Sito web Rosco PC
GPX: Ciao Luca, grazie dell'intervista, tanti non lo sanno ma sei un utente storico del forum di GPX, come ci hai conosciuto?
LR: Diamine, in effetti ne sono passati parecchi di anni… ma in pratica siamo passati attraverso cambiamenti di nome e cessione di domini e ho assistito proprio al parto di GPX, quando nasceva come sito di appassionati di F1 e anche di una certa cricca di online gamers… vabbé tutto sto giro di parole per dire che non mi ricordo esattamente, ma se GPX esiste da 10 anni diciamo che ci si conosce da almeno una quindicina, forse di più <!-- s;-) --><img src="{SMILIES_PATH}/icon/wink.gif" alt=";-)" title="Wink" /><!-- s;-) -->
GPX: Parlaci un po' di te, descriviti agli utenti, siamo curiosi di sapere qualcosa in più di cosa si nasconde dietro il tuo nickname
LR: Il Nickname nasce da una contrazione del cognome, come si usava tra amici e compagni di sport sin dai tempi dell’adolescenza per creare il soprannome, e per me divenne Rosco; in quegli anni era anche popolare il telefilm Hazzard, dove Rosco P. Coltrain era uno sceriffo non particolarmente "brillante"... così una volta entrato nel mondo virtuale ho pensato che il suffisso PC (Personal Computer) potesse rappresentare una simpatica doppia chiave di lettura.
Ho persino trovato la mia presentazione nel forum del 22 luglio 2005, quando ancora doveva arrivare la secondogenita, 35 anni, abito tra Varese e Milano, sposato; un bimbo che compirà 3 anni ad ottobre ed una bimba in arrivo x agosto...
Ingegnere meccanico (con indirizzo veicoli terrestri), lavoro nel campo dell'impiantistica x centrali termoelettriche, in particolare mi occupo di generatori di vapore.
A 3 anni Forghieri (credo fosse lui) mi prese per mano nei box di Monza e mi fece sedere nell'abitacolo di Regazzoni (Lauda stava girando): io per ringraziarlo gli criticai la presa dell'air box
Da adolescente ho spostato la mia preferenza verso le 2 ruote, anche se la F1 l'ho sempre seguita, specialmente dal punto di vista tecnico (ma con sempre meno pathos!). Con la famiglia che si è subito allargata ho dovuto relegare la mia Ninja 600 a fare la spola casa-lavoro-casa, ma la passione per il motomondiale è sempre vivissima. Ultimamente ho un po' accantonato (sigh!) il pilotaggio virtuale e ho riesumato il vecchio interesse per i Lego.
Quando riesco a ritagliarmi un'oretta di tempo cerco ancora di fare del volontariato con ragazzi disabili (iniziai 13 anni fa...) ed in particolare con uno di loro (che è un ferrarista sfegatato) abbiamo assistito a parecchie qualifiche e Gran Premi al vicino autodromo di Monza. ed ora sono papà anche di un maschietto di 3 mesi: una bella famigliola!
GPX: Come sei tornato a "giocare" con i Lego?
LR: Tra AFOLs (Adult Fan Of LEGO) si descrive il ritorno ai LEGO come l’uscita dalla “Dark age”. Come nella grande maggioranza dei casi anche per me si è trattato di un ritorno di fiamma divampato girando per gli scaffali di un negozio di giocattoli con il primogenito nel passeggino, trovandomi di fronte a una pala escavatrice pneumatica Technic! Da lì in poi è stato un crescendo di scatole, set e pezzi acquistati per mitigare un po’ il tempo perso in dark age, mentre la successiva scoperta di numerose e nutrite communities nazionali e internazionali di AFOLs ha contribuito a farmi uscire allo scoperto e a condividere questa passione.
GPX: Da dove è scaturita l'idea di iniziare a progettare modelli così dettagliati di auto storiche da F1?
LR: Ho semplicemente messo insieme due passioni, anzi tre: la Formula 1, i mattoncini LEGO e i miei trascorsi da modellista (più sulle due ruote che sulle 4)! Anche da bambino ho sempre pensato che la cosa più bella dei LEGO fosse lasciare libero sfogo alla creatività e costruire quello che ti veniva in mente con i pezzi che avevi a disposizione, magari anche cannibalizzando qualche set ancora montato ed esposto sulle mensole… e allora perché non fare lo stesso sistemando quelle “anonime” auto di Formula 1 che LEGO ha commercializzato nei primi anni duemila? Belle agli occhi di un neofita, ma sproporzionate e non dettagliate agli occhi di un appassionato, e soprattutto senza personalità come ne avevano invece certe vetture degli anni sessanta e settanta (e qui su gpx.it so che sfondo porte aperte a gogo!). Quindi, siccome le cose o si fanno bene o è meglio non farle, ho pensato di mettermi alla prova e di cercare di progettare dei modelli il più possibile fedeli agli originali, scalando le varie dimensioni da disegni tecnici, fissando la scala in base alle dimensioni dei pneumatici LEGO disponibili, e riproducendo quanti più dettagli possibili da foto e manuali. Il risultato ottenibile procedendo per tentativi l’ho reputato fin dal principio non adeguato agli standard di fedeltà che mi proponevo, e pertanto la progettazione è partita subito utilizzando tools freeware di CAD tridimensionali con librerie di parti LEGO, e con l’obiettivo di avere sempre almeno sterzo, sospensioni e trasmissione funzionanti su tutti i miei modelli… e qualcuno fa anche qualcosa in più <!-- s;-) --><img src="{SMILIES_PATH}/icon/wink.gif" alt=";-)" title="Wink" /><!-- s;-) -->
GPX: E' un hobby che dà soddisfazioni? Puoi esporre i tuoi modelli?
LR: L’apice della soddisfazione è quando si finisce di costruire un nuovo modello: è un momento tutto mio, e passo ore a contemplare il risultato finale dopo aver speso tempo ed energie per ottimizzarlo e vederlo nascere pian piano. E’ una sensazione che dovrebbe sempre ripagare ciascuno di noi in ciò che fa! Poi ci sono soddisfazioni aggiuntive, come vedere l’ammirazione della gente quando spieghi cosa c’è dietro (o dentro) a quei modelli esposti, o ricevere email e complimenti di altri appassionati di F1 e/o di LEGO da tutto il mondo…
GPX: Entriamo nel delicato, cosa ne pensa la tua Signora? Ed i piccoli riescono a stare distanti da queste meraviglie?
LR: Mia moglie all’inizio mi guardava con un po’ di compatimento, ma tutto sommato preoccupata solo che non esagerassi nelle spese per un hobby peraltro innocuo e piacevole: anche mio padre ricordo che ci mise un po’ a fidarsi della mia capacità di dare il giusto peso alle cose e alla famiglia… e agli spazi ristretti che avevamo nella casa vecchia. Ora sono tutti serenamente rassegnati e in parte coinvolti: già, perché non c’è come trovare un tema LEGO che possa catturare l’interesse della consorte per farla diventare parte (se non proprio complice) della stessa passione! Da qualche anno LEGO produce una serie chiamata villaggio invernale, con casette ed ambientazioni innevate molto natalizie che piacciono molto alla Signora che non se ne perde una <!-- s;-) --><img src="{SMILIES_PATH}/icon/wink.gif" alt=";-)" title="Wink" /><!-- s;-) --> Poi ci sono dei grandi edifici modulari architetturalmente ben rifiniti che aspettano solo che mamma e figlia si sentano pronte alla sfida. Io colleziono set Star Wars e sto pian piano trasformando la mansarda in un piccolo museo, mentre i bambini hanno i loro set con cui giocano e lasciano stare le costruzioni di papà <!-- s:-P --><img src="{SMILIES_PATH}/icon/razz.gif" alt=":-P" title="Razz" /><!-- s:-P -->
GPX: Che strumenti utilizzi per la progettazione? E' una cosa alla portata di tutti o ci vogliono conoscenze specifiche?
LR: Ogni tanto tendiamo a sottovalutare quello che per noi è ormai “naturale”, ma posso affermare che il software MLCad e il pacchetto LDraw sono sicuramente alla portata di tutti e gratuiti… la produttività e la capacità di utilizzarli al meglio considerando le limitazioni e le potenzialità di questi programmi (ormai un po’ datati) dipendono principalmente dall’esperienza. Uso Excel per fare tutti i calcoli sulla scala dei disegni di riferimento e del modello, e Adobe Illustrator per creare in vettoriale i fogli di adesivi da applicare. Direi che le conoscenze specifiche maggiori sono proprio quelle dei pezzi LEGO disponibili e dei loro nomi in inglese, universalmente utilizzati: dopo tanti anni è sempre più difficile trovare qualche elemento di cui ignoravo l’esistenza e mi piace tenere d’occhio le novità che ogni anno LEGO introduce, ed utilizzarle subito nei miei modelli! Il fatto di essere un ingegnere meccanico (testaquadra come direbbe il nostro Uitko) probabilmente mi aiuta solo a comprendere la funzionalità di sospensioni e altre amenità e a garantire che i miei modelli abbiano anche una solidità strutturale più che adeguata, ma ho conosciuto appassionati Technic dalle ottime capacità costruttive assolutamente autodidatti, quindi non serve una laurea ma voglia di mettersi alla prova.
GPX: Non fare il modesto, raccontaci le migliori soddisfazioni raggiunte, qualche attestato di stima importante o altro che hai ricevuto in questo settore...
LR: Tra le tante email ricevute ricordo quella di Clive Chapman (sì, proprio lui) che mi ringraziava di tenere alto il nome Lotus: non vi dico lo stupore e l’emozione quando capii che non era un semplice caso di omonimia! Tra le soddisfazioni maggiori quella di aver partecipato ad un workshop presso LEGO in Danimarca, invitato a sviluppare idee con i designers in compagnia di altri celebri costruttori che conoscevo di fama. Ma anche inviti da parte di club di modellisti a partecipare a fiere ed eventi non-LEGO, o la mail di due dipendenti LEGO che mi hanno chiesto le istruzioni per montare un mio modello… Dai, non mi lamento!
GPX: Sarebbe bello per tutti poter costruire uno dei tuoi modelli, è possibile? Se sì, come? Costi?
LR: Iniziamo col dire che da qualche mese esistono delle istruzioni di montaggio realizzate in modo estremamente professionale da un altro AFOL statunitense: mi son lasciato convincere a collaborare alla nascita di un sito orientato proprio alla divulgazione e vendita di istruzioni di montaggio di opere personali (MOC = my own creation). Quindi se sfogliando il sito roscopc.it trovate un modello che vi appassiona particolarmente potete cliccare sull’icona “Buy Instruction on MOCPLANS”. Ora la teoria è vostra, e se siete determinati a passare alla pratica dovrete armarvi di un po’ di pazienza ed entrare nel mondo degli acquisti online di mattoncini sfusi: ho caricato sul sito Rebrickable.com le liste pezzi per ciascuna vettura, e queste sono scaricabili in vari formati per aiutarvi a selezionare i negozi sulla piattaforma Bricklink.com che è il sito che uso anch’io per i miei ordini. Purtroppo ogni singolo pezzo segue le leggi di mercato e ha una sua quotazione che ne riflette la richiesta e la rarità: alcuni pezzi erano disponibili quando ho progettato e realizzato i miei modelli e potrebbero essere ora molto rari o addirittura non disponibili (bisogna passare ad un altro colore, specie se il pezzo non è completamente in vista a modello ultimato), altri pezzi al contrario sono ora diventati molto più comuni e diffusi, e quindi hanno un prezzo più abbordabile rispetto a quando li ho acquistati io. In generale però un modello di questi è composto da circa 1500-1800 pezzi, e arriva a costare non meno di 250-300€ più le varie spedizioni (è impossibile trovare un negozio che abbia tutti i pezzi necessari, quindi sarete obbligati a piazzare più ordini in giro per il mondo): i due modelli radiocomandati (BT52 e 126C2) hanno anche una batteria ricaricabile agli ioni di Litio, il ricevitore IR, due motori Power Function e il telecomando, materiale ufficiale LEGO che fa lievitare il costo di almeno ulteriori 120-150€.
GPX: Concludiamo questa breve intervista lasciandoti carta bianca sull'ultima domanda, fatti una domanda e datti una risposta <!-- s:-) --><img src="{SMILIES_PATH}/icon/smile.gif" alt=":-)" title="Smile" /><!-- s:-) -->
LR: Esagero e me ne faccio 5, botta e risposta:
1) Qual è il tuo modello preferito tra quelli realizzati?
L’ultimo, perché si impara sempre da sé stessi e dagli altri e si migliora costantemente sotto vari aspetti.
2) Qual è il prossimo modello?
Quello che sta in cima alla lista dei desideri e delle richieste che mi arrivano da più parti… e sul forum di gpx.it ne ho già accontentati parecchi! C’è una Williams già pronta ad esordire al prossimo evento e una nuova vettura in fase embrionale <!-- s;-) --><img src="{SMILIES_PATH}/icon/wink.gif" alt=";-)" title="Wink" /><!-- s;-) -->
3) Una curiosità sui tuoi modelli?
Tra gli AFOLs italiani sono ormai amichevolmente definiti “scassoni” dopo che un simpatico utente li definì così pensando di essere offensivo.
4) Qual è il commento più simpatico che hai mai ricevuto?
Una signora che guardando la Lotus 43 del 1966 esclamò “Guarda che belle scatole faceva la LEGO cinquant’anni fa!”
5) Qual è il commento più lusinghiero che hai mai ricevuto?
Un ragazzo che tirando un amico per il braccio disse “Andiamo avanti a vedere il resto, questo non è mica fatto di LEGO!”
Click here to read this article!