Coppa Acerbo - Circuito di Pescara

Estratti della carta stampata e suggerimenti sui libri relativi al mondo dei motori

da Pennywise » 11/11/2011, 9:22

[quote="Niki"]

La considerazione più attinente è che erano veramente Titani con la T maiuscola.
Probabilmente non ci si rende conto, difficilmente si potrebbe farlo, di cosa era andare a quelle velocità in quegli anni con la attrezzatura quasi inesistente che avevano i piloti.
Quando ho preso la moto, ho preso anche il casco Bell aperto e gli occhialoni da pilota. Tornando a Roma ho preso un'acqua quasi torrenziale.
Non so se avete idea di cosa sono le gocce d'acqua in faccia a 70-80 km/h.
Figuratevi all'epoca: polvere, detriti, fumi di scarico, acqua, fango, ecc. ecc. a quasi 300 km/h.
Una epoca e uomini irripetibili.
[/quote]

Secondo me avevano a disposizione materiali (strumenti) al top per la loro epoca ..... come succede oggi ...... e trovo impossibile / improponibile fare paragoni con il presente ..... ci mancherebbe che i caschi siano gli stessi  :-\ quando ho preso il mio primo casco, mi sembrava fosse il top ...... passato un anno sembrava già preistorico e inadeguato.
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da jeanpierresarti » 11/11/2011, 9:52

pensa alla peugeot 205 1.9 gti, 130 cv negli anni novanta. era il top, il super top. confrontandola con la mia macchina di adesso, aveva le portiere di carta, e i montanti che sembravano stuzzicadenti. mi pareva di guidare un kart, con lo sterzo iper diretto, il cambio e la frizione duri "giusti".
comunque, sono sicuro che la 1.9 (guidata da uno "giusto") darebbe la paga a molte delle "compatte sportive accessoriate" di oggi!
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da sundance76 » 11/11/2011, 9:54

All'epoca il casco praticamente non c'era. Piuttosto era una cuffietta in pelle.

Guy Moll, quando uscì di pista a 260 all'ora sul km lanciato, morì per sfondamento del cranio.

Dalla rivista "Auto Italiana" dell'epoca, si evince che fu un incidente, oltre che tragico, anche impressionante per la dinamica:
"In rettilineo, alla velocità di circa 260 km/h, la vettura si imbarcò iniziando il pazzo rodeo della morte: abbatté una decina di piccoli alberi sulla sinistra, entrò in un fosso, lo raschiò, ne uscì. Vi rientrò per cozzare contro la spalletta erbosa di un ponticello, saltò sulla strada tre-quattro volte come una mostruosa palla meccanica sfigurata dalla velocità. Passò oltre i fili di una linea telefonica e si andò a fermare con un tonfo fragoroso contro una casa, a 300 metri dall'inizio della fatale imbarcata. Il pilota era stato proiettato fuori dalla vettura nell'urto contro la spalletta del ponte ed era rimasto ucciso sul colpo".
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da jeanpierresarti » 11/11/2011, 13:25

la cuffietta di pelle, come per gli aviatori, serviva per non mandare i capelli negli occhi
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da Niki » 11/11/2011, 19:36

[quote="Pennywise"]
Secondo me avevano a disposizione materiali (strumenti) al top per la loro epoca ..... come succede oggi ...... e trovo impossibile / improponibile fare paragoni con il presente ..... ci mancherebbe che i caschi siano gli stessi  :-\ quando ho preso il mio primo casco, mi sembrava fosse il top ...... passato un anno sembrava già preistorico e inadeguato.[/quote]

Certo che a quell'epoca i mezzi tecnici erano il massimo della tecnologia, non l'attrezzatura dei piloti. Il fatto che avessero un caschetto di tela o di cuoio quando c'erano già i ben più solidi elmetti militari, tanto per dirne una, fa capire che non pensassero al fatto della sicurezza personale come la intendiamo oggi.
E' vero che non si possono fare paragoni tra le epoche, ma è altrettanto vero che per capire un dato fatto bisogna vedere il contesto storico nel quale è accaduto e confrontarlo con gli altri.
Se parliamo di piloti che andavano a 300 km/h negli anni trenta senza confrontarli con altre epoche, possiamo meravigliarci per la velocità e basta.
Se invece confrontiamo quello che erano allora a quello che sono adesso, possiamo farci un'idea molto più precisa di come stavano le cose.
D'altronde il detto dice... dice... come dice? Imparare dal passato per non sbagliare in futuro? Insomma una cosa del genere.
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da sundance76 » 11/11/2011, 21:49

Opera di Walter Corsini che rielabora la foto in basso, con la Mercedes di Brauchitsch all'inseguimento dell'Auto Union di Muller, entrambi appena usciti dalla Variante prima del traguardo. A sinistra, pochi metri più avanti, si vedono le tribune, a destra i box.

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da jeanpierresarti » 11/11/2011, 22:37

[quote="Niki"]
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Secondo me avevano a disposizione materiali (strumenti) al top per la loro epoca ..... come succede oggi ...... e trovo impossibile / improponibile fare paragoni con il presente ..... ci mancherebbe che i caschi siano gli stessi  :-\ quando ho preso il mio primo casco, mi sembrava fosse il top ...... passato un anno sembrava già preistorico e inadeguato.[/quote]

Certo che a quell'epoca i mezzi tecnici erano il massimo della tecnologia, non l'attrezzatura dei piloti. Il fatto che avessero un caschetto di tela o di cuoio quando c'erano già i ben più solidi elmetti militari, tanto per dirne una, fa capire che non pensassero al fatto della sicurezza personale come la intendiamo oggi.
E' vero che non si possono fare paragoni tra le epoche, ma è altrettanto vero che per capire un dato fatto bisogna vedere il contesto storico nel quale è accaduto e confrontarlo con gli altri.
Se parliamo di piloti che andavano a 300 km/h negli anni trenta senza confrontarli con altre epoche, possiamo meravigliarci per la velocità e basta.
Se invece confrontiamo quello che erano allora a quello che sono adesso, possiamo farci un'idea molto più precisa di come stavano le cose.
D'altronde il detto dice... dice... come dice? Imparare dal passato per non sbagliare in futuro? Insomma una cosa del genere.
[/quote]

insomma, "temerari" è proprio la parola giusta!!
bisogna rileggere Canestrini per entrare in quell'ottica, in quello stato di cose. dove la vita aveva più valore proprio per l'ineluttabilità, per la consapevolezza, per la disillusione. certo, si muore anche oggi, nello sport, e anche al di fuori di esso. in certi casi si muore anche di più.
per me certe competizioni motoristiche sono molto affascinanti al giorno d'oggi. di un fascino che "prima" ci si sognava. è inutile pensare a ritroso: Mille Miglia eccetera fanno parte di un altra era. non è passato un secolo, e due guerre, invano!
è inutile qui stare a fare la classifica di quello che mi piace di oggi, e quello che si è perso di ieri, tanto lo sappiamo tutti. diciamo che certa poesia è scomparsa, perchè in quel determinato campo è stato detto tutto. sono speranzoso però che degli uomini ci stupiranno ancora, ma in altre cose. 
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da groovestar » 11/11/2011, 23:10

Tante volte pensi alle corse del passato e non ti rendi conti che toccavano quasi le velocità attuali. Ti sembra quasi che il bianco e nero rallentino le vetture, eppure viaggiavano a pochi KM/h di differenza da oggi.

Avevano coraggio ed è giusto ricordarlo, così come lo avevano i primi aviatori. La differenza fra le corse odierne e quelle attuali è al pari di quella fra il volo di Lindberg e quello di un Concorde: pazzo e pieno di ardimento il primo, tecnicamente affascinante,bello da vedersi, ma ordinario il secondo.

Non si possono certo paragonare gli stili di guida e le bravure, ma il coraggio ed il cuore, fra le epoche, si possono paragonare.

Ora forse la percezione del vero e del pericolo è più sfumata, ma nel 36 era tutto così fisico e reale da rendere le corse una vera battaglia col demone della velocità
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da sundance76 » 11/11/2011, 23:39

Alla Coppa Acerbo il primo incidente mortale fu proprio quello di Moll nel 1934.

Nel 1936 vennero introdotte le due chicane, e durante le prove Stuck su Auto Union finì contro la delimitazione in legno, uscendo di strada e riportando una forte contusione a un gomito che gli impedì di partecipare alla gara.
Sul rettilineo gli si staccò una ruota, la frenata andò quindi a vuoto. Stuck staccò il volante (che era estraibile come oggi) per cercare di buttarsi fuori, ma fu la botta contro le barriere artificiali che formavano la chicane a proiettarlo fuori dall'abitacolo.
A parte la botta al gomito, Stuck era illeso. Insistette anche per fare altri due giri, ma ebbe un principio di svenimento (forse conseguenza del braccio infortunato) e quindi prudenzialmente non partecipò alla corsa.

Nel 1937, nella gara minore riservata alle vetturette da 1500 cc, una vettura finì su un terrapieno uccidendo quattro persone.

Sempre nel 1937,  in prova (giovedì 12 agosto), il giovane Seaman su Mercedes volò fuori strada all'uscita di Cappelle, rendendo inservibile la vettura. Infatti non prese la partenza, ma durante la corsa rilevò l'auto di Caracciola, giungendo insieme a lui 5° al traguardo.

Ecco la Mercedes di Seaman dopo il busso nelle prove del '37:

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da sundance76 » 15/11/2011, 23:58

Brauchitsch nel 1937 all'entrata di una delle due chicanes introdotte l'anno prima.

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Un'Alfa all'uscita della stessa chicane.

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da monicavaleriani » 24/01/2012, 13:00

Buongiorno a tutti,
voglio comunicarvi che abbiamo aperto una pagina su Facebook dedicata alla Coppa Acerbo per poter condividere con tante persone la passione per questa grande corsa.
http://www.facebook.com/pages/Coppa-Acerbo-Circuito-Internazionale-degli-Abruzzi/307327229310261


Saluti
Monica Valeriani
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da sundance76 » 12/10/2013, 12:40

Un documentario sulla Coppa Acerbo:

Coppa Acerbo.Da Ferrari al mito.
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da sundance76 » 04/05/2014, 8:57

Un filmato caricato pochi mesi fa, relativo all'edizione valida per il Mondiale 1957 della gara di Pescara:

http://www.youtube.com/watch?v=AerrmBeJUsc
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da sundance76 » 30/05/2015, 19:07

Prossimamente un documentario sul circuito di Pescara:

http://www.youtube.com/watch?v=8LFHZ8FDjBs
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da sundance76 » 15/09/2017, 12:49

Nel 1957 il G.P. di Pescara, disputato sul tradizionale circuito della Coppa Acerbo, diventa gara valida per il Mondiale e resta fino a oggi la pista più lunga mai inserita nell'attuale campionato iridato.

Un recente servizio su SportWeek:
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