Ho comprato, e poi letto, il libro intervista di Turrini a Piero Ferrari, dal titolo " Ferrari, mio padre ".
Devo dirvi che non mi ha entusiasmato; non voglio darne un giudizio completamente negativo perchè il tratteggio biografico c' è, ma a mio avviso manca di approfondimento. Vero che la materia è vasta e che il periodo in questione copre tanti anni, e quindi probabilmente è oggettivamente difficile condensare ed essere esaustivi, ma il senso di " tiepido " e quello che più si avvicina a quanto mi è rimasto dopo la lettura. Si tratta, sostanzialmente, di una carrellata molto rapida e superficiale che descrive un quarantennio.
Per intenderci, se avete presente i dialoghi con Tavoni, che inframmezzano i capitoli de " Gli Indisciplinati " di Delli Carri, danno un' immagine della Ferrari, di Ferrari e dell' epoca notevolmente più ricca e più approfondita.
Merito dell' intervistatore o dell' intervistato?
Sto finendo il libro di Forghieri, ci risentiremo a questo proposito con un nuovo thread.