"Uomini, Donne e Motori" di Alfred Neubauer

Estratti della carta stampata e suggerimenti sui libri relativi al mondo dei motori

da sundance76 » 26/04/2012, 18:20

Ragazzi, una notizia per me toghissima!

Come sappiamo, il mitico direttore sportivo della Mercedes, Alfred Neubauer, scrisse un libro nel 1959 in cui raccontava oltre trent'anni di corse.

In certi casi i suoi racconti sono romanzati e non corrispondono totalmente alla verità storica, come abbiamo visto nel caso della vernice bianca sgrattata dalla carrozzeria delle Mercedes che avrebbe dato origine alla leggenda delle "Frecce d'Argento", che così sarebbero state chiamate per via dell'alluminio grezzo dopo l'asportazione della vernice. Quindi non tutti gli episodi che racconta sono "affidabili", però è possibile (e anche divertente) verificarli.

Tuttavia il libro resta indiscutibilmente un riferimento preziosissimo per conoscere le corse e i protagonisti dei Gran Premi degli anni '20, '30 e '50.

Ora, l'edizione originaria tedesca si intitola "Manner, Frauen und Motoren", ristampata continuamente (l'ultima nel 2011), e che risulta lunga circa 400 pagine. So che la primissima stampa (quella del '59, le altre non so) narrava gli avvenimenti fino al 1939, quindi senza il gran ritorno della Mercedes negli anni '50.

Siccome non so una parola di tedesco, tre-quattro anni fa ho comprato la versione francese, "Mon Royaume la Vitesse". Essa si estende fino al 1955, cioè comprende anche l'epoca di Fangio e Moss, fino al definitivo ritiro della Mercedes (prima del ritorno nel 2010).

Però....
I conti non mi tornavano: la mia versione francese racconta anche gli anni '50, è di formato medio-piccolo (21x14) eppure arriva a stento a 270 pagine....

Mi sembrava strano.

Inoltre ho saputo che la versione inglese ("Speed was my life") è praticamente uguale alla francese che ho io.

Ho telefonato a un amico che possiede sia una versione tedesca (del 1987) sia una versione inglese, e mi ha detto che quella inglese non arriva alla metà di quella tedesca, pur avendo simili formati.

Ho pensato quindi che le versioni inglese/francese siano state "sintetizzate" rispetto a quella originale tedesca.

Allora mi sono messo in testa che avrei dovuto comprare una versione tedesca, ma come ho detto, io non so una parola di tedesco...

Pensavo inoltre che non c'erano versioni in altre lingue europee.

Ma mi sbagliavo, per fortuna

Stavo cercando notizie su un libro di Caracciola, e per puro caso (serendipity...) mi sono imbattuto in file PDF con il libro in versione SPAGNOLA ma, e questo mi pare importante, di ben 446 pagine!!!

Quindi è probabile (spero, anche se non ho la certezza) che la versione spagnola sia molto più fedele e precisa delle inglesi/francesi, vista la quantità di pagine!

Se così fosse, avremmo quindi una versione di formato originale ("estesa") e in una lingua neolatina, cioè senza dubbio più comprensibile per gli ignoranti di tedesco come me  :D  :D

Vedo che la fine del file arriva al 1939, quindi, pur omettendo di raccontare gli anni '50, è molto più lunga della mia: quasi 200 pagine in più  :o

Il fatto che racconti fino al 1939 e che sia di 446 pagine, sono due elementi che mi fanno pensare che quella spagnola sia la versione più fedele della originaria "corposa" versione tedesca.

Ecco il file di "Uomini, donne e motori" in spagnolo, enjoy!

http://rt002mek.eresmas.net/articulos/hmm_crt.pdf
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da duvel » 26/04/2012, 19:44

Grazie Sundance :thumbup1:

dovrò migliorare il mio scarso spagnolo...o copierò tutto nel traduttore di Google ( :asd:)
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da Elio11 » 26/04/2012, 19:54

Presa al volo!!  :) Iper grazie "Sun" !  :D
Ps: ma dove è che cercavi? Non è che si trova altro di stuzzicante?  :)
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da Baldi » 26/04/2012, 20:04

e si!

se si "scova" dell'altro, ancora meglio se in italiano...  :001_rolleyes:
è tutto grasso che cola.

...grasso di motore naturalmente...
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da sundance76 » 27/04/2012, 8:22

@ Elio11: per giorni stavo cercando notizie sui racconti di Neubauer, mi ero riletto il suo libro in francese (accorgendomi che probabilmente era sintetizzato rispetto al tedesco), inoltre stavo cercando una immagine in decente risoluzione di una delle varie copertine: quella che cerco è un bellissimo dipinto di Walter Gotschke che raffigura il box Mercedes a Pescara negli anni '30.

Ma ieri sera mi ero arreso, e stavo cercando pigramente, per pura inutilissima curiosità, se a New York esiste ancora l'editore "Farrar, Straus and Cudahy" che pubblicò nel 1961 e 1962 il libro di Caracciola col titolo "A racing car driver's world" (che già possiedo, non so se ricordate le traduzioni delle gare di Tripoli e Pescara). Tramite qualche click che ora non so ricostruire, su Google è apparso quel file che vi segnalato, con il libro di Neubauer.... Era un indirizzo-file, come ve l'ho segnalato. Non era un sito.

@ Baldi: purtroppo in italiano non esiste. Non è mai stato tradotto. Magari proverò io, di notte, a tradurlo. Magari ci aggiungo anche i tre-quattro capitoli finali della mia copia in francese, che raccontano anche gli anni di guerra, poi il ritorno delle Mercedes e infine il ritiro definitivo.

Una carrellata delle edizioni nelle varie lingue.

Una delle prime versioni originali in tedesco:

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Due edizioni inglesi:

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Due edizioni francesi ( io possiedo quella con la copertina grigia):

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Varie edizioni tedesche. (In copertina c'è la metà di destra del dipinto che io sto cercando in versione intera: la si può vedere nel libro "Piloti, che gente" di Enzo Ferrari, in doppia pagina).
L'ultima in basso è addirittura del 2011:

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Due versioni in spagnolo:

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da sundance76 » 27/04/2012, 11:01

Inoltre, esiste anche questo altro libro firmato da Neubauer, dal titolo "Herr Uber 1000 PS". Non l'ho mai visto da vicino, ma credo che sia la primissima versione di "Uomini, donne e motori", poi successivamente reintitolato.

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da sundance76 » 08/12/2012, 16:24

17 luglio 1937. Prove del Gran Premio di Germania.

Bernd Rosemeyer a bordo della sua Auto Union a 16 cilindri completa un giro in 9'46"2, un crono che ammutolisce tutta la pit-lane. Per fare un confronto, in quel momento il secondo miglior tempo è della Mercedes di Caracciola, con 10'05".

Rosemeyer arriva ai box trionfante e si dirige verso il corpulento d.s. della Mercedes, Alfred Neubauer, da molti soprannominato "Don Alfredo", e si vanta del suo fantascientifico tempo, che ha smantellato il precedente record migliorandolo di ben 10" (che tra l'altro apparteneva sempre a Rosemeyer).

- Ehilà, Don Alfredo, avete visto il cronometro? Scommetto duemila marchi che nessuno dei vostri piloti scenderà sotto ai 9'50".

Neubauer, fulmineamente, decide di giocare di psicologia:
- Accetto la sfida. Ehi, Hermann, salite in macchina, voglio un giro veloce.

La Mercedes di Hermann Lang esce dai box e si avventura sui 22 km del Nurburgring. Un giro di lancio, e poi via all'attacco.

Quando il rombo della vettura di Stoccarda preannuncia l'arrivo di Lang sul rettilineo dei boxes, Neubauer schiaccia il pulsante del cronometro qualche attimo prima che la vettura abbia effettivamente superato la linea del traguardo, fermando il crono sul tempo fittizio di 9'49", e lo mostra a Bernd.

Rosemeyer è sbigottito. Corre alla postazione dei cronometristi ufficiali, e comprende che in realtà il tempo di Lang è 9'52"2, poi torna da Neubauer a rivendicare la sua vittoria.

Don Alfredo ricordò nelle sue memorie: "Avevo perso la scommessa, ma erano stati duemila marchi ben spesi. Sapevo bene quanto può essere importante far innervosire il tuo avversario"

Trentaquattro anni dopo, nel 1971, alla festa organizzata dalla Mercedes per l'80° compleanno di Neubauer, il dottor Ferry Porsche, figlio del famoso Ferdinand Porsche che aveva progettato l'Auto Union con cui Bernd Rosemeyer aveva fatto quel tempo incredibile, come regalo donò al grande "Don Alfredo" il cronometro col quale il padre aveva preso i tempi di Bernd quel giorno.

Montato su una base di marmo scuro, il cronometro era fermo per sempre sul quel fantastico 9'46"2.

Il record di Rosemeyer venne superato solo nel 1939, quando Lang segnò 9'43"1.

Ma Rosemeyer non potè vederlo, perchè era già volato via da un anno e mezzo, in una fredda giornata di gennaio del 1938.
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da jackyickx » 08/12/2012, 17:09

Che campioni, che epoca!
Ho controllato il tempo che fece Ascari nel 51: 9'55''8. era cambiato qualcosa nel circuito o nell'anteguerra erano "avanti" rispetto al dopoguerra?  :)
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da sundance76 » 08/12/2012, 17:17

[quote="jackyickx"]
Che campioni, che epoca!
Ho controllato il tempo che fece Ascari nel 51: 9'55''8. era cambiato qualcosa nel circuito o nell'anteguerra erano "avanti" rispetto al dopoguerra?  :)
[/quote]

jacky, che io sappia il circuito era identico.

Probabilmente, i 550-600 cavalli di quei motori 5.6 (Mercedes) o 6.0 (Auto Union) sovralimentati erano ancora sufficienti sull'immenso rettilineo finale del 'Ring a superare il 4.5 aspirato della Ferrari '51.
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da jackyickx » 08/12/2012, 18:26

[quote="sundance76"]
[quote="jackyickx"]
Che campioni, che epoca!
Ho controllato il tempo che fece Ascari nel 51: 9'55''8. era cambiato qualcosa nel circuito o nell'anteguerra erano "avanti" rispetto al dopoguerra?  :)
[/quote]

jacky, che io sappia il circuito era identico.

Probabilmente, i 550-600 cavalli di quei motori 5.6 (Mercedes) o 6.0 (Auto Union) sovralimentati erano ancora sufficienti sull'immenso rettilineo finale del 'Ring a superare il 4.5 aspirato della Ferrari '51.
[/quote]
Tempo fa mi sono rivisto l'onboard del record (attuale) del Ring e mi viene da tremare, non oso pensare a cosa si provava con quei mostri. Se avesse un senso fare una classifica all time dei primi 50 piloti di tutti i tempi, metà apparterrebbe a quell'epoca  :asd:
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da duvel » 08/12/2012, 18:53

Mi pare fosse già stato postato tempo fa, ma un ripasso è doveroso

http://www.youtube.com/watch?v=fkZwGa50eqM
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da sundance76 » 08/12/2012, 19:01

Ottime riprese tratte dal bellissimo film della Shell "History of Motor Racing 1902-1951", regia di Bill Mason.

Nel 1962 Neubauer, Lang e la W 125 tornano, 25 anni dopo, sul 'Ring per filmare un giro di pista.

Anche Neubauer, un giorno, si fece un giro su una W 125 "ricondizionata", cioè trasformata in "biposto" (ergo, Stoddart e compagni non hanno inventato nulla  8) )

Immagine

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da sundance76 » 09/12/2012, 21:59

Monza, 11 settembre 1938.

E' domenica, nel pomeriggio si corre il Gran Premio d'Italia.

La Mercedes aveva grandi aspettative di vittoria. E a ragione: negli ultimi sei Gran Premi, aveva sempre vinto (due volte con Lang, due volte con Caracciola, una volta con Brauchitsch e una volta, a sorpresa, col giovane inglese Dick Seaman).

Proprio per questi motivi, il d.s. Alfred Neubauer aveva addirittura prenotato e organizzato in anticipo la consueta cena post-vittoria.

Ma in gara le cose si misero male.

Delle quattro Mercedes iscritte, solo quella di Caracciola vide la bandiera a scacchi, e solo al terzo posto, dietro alla vittoriosa Auto Union di Tazio Nuvolari e all'Alfa Romeo di Farina.

Tuttavia i piloti Mercedes credevano che la cena collettiva si sarebbe svolta lo stesso. Seaman e la sua ragazza, Erika (figlia del presidente della BMW, Popp), parlarono a Neubauer, ma "Don Alfredo", infastidito dagli scarsi risultati della corsa, rispose che la cena non ci sarebbe stata e che lui avrebbe cenato da solo con la moglie.

Non l'avesse mai detto...

Quella sera, Neubauer e consorte si erano appena seduti a tavola nel ristorante quando entrarono Hermann Lang e sua moglie Lydia:

- Herr Neubauer, che piacevole sorpresa. Non pensavamo di trovarvi. Possiamo unirci a voi?

E senza aspettare risposta sedettero a tavola.

Qualche minuto dopo, entrarono Rudi Caracciola e sua moglie Alice:

- Don Alfredo, che sorpresa! Possiamo sederci con voi?

La stessa scena si ripetè quando arrivarono Dick Seaman e Erika:

- Herr Neubauer, che sorpresa.....

A quel punto Neubauer capì di essere stato incastrato e si arrese, chiedendo altri tavoli da aggiungere al suo. In breve tempo il ristorante si riempì di piloti, giornalisti, personale delle ditte fornitrici (gli sponsor tecnici), mogli, fidanzate, e cominciò così un party eccezionale.

Alla fine, Neubauer chiese il suo conto, facendo chiaramente capire agli astanti che avrebbe pagato solo per sé e la moglie.

Caracciola, che aveva sentito, si allungò sulla tavola e disse:

- Don Alfredo, il conto della serata è tutto a vostro carico.

- "Nemmeno per sogno!" rispose Neubauer, in inglese affinchè tutti capissero che la cena non era a spese della Mercedes-Benz, perchè "dopo la vostra performance di oggi pomeriggio, miei cari cosiddetti piloti-da-corsa, la Mercedes non ha nulla da celebrare!"

- "Oh, sì che ce l'abbiamo!" esclamò Alice Caracciola, "Dick e Erika si sposeranno!"

Quando la giovane coppia ammise che era vero, il malumore di Neubauer scomparve di colpo. Contento e raggiante, immediatamente disse che ognuno dei presenti era ospite della Mercedes per  l'intera serata e ordinò champagne per tutti. Tipico di "Don Alfredo".

La serata continuò poi in un night club, con Dick e Erika che guidavano la baldoria.


Nella foto, la grande Mercedes del triennio 1937-39. Da sinistra, Brauchitsch, Neubauer, Seaman, Lang, Caracciola. In tre anni, 19 vittorie su 29 gare, con addirittura sei triplette.

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da sundance76 » 15/10/2013, 13:18

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Articolo di Donatella Biffignandi - Centro Documentazione Museo dell'Automobile di Torino:

"Grande, Alfred Neubauer lo era per importanza e per stazza.
Turbato dalle dimensioni sempre più abnormi dell’ex pilota e poi direttore sportivo Mercedes, Enzo Ferrari ce lo descrive autoritario e marziale: un vero dittatore. Insieme a lui crescono di peso e d’importanza la stella a tre punte e la Germania. Enzo Ferrari e Alfred Neubauer, allora trentaduenne pilota della Mercedes, si incontrarono per la prima volta alla Targa Florio del 1923. Ferrari lo ricorda come un giovane “alto, magro, gli occhi chiarissimi, la voce stridula, un gran naso aquilino, dei modi bruschi”. Non molto simpatico, in definitiva, e neanche così bravo da doversene ricordare.
Alfred Neubauer in quei giorni aveva incontrato un altro personaggio destinato ad avere un grande peso nella sua vita: Rudi Caracciola, il quale, da illustre sconosciuto qual era, in pochi mesi si rivelò alla Mercedes valentissimo pilota, oscurando del tutto la fama del giovane Neubauer. Così, negli stessi identici anni, Neubauer e Ferrari, così diversi sotto tanti aspetti, si diedero a percorrere la medesima strada, l’uno all’interno della Mercedes l’altro all’Alfa Romeo, non più come piloti ma come direttori sportivi.

Neubauer era entrato alla Austro-Daimler nel 1919 grazie a un certo Ferdinand Porsche, allora direttore generale; questi, nel 1923, lo volle con sé a Unterturkheim come ingegnere collaudatore specialmente addetto al servizio corse.

Già tre anni dopo, nel 1926, “Don Alfredo” dimostrò il suo valore come direttore tecnico della squadra corse, inaugurando una nuova tecnica alla quale nessuno aveva ancora pensato. Si trattava di un ragionamento tanto semplice quanto essenziale per il buon andamento della corsa.
Neubauer si era reso conto di quanto il pilota durante una competizione fosse completamente isolato. Non aveva modo di sapere chi lo precedeva e chi lo seguiva, né tantomeno la sua posizione in classifica, e neppure quanti giri mancassero al traguardo o se gli fosse più conveniente rallentare piuttosto che forzare al massimo.

Neubauer escogitò una comunicazione in codice, fatta di lettere, numeri, gesti e una serie di bandierine colorate, così da poter segnalare dai box tutto ciò che il pilota avesse bisogno di sapere. Il sistema fu collaudato il 12 settembre 1926 al circuito di Solitude, vicino a Stuttgart. Risultato: tre Mercedes ai primi tre posti".

- Donatella Biffignandi -

Da allora nei Gran Premi le segnalazioni tra pilota e box tramite cartelli e segnali divennero una consuetudine indispensabile.

Ed ecco la testimonianza di Enzo Ferrari sul mitico Neubauer:


"Questa vicenda della Mercedes e della Germania io l'ho vissuta in un modo quasi privato, attraverso l'uomo che per anni fu il mio antagonista pur essendo mio buon amico: Alfred Neubauer.
Lo vidi per la prima volta in veste di corridore su una Mercedes a una Targa Florio del 1923 o 1924: alto, magro, gli occhi chiarissimi, una voce stridula, gran naso aquilino, dei modi bruschi. Non molto simpatico - ricordo che dissi tra me - questo tedesco. Continuò come pilota fino al 1926. Poi per anni lo persi di vista, anzi lo dimenticai come uno di quei piloti che si incontrano troppo di rado sulle piste e che non fanno parte della troupe abituale.

Non potevo immaginare che quel Neubauer stesse percorrendo, alla Mercedes, una strada simile a quella che io battevo all'Alfa Romeo.

Così, nel 1934, ci ritrovammo ai bordi di una pista: debuttava la formula del peso - 750 kg di peso massimo con cilindrata libera - e Mercedes e Auto Union, o meglio la Germania, avevano stabilito che quello era il momento favorevole per scendere in campo. Alfred Neubauer era il nuovo generale.
Stentai a riconoscerlo: era molto ingrassato. E anzi, da quel giorno, per tutti gli anni futuri, quasi crescendo insieme alla potenza della Mercedes e alla prepotenza della Germania, lo vidi ingrassare sempre di più e diventare sempre più autoritario.
Girava tra i box degnando i concorrenti di rari sguardi di sufficienza, urlava comandi con la sua voce da ufficiale della Wehrmacht e i suoi dipendenti scattavano quasi fossero in caserma o su un terreno di battaglia.
Diventò presto un personaggio popolare nel nostro mondo, circondato - senza che lui se ne preoccupasse minimamente - da grappoli di antipatia, ma molto stimato e temuto per la sua efficienza.

Durante la guerra mi capitò spesso di ripensare a Neubauer: tutte le volte, in sostanza, che una colonna motorizzata tedesca passava davanti alla mia officina e un ufficiale scendeva a urlare comandi.

Ma quando la guerra finì e il nuovo Neubauer venne a farmi visita a Modena, lo riconobbi a malapena. Era cambiato di nuovo: magro, tranquillo, modesto.
"Neubauer! - esclamai - che bravo, ancora qui! Come mai questa visita?".
Sorrise dimessamente, disse che la Mercedes era a pezzi, ma che lo avevano inviato in giro per vedere chi fosse rimasto in piedi, e che naturalmente era felice di vedermi ancora al mondo. Che cosa era successo dell'Alfa Romeo? E della Maserati? Lo osservai: accidenti, mi dissi, questo non è un vinto, ma uno che prepara la rivincita.

Sette anni dopo, nel 1954, Alfred Neubauer si rifece vivo: era alla testa di uno squadrone di siluri d'argento. E lui era di nuovo grasso, più autoritario che mai. Così, di anno in anno, lo guardai ingrassare con sempre maggiore preoccupazione: di vittoria in vittoria, di chilo in chilo, di marco in marco, lui e la Mercedes e la Germania mi sembravano veramente la medesima cosa, e questa inesorabile progressione mi induceva a pensare, ricordando le vittorie della Mercedes nel 1914 e nel 1934-39: se il Neubauer non si ferma, cosa succederà?

La Mercedes si ritirò nel 1955, dopo aver vinto due Campionati Mondiali di F1 e anche il Campionato Mondiale Marche-Sport. Aveva saputo sfruttare la nuova formula con straordinaria capacità tecnica, dovizia di mezzi economici e la sua gigantesca potenza industriale.

Nel 1961 Neubauer compì settant'anni. Dirigeva il museo storico della marca di Stoccarda, a cui è rimasto fedele per tutta la vita, come si conviene a un vero soldato. Gli mandai un telegramma di auguri, mi rispose con una bella lettera. Altrettanto ho fatto quando ha compiuto gli ottanta. E' scomparso alla vigilia del novantesimo compleanno".

- Enzo Ferrari, "Piloti, che gente.." -

Quando si ritirò dall’attività sportiva, nel 1958, a un giornalista che gli chiedeva se seguiva un metodo particolare, Neubauer rispose: “Il mio orologio è costantemente in anticipo di tre minuti. In questo modo, qualunque sia l’imprevisto, ho tre minuti in più degli altri per affrontarlo”.
Ultima modifica di sundance76 il 15/10/2013, 14:26, modificato 1 volta in totale.
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da sundance76 » 28/12/2013, 14:15

Documento per me inedito e curiosissimo.

Siamo al rally delle Alpi Austriache (Alpenfahrt rally) del 1972. A dare la partenza alla Fiat 124 Spider di Lindberg-Eisendle, sulla destra, vi è nientemeno che Alfred Neubauer  :o

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