11 novembre 2010
presentazione del libro "I Campioni del Mugello".
Presenti alcuni protagonisti di quei "giorni di tuono" di cui cercherò d riportare qualche battuta.
In ordine (alfabetico) di apparizione:
Carlo Belli, con il fratello maggiore Gianni, pilota di buon livello dalla seconda metà degli anni '60 fino alla metà dei '70.
Si rivela al Mugello nel 1969, dopo una precedente sfortunata partecipazione nel 1965 con una Lancia Flavia Zagato. In quell'anno dispone di una BMW 2002, preparata da Schnitzer, astro nascente nella preparazione di quel modello. La macchina non è freschissima, ci ha corso negli anni precedenti Ricciardo Ricci, un pilota specializzato nelle BMW, e non bastasse questo nella classe Turismo oltre 1600cc sono inserite le Porsche 911S, autentico spauracchio per chiunque.
Bene Carlo Belli stupisce tutti: fa il secondo tempo in prova ed il secondo in gara, sempre e solo preceduto dalla Porsche di Schenetti che vince la classe.
Ecco cosa ci ha raccontato, un po' emozionato ma precisissimo:-"Ho fatto tre volte il Mugello e non ho mai tagliato il traguardo, l'ultimo anno, anzi, non ho neppure guidato perchè mio fratello Gianni si
mise in capo la GTA al primo giro, scendendo dal Giogo verso Firenzuola. Era un circuito entusiasmante, per andare forte c'era solo un trucco: tenere il piede giù, ma in certi punti ci voleva davvero
il pelo.
Roberto Benelli, fratello maggiore di Carlo, il popolare "Riccardone", 108 vittorie in una carriera prolungatasi fino alle "auto storiche", industriale di successo e trascinatore irresistibile.
"Per risparmiare, alla Aosta-San Bernardo, dormivamo da un contadino. Avevo una Porsche e volevo parcheggiarla al coperto. Era buio, i fari della Porsche non erano certo efficienti, e comunque erano fari più che altro per modo di dire. Entrai in un capannone che ci avevano indicato: buio pesto. Mentre facevo manovra sentii un rumore di legno spezzato e la macchina si bloccò. Ero con Raffaello Rosati, uomo oculatissimo nello spendere, scendemmo e ci accorgemmo che ero salito con tutto l'avantreno su una cassa da morto. ' Ora ce la fanno ripagare...' fu il commento di Raffaello, non pensò mica che poteva portare sfiga..."
Mauro Cintolesi pilota motociclista, prima e pilota di auto poi. Piccolino, scattante a dispetto di un'età che non è più verdissima. Pilota ufficiale Rumi negli anni cinquanta, al Mugello ha corso tre volte sempre, senza finire mai.
"Mauro Nesti ha detto che in moto andava forte ? Intanto da me perdeva..."
"Raffaello Rosati" pilota fedelissimo del Mugello: sei partecipazioni su sette, tre volte secondo di classe. Disputò le prime due edizioni con una Maserati birdcage, bellissima.
"Con le strade nelle condizioni di allora, il telaio della birdcage nata per le corse in salita non reggeva le sollecitazioni del Mugello. Il primo anno ruppi il telaio e mi dovetti ritirare. Allora andai a Modena, ed irrobustimmo il telaio:spogliammo la macchina della carrozzeria e saldammo decine di fazzoletti di acciaio per rinforzarlo: una lavoro che non finiva più.
L'anno dopo il telaio resse, ma ruppi il ponte De Dion..."
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