nurburgring con una gara stupenda vinse, gli porsi la mano e dissi complimenti.
Usciti sia Michele che io dalla F.1 ci ritrovammo parecchio tempo dopo una sera ad una cena Pirelli alla Villa Reale di Monza.
Lui facendo finta di niente mi saluto e si avvicinò per parlarmi. Ma io girai le spalle e mi allontanai.
Non potevo considerarlo un amico. Anche se quando morì ne fui francamente dispiaciuto.
Eugenio Zigliotto e la sua versione dei fatti
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da Niki » 21/04/2010, 18:34

Grazie per il grande racconto di vita vissuta. Spesso e volentieri si tende a santificare le persone quando santi non sono. Alboreto mi dava l'impressione di essere a posto, ma è una idea forse falsa derivata da giornali, video, ecc. ecc. cose insomma su cui si basa la stragrande maggioranza dei non addetti ai lavori. E molto spesso a sentire racconti come quelli di Zigliotto, crolla il mondo addosso perchè quello che appariva come un signore si dimostra invece di livello molto più basso.

L'altro passo che mi è piaciuto è, semmai ce ne fosse bisogno, una ulteriore conferma dell'infamità del vecchio che godeva a "rimestare nel torbido".
Eugenio, a questo punto ti chiedo due episodi che avrai sicuramente vissuto, uno che riguarda Sua Santità, l'altro che riguarda Villeneuve.
Se poi vuoi scrivere tutti quelli che ricordi o, ancora meglio, la tua storia dalla nascita fino ad ora sei il benvenuto.
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da Racer Cek » 21/04/2010, 19:22

[quote="Niki"]
Grazie per il grande racconto di vita vissuta. Spesso e volentieri si tende a santificare le persone quando santi non sono. Alboreto mi dava l'impressione di essere a posto, ma è una idea forse falsa derivata da giornali, video, ecc. ecc. cose insomma su cui si basa la stragrande maggioranza dei non addetti ai lavori. E molto spesso a sentire racconti come quelli di Zigliotto, crolla il mondo addosso perchè quello che appariva come un signore si dimostra invece di livello molto più basso.

L'altro passo che mi è piaciuto è, semmai ce ne fosse bisogno, una ulteriore conferma dell'infamità del vecchio che godeva a "rimestare nel torbido".
Eugenio, a questo punto ti chiedo due episodi che avrai sicuramente vissuto, uno che riguarda Sua Santità, l'altro che riguarda Villeneuve.
Se poi vuoi scrivere tutti quelli che ricordi o, ancora meglio, la tua storia dalla nascita fino ad ora sei il benvenuto.
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Come non darti ragione Niki.... :(
"A Buenos Aires c'era una parabolica che in prova si prendeva col pedale del gas a fondo corsa,in gara forse:dipendeva dal carico di benzina a bordo e da quanto quel giorno ti importasse sopravvivere davvero" (J.Watson)
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da sundance76 » 21/04/2010, 19:32

Beh, l'emozionantissimo racconto di Eugenio Zigliotto, a mio parere non deve essere visto come totalmente distruttivo dell'immagine di Alboreto. Zigliotto ci ha dimostrato come anche gli amici più veri possano sbagliare e equivocare fino a rompere una grande amicizia. Michele aveva torto marcio ma, complice anche il malinteso "fiscale" ricordato da Eugenio, non ha voluto nemmeno tentare di capire quali erano i semplici fatti, e l'ultimo incontro tra loro alla Villa Pirelli, non so perchè ma mi ha fatto pensare che Michele avesse da tempo capito che era stato lui stesso a prendere un granchio enorme e ad essere in debito con Zigliotto. Peccato: per orgoglio, e anche per le piccole e grandi debolezze della vita, anche la migliore delle persone può rompere in modo avventato una cosa così preziosa come l'amicizia. Grazie mille ancora a Eugenio Zigliotto, questi racconti sono comunque spaccati di vita vera, prima vissuta e poi raccontata con passione.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da Roberto82 » 21/04/2010, 19:52

Grazie Eugenio!! Spero tanto di leggere altri aneddoti del genere, e so che ne avrai a bizzeffe :)
"In corsa bisogna essere in due: la macchina e il pilota. Se il pilota sbaglia sono guai", Niki Lauda
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da duvel » 21/04/2010, 22:36

Mah
talvolta non ho la capacità di memorizzare a lungo neppure articoli più recenti, figurarsi quelli di AS, Rombo o Gazzetta che siano, di decenni fa.
Comunque, passi per le considerazioni su uno che sposta la propria residenza in un paradiso fiscale, ma personalmente (magari errando) non me la sarei sentita di provocar qualche casino partendo da articoli o interviste rilasciate a (o da).....Pino Allievi
Purtroppo la campana di Michele non la possiamo più sentire (e la ricostruzione di Monaco 84 non mi torna al 100%, ma vado a fallace memoria), ma un parere di Powerslide sì (perdonami Power...)
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da Powerslide » 21/04/2010, 23:21

[quote="duvel"]
Mah
talvolta non ho la capacità di memorizzare a lungo neppure articoli più recenti, figurarsi quelli di AS, Rombo o Gazzetta che siano, di decenni fa.
Comunque, passi per le considerazioni su uno che sposta la propria residenza in un paradiso fiscale, ma personalmente (magari errando) non me la sarei sentita di provocar qualche casino partendo da articoli o interviste rilasciate a (o da).....Pino Allievi
Purtroppo la campana di Michele non la possiamo più sentire (e la ricostruzione di Monaco 84 non mi torna al 100%, ma vado a fallace memoria), ma un parere di Powerslide sì (perdonami Power...)
Ci conto
[/quote]

Non voglio esprimere giudizi, pareri personali o confidenze fattemi sulla vicenda. Mi limito quindi a citare i fatti di gara per come li ricordo.
Michele non si fermò lamentando problemi elettrici, ma nei primi giri arrivò lungo al Mirabeau e ripartì ultimo da quinto che era.
Nonostante avesse un giro di svantaggio, tirò per tutto il resto della gara - facendo segnare tempi migliori di Renè - fin quasi a riuscire a sdoppiarsi.
Tagliò il traguardo a meno di un secondo da Prost.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da groovestar » 22/04/2010, 9:22

io penso che il racconto di certi episodi non possa intaccare la memoria di una persona,ma sottolinea come in ogni ambiente,in ogni situazione,spesso i fraintendimenti e gli eccessi d'ira,giustificati sempre dai vari punti di vista,portano a rotture pesanti.
Non fa differenza che sia un litigio fra un pilota e un giornalista,o fra fidanzati o che altro,ma solo una riprova di come troppo spesso sono solo le incomprensioni a portare a rotture clamorose od eventi tragici
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