[quote="Powerslide"]
In questo w.e. mi son letto il libro di Beppe Gabbiani: Cavallo Pazzo.
Beppe mi è sempre stato simpatico e l'ho sempre considerato un talento naturale buttato alle ortiche. Ora ho capito perchè, anche se tutti lo sospettavamo, ma sentirlo dire da lui ha un altro effetto.
Un bimbo viziato da un papà (che ora non c'è più), che col desiderio di dargli tutto, gli ha tolto tutto. Lui purtroppo non l'ha ancora capito.
Bambino, gli regalano un'automobilina a pedali. Peccato sia rossa - colore che lui odia - invece che dell'amato azzurro. Poco male: va dal caporeparto della ditta del padre e gli "intima" di colorarla immadiatamente in azzurro. Torna dopo un paio d'ore, vede che la macchinina è ancora rossa e che fa? Butta un fiammifero acceso in un bidone di solvente e se ne va mentre le fiamme divampano.
Mio padre mi avrebbe tolto la pelle, il suo lo consola e gli fa immediatamente dipingere la macchinina nell'amato azzurro.
Ancora bambino gli regalano un kart. Lui, di nascosto, ci sale sopra, lo mette in moto e tenta di prendere in pieno la prima curva che affronta nella sua vita. Si schianta contro il muro di cinta della ditta e, per sua fortuna, non si fa nulla.
Ovviamente il padre lo consola e gliene compra uno più bello. :
Arrivato a diciott'anni il padre gli chiede che macchina desideri e lui che in quel momento vede passare una De Tomaso Pantera dice: quella.
La prima volta che la usa picchia duro e strappa una ruota.
Il padre lo consola dicendo che è colpa del fatto che gli ha comprato il modello base che ha le ruote troppo strette: ecco subito che arriva una GTS assettata.
Non c'è poi da stupirsi che lo stesso Gabbiani ci confidi che da bambino un suo passatempo preferito fosse attraversare - correndo a piedi - la Via Emilia ad occhi chiusi.
Facile quindi rivederlo adulto e già affermato pilota attraversare a 150 all'ora gl'incroci col semaforo rosso. Mica da solo, ma in compagnia di colleghi di F1 e di sventurati passeggeri. Il tutto ovviamente con schianto.
Bravate assurde in compagnia di Cheever, Regazzoni, Giacomelli, De Angelis, Patrese ecc.
Il mondo delle corse in quegli anni era fatto da "pazzi", ma forse lui lo descrive - mi auguro - un po' sopra le righe.
Racconta tutta la sua carriera, è cosciente di averla buttata al vento (anche se trova 100 ed una scusante) e sa perfettamente che il suo Angelo Custode ha avuto molto, ma molto, lavoro. Quello che non ha ancora percepito è l'influenza negativa di un padre (genio della meccanica) che gli ha voluto troppo bene nel modo sbagliato.
Un libro sicuramente bello e da leggere (anche se a me a lasciato un senso di rabbia), che mette in luce tanti lati oscuri dell'abmiente delle corse (e, più si sale, peggio è
) che chi non li ha vissuti dall'interno non può conoscere. Molti validi anche oggi e che possono aprire gli occhi a tanti appassionati. 20 euro spesi bene.
Come dicevo, Beppe mi è sempre stato simpatico e tale mi rimane. Posso solo dire: peccato per lui.
O forse no, visto che è ancora tra noi vivo e vegeto.
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pensa che a me è bastato leggere questo intervento per farmi salire un senso di rabbia... figurati se leggessi il libro ...
"In corsa bisogna essere in due: la macchina e il pilota. Se il pilota sbaglia sono guai", Niki Lauda