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Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 15:34
da groovestar
Gilles non era un fenomeno, era semplicemente unico.

I suoi contemporanei lo definivano come il più coraggio ed il più veloce, il che definisce parecchio il personaggio.

Già il suo debutto in McLaren fu fenomenale.
Forse non era completo, ma era semplicemente Gilles.

Giovinazzi ha mostrato belle gare in F2, ma si è squagliato contro un non irresistibile Gasly, il che ci da la misura della categoria.

Il confronto con Leclerc poi è imbarazzante, tanto più che già dalla F3 stava sfilandogli il ruolo di test driver. Penso che abbia patito molto questo parallelismo, in un momento in cui, finalmente, aveva trovato un ingaggio ufficiale.

Ripeto i modi e l'abilità non gli mancano e, per certi versi, un po'mi ricorda Alboreto.
Tuttavia gli manca l'istinto da killer e la forza mentale che connotano un campione.

Ciò posto, se sei un fenomeno od un onesto pilota, lo capisci dai primi giri.

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 15:38
da 330tr
Nessuno credo pensi che Mansell sia paragonabile ai Clark o Fangio, ma un campionato di qua e di là l'Atlantico li ha vinti, ha fatto vedere parecchi sorci verdi ai tricampioni Senna e Piquet ecc. ecc.
Partendo da "pilota onesto mestierante".
Coi criteri di oggi, Mansell sarebbe mai diventato Mansell?
Coi criteri di oggi, avrebbe mai finito una stagione Gil?

(ps. Gilles era un Fenomeno, con la effe maiuscola. Fullstop.)

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 16:14
da Pedro59
330tr ha scritto:Nessuno credo pensi che Mansell sia paragonabile ai Clark o Fangio, ma un campionato di qua e di là l'Atlantico li ha vinti, ha fatto vedere parecchi sorci verdi ai tricampioni Senna e Piquet ecc. ecc.
Partendo da "pilota onesto mestierante".
Coi criteri di oggi, Mansell sarebbe mai diventato Mansell?
Coi criteri di oggi, avrebbe mai finito una stagione Gil?

(ps. Gilles era un Fenomeno, con la effe maiuscola. Fullstop.)


Purtroppo chi ha la mia età si ricorda troppa F.1. e troppo diversa. Ha senso, mi domando, confrontare la F.1. di Nigel Mansell o Gilles Villeneuve con quella di adesso ?
Uno come Mansell, con il suo modo di guidare "deciso" (eufemismo) si sarebbe adattato alle regole attuali dove per una "accostata" un po' più determinata si fa perdere un G.P. a un quattro volte Campione del Mondo ?
E Gilles Villeneuve avrebbe potuto con l'aerodinamica di carbonio attuale farsi largo a suo di toccate come accadde con Arnoux e viceversa ?
Sono domande difficili quelle cui cerchiamo di rispondere. Io credo che ogni epoca abbia i suoi campioni, domani sembra pronta l'era dei Verstappen, dei Leclerc, forse dei Norris e di altri young guns, ieri è stata la volta degli Hamilton e dei Vettel che lottano ancora per non cedere lo scettro. Io resterò sempre un innamorato di Gilles, ma mi chiedo se oggi sarebbe il suo tempo.
Giovinazzi ha sbagliato a Spa, ma a Singapore l'hanno mandato allo sbaraglio gli "strateghi" della Sauber...

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 16:43
da groovestar
La realtà è che i padroni dei team erano ancora dei mecenati e supportavano/sopportavano i propri piloti, perdonando errori e sbavature.

Chapman stimava enormemente Mansell, e questo gli permise di crescere e di debuttare anche in età non verdissima, in un team di prima grandezza.
Nigel in ogni caso era un campione, tanto più che non appena ricevette una vettura competitiva, riuscì a far sua la vittoria. Non avrà fatto incetta di titoli, ma fu molto sfortunato nel biennio 1986/87 e penso che nessuno possa scandalizzarsi se dico che avrebbe potuto portare a casa facilmente 2 titoli. Il fatto che gli scoppiò una gomma ad Adelaide o che si infortunò a Suzuka ci dice, unicamente, che per le statistiche non è diventato campione del mondo, ma nei fatti può essere considerato vincitore morale, tanto più che le vittorie conseguite in quel biennio furono ragguardevoli.

Attualmente la Redbull ha esasperato il concetto del pilota allevato in filiera, ma a conti fatti - Vettel a parte - la loro filosofia ha dato pochi frutti.
Verstappen correrà pur per loro, ma nulla deve al brand Redbull, che ha avuto il solo merito di avere una Toro Rosso immediatamente disponibile per lui. Si trovano senza talenti e con Ricciardo e Sainz emigrati verso altri lidi.
Gli altri team conservano una filosofia per certi versi legata ai vecchi tempi: Ferrari ha dato molte prove d'appello a Massa e Raikkonen, la McLaren ha sostituito Vandoorne unicamente nel momento in cui ha compreso le qualità di Norris, la Mercedes è per la stabilità, così come la Haas e la Racing Point.

Insomma le cose sono cambiate, ma fino ad un certo punto. Resta una grande anomalia in 2 scuderie del mondiale, ma a conti fatti si sono resi conto loro stessi di quanto capitale umano sia andato perduto.

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 20:58
da Powerslide
Pedro59 ha scritto: Io resterò sempre un innamorato di Gilles, ma mi chiedo se oggi sarebbe il suo tempo.


Mi hai fatto tornare alla mente la risposta di Stirling Moss a una domanda simile fattagli da Mario Donnini:

«Onestamente penso che se qualcuno mi ridà indietro i miei vent’anni, in questa Formula Uno lotterei tranquillamente per la vittoria. Non vedo perché no. Ho sempre vinto, lo farei anche ora. La parte interessante della questione però risiede altrove. Invertiamo i termini. Prova a chiedere a Hamilton se ci starebbe a sfidarmi sul vecchio Nurburgring al volante di una Maserati 250F. Ti risponderebbe no, grazie, non ci vengo, perché non è sicuro. La differenza è questa. Uno della mia generazione andrebbe bene sempre, quelli della leva attuale sono buoni solo per oggi».

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 21:04
da leon_90
Peccato che durante la stessa intervista, poco più avanti, Moss ricorda del suo poco fortunato ritorno alle corse negli anni '80, e della sua incapacità a correre con le slick. Insomma, non raccolse risultati. Quindi? Come Hamilton non renderebbe su una 250F, lui non renderebbe su una W10. Come diceva Ferrari, ogni pilota non può considerarsi avulso dal suo tempo, e dalle auto e piste della sua generazione. Ciò che è venuto prima non andrà bene dopo, e viceversa. Inoltre, i piloti di una volta non ritenevano di correre su piste pericolose, anzi le ritenevano, a ragione, i luoghi più sicuri dove correre per l'epoca. Questa è un'affermazione ricorrente nelle interviste.

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 22:11
da Powerslide
leon_90 ha scritto:Peccato che durante la stessa intervista, poco più avanti, Moss ricorda del suo poco fortunato ritorno alle corse negli anni '80, e della sua incapacità a correre con le slick.


Ti riferisci alla stagione in Turismo fatta nel 1980?

Forse a 51 anni, dopo 18 d'inattività e con un deficit agli occhi frutto dell'incidente che ne troncò la carriera sarebbe stato sciocco aspettarsi di più.

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 26/09/2019, 23:17
da leon_90
Ma lui non fa riferimento a nessuna di queste ragioni per il suo scarso rendimento, ma unicamente alle gomme come tecnologia a lui incomprensibile (con qualche accenno pure all'aerodinamica). A me tanto basta per ritenere la sua conclusione precedente nulla. Perché non puoi dire "i ragazzi di oggi non comprendono le auto di ieri", se poi tu per primo ammetti che gli adulti di ieri non comprendono le auto di oggi.

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 27/09/2019, 10:35
da groovestar
Io la vedo come Moss.
Nel mio piccolo e banale, saltando da una vettura contemporanea ad una storica, mi rendo conto di quale mondo passi e che cosa significhi guidare. Diversamente, il passaggio contrario, risulta più agevole, tanto da trovarti immediatamente a tuo agio.

Il Moss di 20 anni non avrebbe il minimo problema ad imparare a gestire l'elettronica e le coperture, di contro Hamilton non ce lo vedo a gestire un cambio sincronizzato, l'assenza di servosterzo, la gestione delle temperature e della meccanica senza l'ausilio di un ingegnere e, soprattutto, i rischi connaturati dal portare al limite una vettura priva di qualsivoglia reale elemento di sicurezza passiva.

Gilles, con le vetture odierne, divorerebbe tutti gli avversari in staccata e non avrebbe la minima esitazione in fase di sorpasso. Magari non sarebbe in grado di gestire le gomme o la potenza calmierata del motore, ma di certo in quanto a coraggio e grinta, sarebbe al di sopra di tutti gli attuali piloti.

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 27/09/2019, 10:37
da Jackie_83
leon_90 ha scritto:Ma lui non fa riferimento a nessuna di queste ragioni per il suo scarso rendimento, ma unicamente alle gomme come tecnologia a lui incomprensibile (con qualche accenno pure all'aerodinamica). A me tanto basta per ritenere la sua conclusione precedente nulla. Perché non puoi dire "i ragazzi di oggi non comprendono le auto di ieri", se poi tu per primo ammetti che gli adulti di ieri non comprendono le auto di oggi.
Hai perso di vista un punto...

"Se qualcuno mi ridà indietro i miei 20 anni"

Quello che intende é che un Moss nato nel 1999 e non nel '29 sarebbe cresciuto con il background attuale avrebbe la forza per stare davanti

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Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 27/09/2019, 10:59
da leon_90
Eh grazie, perché sarebbe nato in una generazione differente. A quel punto anche lui non avrebbe saputo più correre con la 250F, secondo il suo stesso ragionamento.

Comunque dire che le auto di ieri sono più difficili da padroneggiare rispetto a quelle di oggi, se parliamo di F1, è falso. Erano auto più fisiche, certo, ma certo è anche che i piloti di oggi sono molto più atletici di quelli di ieri, quindi nessun problema. Poi bisogna solo spingere e giostrare di acceleratore , dentro e fuori le curve. Nessuna scienza. Le F1 di oggi sono astronavi. Primo guidi che il tuo punto di osservazione rasenta la parte alta del cockpit. In pratica, a vantaggio dell'aerodinamica, i piloti guidano infossati e vedono veramente poco, mentre prima il pilota dominava tutto con lo sguardo. E già qui, guidare a quelle velocità con tanta poca vista, non è facile. Poi sono auto che vanno guidate al limite il 100% del tempo. Oggi lo stress non è più fisico ma psicologico. E se non hai un preparatore, rimani schiacciato. Poi sono auto controintuitive, a causa dell'aerodinamica. Dove pensi che non puoi passare, invece puoi schiacciare a tavoletta. Bisogna guidarle oltre le naturali possibilità del mezzo e della persona.

Insomma, come si diceva prima, o ci nasci o niente. Se, idealmente, che è un discorso effimero, trapiantassimo un pilota di ieri e uno di oggi nell'epoca dell'altro, non ci sono dubbi che quello di oggi avrebbe molti meno problemi ad ambientarsi ed essere pure vincente.

Ma d'altra parte vi siete dimenticati di quando Moss ha provato la Brabham F1, o Lauda la Jaguar? E come andò a finire? Forza

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 27/09/2019, 11:08
da Jackie_83
Ma anche quando Hamilton, Vettel e Alonso provarono le macchine dell'88 non è che abbiano fatto faville...tra una grattata di cambio e l'altra

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Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 27/09/2019, 11:15
da leon_90
Ma infatti, ripeto, sono discorsi che non possono trovare un reale riscontro, perché lavorano sull'impossibile.

Comunque quello che intendo è che a un pilota di F1 di oggi, il processo di adattamento risulterebbe decisamente più rapido che a uno di ieri messo nell'oggi. È innegabile perché erano auto molto più semplici. È come chiedere a tuo nonno di usare lo smartphone, e a te di usare il telefono a disco. Superato lo scoglio di adattamento iniziale è ovvio chi padroneggerà la tecnologia prima. Tu. Perché ce n'è molta meno.

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 27/09/2019, 11:37
da 330tr
Caro Leon, questa volta non concordo con la tua tesi.
Moss o Lauda vecchi non fan testo; ricordo perfettamente Scheckter nel credo 2007 incapace di tenere in pista LA SUA STESSA MACCHINA del '79!!

Io penso che i piloti rimangano tali qualsiasi mezzo abbiano a loro disposizione.

Prendiamo, che so, Clark. Diamogli una Mini e batterà tutti. Diamogli un F3 '65 e nessun rivale. Una F1 3000? E chi lo vede? Sarebbe andato meno forte con gli alettoni nel '70? Non penso proprio! Buttiamolo in mischia col turbo negli '80. Avrebbe avuto timore? Quando mai! Dominio pure là in mezzo ai Prost e Senna. 2000? Sarebbe rimasto schiacciato da Heidfeld, per dire? Figuriamoci! Avrebbe lottato con Schumacher! E oggi? Schiacciato da un Grosjean? Macché! Svetterebbe tra gli Hamilton e i Leclerc.

A mio parere questa querelle parte su basi sbagliate. Io penso che qualsiasi pilota andrebbe forte trasportato in qualsiasi epoca, ovviamente al netto di impossibilità fisiche (prova a ficcare Gonzales in un cockpit!) e adattamenti alla tecnologia..

Re: Giovinazzi e la formula uno

MessaggioInviato: 27/09/2019, 12:21
da leon_90
330tr ha scritto:(prova a ficcare Gonzales in un cockpit!)


:D :D