[quote="luigi_1111"]
Mi sono spiegato male: è curioso che quella vettura, che ha assunto diverse configurazioni nell'arco della sua vita, sia allestita oggi in un modo (presumo 412 P, visto che ha il numero di gara di Daytona) e denominata con la sua sigla originaria.
Forse non l'ho visto io, però una qualche nota in più sulla Storia dell'auto (come del resto c'è un qualcosa del genere qualche metro più avanti relativamente alla ricostruzione della 156F1) non avrebbe fatto male.
Poi, per carità: la cosa importante è che l'auto esista ancora e che sia "accudita" come merita una stella di quel valore. Così gli appassionati possono vederla e scoprire qualche dettaglio in più sugli eroi che le guidavano e su questi meravigliosi purosangue
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Comprendo i tuoi dubbi che poi sono anche i miei

Chissà se è stata riconvertita in P3 (come ho troppo frettolosamente supposto) o in 412 P come è più semplice e probabile?
Forse l'attuale proprietario predilige l'arrivo in parata a Daytona e gli ha messo il # 26, mentre la Ferrari sceglie la vittoria di Monza '66 in cui era ancora una P3.
Di certo la P3 era ad iniezione e la 412P a carburatori. Non dovrebbe essere difficile scoprire l'arcano
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)