FORMULA 1 - I Magnifici Anni '60

Estratti della carta stampata e suggerimenti sui libri relativi al mondo dei motori

da sundance76 » 27/04/2022, 19:36

Beh, ma Baghetti aveva ancora il vecchio motore a 65°, mentre le altre tre Ferrari avevano il nuovo a 120°.
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da leon_90 » 27/04/2022, 20:22

Benzing stima in 5 cavalli la differenza tra i due motori nel '61. D'altra parte sono quasi identici: il 65 gradi ha 7 cuscinetti di banco contro i 4 del 120 gradi, differente inclinazione delle valvole, 100 giri in più al motore 120 gradi (9600). Il 65 ha poi 3 carburatori doppio corpo, mentre il 120 2 carburatori triplo corpo. La differenza più sostanziale è lo scarto di peso (65 gradi - 129kg; 120 gradi - 106kg) che sicuramente avvantaggiava leggermente l'accelerazione in quelle macchine.
Insomma, differenza c'era ma non abissale.
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da 330tr » 27/04/2022, 20:46

leon_90 ha scritto:...
Devo dire che i detrattori di Moss che affermavano che era uno scassa-macchine penso proprio avessero ragione. ...


Io da qualche parte ho la registrazione televisiva di un GP non titolato, mi pare Goodwood 1957.
Guidava "alla Villeneuve". O forse, meglio, Villeneuve guidava "alla Moss".
Spettacolo purissimo, pirotecnico. Tutto traversi e guida al limite, mentre gli altri, al confronto, parevano onesti impiegati in statale alla domenica a scarrozzar la famigliola al picnic.
Ovviamente sfasciò la macchina.
Ma credo che in definitiva poco gli importasse.
Ai "Villeneuve" importa solo il piacere della guida al limite, e il gusto della competizione, il sapore della vittoria conquistata sul campo a furia di sorpassi o giri veloci. La costanza del quarto posto per il mondiale è roba noiosa, adatta ai ragionieri alla Lauda o Prost.
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da sundance76 » 27/04/2022, 21:34

Non sono così sicuro che Moss fosse davvero uno "sfasciamacchine". Io invece credo che fosse poco attento ai dettagli tecnici della monoposto. Saltare da una macchina all'altra non era più così produttivo in quel periodo.

Alcune stagioni furono compromesse da infortuni e da guai di affidabilità che non c'entravano con la guida di Moss, vedi il cambio Colotti che si sbriciolava spesso.

E poi vincere a Monaco e al Nurburgring, i circuiti dove la guida emergeva, contro le Ferrari che erano indiscutibilmente le auto più forti del '61, è indice di enorme talento.

Secondo me la mancanza del titolo è solo una curiosità statistica. Non credo che Hawthorn, Brabham o Phil Hill fossero più bravi di lui nel guidare un'auto al limite. Forse, come ho detto, erano più attenti all'aspetto meccanico.
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da 330tr » 27/04/2022, 21:47

Per assurdo guardando quelle immagini risalta come Moss fosse di tutt'altra pasta rispetto agli "altri"..si vedono sbandate clamorose, un po' come in una ripresa sotto il tunnel di Monaco '55, dove seguiva il compostissimo Fangio eseguendo una scodata da infarto..
Ma era DAVVERO di un'altra pasta? Oppure, come disse sempre, era esaltato dal rischio, in maniera molto maggiore dei suoi "coetanei"? E quell'esaltazione per la guida al limite poteva portare a sfruttare la macchina in maggior misura rispetto ai più composti piloti che lo affiancavano in pista?
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da 330tr » 27/04/2022, 21:54

Vedere qui al min. 5,30 ad es... :o :drool:
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da leon_90 » 27/04/2022, 21:57

Non dico che non avesse talento, anzi. Dico che non aveva la mentalità necessaria per ottenere in maniera costante risultati a punti.
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da duvel » 27/04/2022, 23:49

leon_90 ha scritto:Veramente interessante! Spiega anche tante cose di quanto accadde nel '68. In soldoni, il ritiro dei colossi petroliferi aprì la strada agli sponsor. D'altra parte è vero che i piloti volevano sempre di più e le auto aumentavano di costi di progettazione e costruzione, e l'esborso economico perdeva di senso per queste aziende come per gli stessi organizzatori. Ecco allora che si crea in questo vuoto lo spazio necessario per i marchi per introdursi e portare quel denaro che serviva e ora mancava o non era più sufficiente, laddove per loro l'investimento non solo ha senso ma è proficuo.


Oltretutto, pressochè in contemporanea era apparso il DFV che immediatamente divenne un "must" se volevi essere competitivo, purtroppo a tanta efficienza corrispondeva un prezzo piuttosto elevato e altrettante costose revisioni. Proprio per questo che Chapman, nonostante i soldi dei tabaccai da lì a poco tentò (inutilmente) la singolare strada della turbina che aveva intervalli di revisione infinitamente più dilatati
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da sundance76 » 13/10/2024, 21:11

Preparativi per la partenza del Gran Premio di Gran Bretagna 1967

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da Niki » 14/10/2024, 18:56

Fighissima. Ricordo che quando andavo a scuola avevo i quaderni di Michel Vaillant.
Chiaramente li guardavo e disegnavo anzichè studiare.
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da duvel » 14/10/2024, 21:30

Notare come la gomma posteriore fosse già ben rodata, per una gara dove allora non erano previste soste. Un altro mondo davvero.
Immagine bellissima: quando poi sono così nitide e definite sembra giusto l'altro ieri. Invece eravamo ancora dei nanetti...
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