Ritagli

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da luigi_1111 » 03/02/2014, 11:26

Quoto tutti e tre gli interventi precedenti: è stato un vero piacere leggere queste pillole di Storia!
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da Runaway108 » 03/02/2014, 11:55

Sappi però, caro Power, che se ci dai i vizi, poi ce li mantieni: prepara la tastiera, ché siamo ancora affamati di racconti!!!  :lol:
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da luigi_1111 » 03/02/2014, 13:54

Quoto anche il quarto intervento!!
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da Niki » 03/02/2014, 20:43

[quote="Baldi"]
Curioso quello "scambio di figurine".  :001_rolleyes:

Tuttavia mi da l'impressione che sia stato uno scambio un pò sfavorevole... 
Non è che tutto quel "ben di Dio" valesse molto di più di quella vettura :sneaky2:

Cosa ne pensi? Cosa ne pensate?  :confused1:
[/quote]

Non le avrei scambiate neanche sotto minaccia di essere infilato in un barile di pece. E poi... 275 TdF e Daytona?!?!?! :scared: :scared: :scared: :scared:
Scherziamo?!
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da Powerslide » 04/02/2014, 14:54

Questo ritaglio significava poco e probabilmente l'ho conservato solo perchè era insieme agli altri.

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Adesso però devo dargli un significato e se ci penso non è difficile.

Primavera inoltrata del 1961, sto tornando da scuola. L'ultima ora era stata quella di ginnastica che dopo una decina di minuti si era trasformata in un liberi tutti a giocare a calcio in cortile. Scarso con i piedi mi ero scelto il ruolo di portiere ed ero anche diventato bravino. Quando i capitani facevano le squadre mi sceglievano sempre per terzo, al massimo quarto.
"Prendo lui che almeno si butta." diceva il mio occasionale sponsor per giustificare ai compagni la scelta tanto prematura di uno che non segnava, non impostava e non marcava.
E già, avevo preso quel ruolo molto seriamente ed anche in quelle partitelle non mi risparmiavo. Setto nasale, spina della scapola, tre o quattro falangi e tutte le cartillagini del costato destro: questo lo scotto di tanto impegno negli anni di medie e liceo. Niente di rotto però, perchè le maledette 4 dozzine di iniezioni di calcio colloidale con vitamina B12 che mi ero sorbito tutti gli autunni dai 6 ai 12 anni un qualche effetto l'avevano sortito. Un'idea del mio pediatra che era stata condivisa in toto da mia madre, forse perchè lui sfoderava due lauree una a Milano e una alla Sorbona di Parigi o forse perchè incuteva soggezione con i baffoni a manubrio accompagnati da due occhi azzurri grandi e profondi.
Comunque quella tortura aveva funzionato. Quello che non funzionava però erano i pantaloni e le camice strappate che riportavo a casa, oltre al fatto che spesso ero un pupazzo di terra e sudore. Questo non è mai stato apprezzato in famiglia.

Dunque rientrando a casa pensavo a quale nuova scusa avrei escogitato, a quanti strilli avrei dovuto sentire. Stavo battendo con le mani i vestiti nel tentativo di far cadere un po' di terra secca ed avere un aspetto meno terribile, quando lo sguardo si pose su una macchina posteggiata sul marciapiede opposto a quello del mio portone.
Era verde smeraldo, bassa, sufficientemente cattiva e sportiva. Proprio una gran bella macchina.
Mi fermai ad osservarla , dimenticando per un po' ciò che mi attendeva.
Poi attaversai per vederla da vicino. Misi le mani a schermo e avvicinai la faccia la finestrino. La prima cosa che vidi furono due bandierine incrociate incastonate sul posacenere. Non mi dicevano nulla ed ero sempre più incuriosito. L'interno era in cuoio, due sedili davanti e una panchetta piccola dietro adatta per un paio di bimbi, ma per un solo adulto con le gambe rannicchiate.
Il volante era in legno di foggia sportiva, sul clacson una macchia gialla e nera che non riuscivo a distinguere per il riflesso del sole, la leva del cambio davanti al posacenere, corta e diritta, avvolta in un cono di pelle. Impressionava il cusotto: due grandi strumenti tondi davanti al guidatore, un altro più piccolo in mezzo a questi ed altri ancora che si estendevano verso destra.

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Non potevo passare dal lato opposto perchè la macchina era rasente al muro di una grande tipografia.
Passai quindi alla coda. In fondo, appena prima che il cofano del baule puntasse verso terra vidi nuovamente le bandierine incrociate, queste un bel po' più grandi di quelle sul posacenere. Appena sotto, la scritta con la stanghetta superiore della F lunga quanto l'intera parola: Ferrari  :o
Rimasi a bocca aperta e sentii un brividino alla schiena. Le girai intorno quasi correndo verso il muso. Un cavallino in piedi in mezzo alla grata del radiatore  :o Non l'avevo mai visto dal vivo, solo in qualche fotografia  :001_rolleyes:

Mi sorpresi ad annusare quella macchina. Mi dissi anche che aveva un buon odore e, vero o non vero, sinceramente lo percepivo diverso dalle altre  :blushing:
Mi dissi che aveva un colore stupendo. Un colore che nei successivi 54 anni non avrei mai più rivisto.
Insomma, mi ero semplicemente innamorato  :001_wub:  e rimasi lì un tempo interminabile. Poi sentii mi madre che mi chiamava dal balcone dove era uscita preoccupata dal mio ritardo. Mi promisi che un giorno ne avrei posseduta una.
E il primo incontro finì lì  :'(

Altri ricordi per la 250 GT 2+2  o GTE come gli anglofoni la ribattezzarono e dove la E sta per elongated ?

Primissimi anni '60 Ricordo su una controcopertina di Quattroruote, che non ebbi il coraggio di ritagliare, una pubblicità con questa macchina. No, non di Ferrari, ma di Pininfarina.
La vettura con porte e bagagliaio spalancati ferma di fronte al portone di una casa addobbata con luminosi festoni natalizi. Tanta neve attorno che sembrava ancora fioccare. Lui e lei, vestiti elegantissimi, che aiutavano i due figli, maschio e femmina perfettamente curati, a salire dietro. Una cameriera vestita da cameriera che caricava i bagagli e un maggiodomo vestito da maggiordomo che in cima ai cinque gradini d'ingresso si sincerava che la cameriera svolgesse per bene il compito che l'art-director le aveva assegnato.
Il quadretto non mi piacque, ma la 2+2 era di un color rosso rubino metallizato semplicemente stupendo grazie anche al contrasto della selleria cuoio  :thumbup:

Se la 250 GT 2+2 fu la prima vettura del Cavallino che vidi dal vero, fu anche la prima 2+2 costruita in serie a Maranello. Segnò anche l'inizio della collaborazione quasi esclusiva tra Ferrari e Pininfarina.
La Ferrari non poteva permettersi di perdere clienti una volta sposati e col primo pargolo. Nacque così la necessità di una vettura meno corsaiola e più fruibile.
Il Drake però rifiutava l'idea di definirla una 4 posti, ma accettò di buon grado la sigla 2+2 tanto che divenne la sua macchina personale da allora e in tutte le coniugazioni che seguirono.

Nel 1985 me ne offrirono una per 9 milioni, ma rifiutai perchè da tempo non era più la macchina dei miei sogni.
Oggi si può trovare dai 120.000 euro in sù.
Non ho mai capito nulla di mercato  :thumbdown:
Ultima modifica di Powerslide il 04/02/2014, 14:59, modificato 1 volta in totale.
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da echoes » 04/02/2014, 16:52

:thumbup1: :thumbup1: :thumbup1: :thumbup1:

Power, una curiosità: qual è oggi la macchina dei tuoi sogni?
(la domanda mi fa sentire un po' marzullo...ma va beh...)
"E' l'eterno e sempre presente pericolo della morte a rendere sublimi le corse automobilistiche" (S. Moss)
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da Powerslide » 04/02/2014, 18:16

[quote="echoes"]
:thumbup1: :thumbup1: :thumbup1: :thumbup1:

Power, una curiosità: qual è oggi la macchina dei tuoi sogni?
(la domanda mi fa sentire un po' marzullo...ma va beh...)
[/quote]

Sinceramente non ce ne è una. Allora facciamo finta di essere Paperon dei Paperoni e facciamo la lista a seconda delle esigenze:

Fiat 500 per la città e per non dimenticare come si manovra un cambio
Freemont 4wd benzina per tutti i giorni
Bentley Continental Speed per i viaggi da solo o con la moglie
Bentley Flying Spur per i viaggi se siamo più di due
LaFerrari per quando mi sentro 30 anni di meno e perchè non posso farla mancare nei sogni
:D :001_rolleyes: :D

Ne dovevo scegliere solo una ?
Ferrari FF
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da Baldi » 04/02/2014, 18:41

Tra l'altro la 500 dev'essere un vero portento a fare la Serravalle "in discesa" da Milano a Genova............

sempre che i freni tengano tutti i chilometro....  :D
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da Powerslide » 04/02/2014, 18:51

[quote="Baldi"]
Tra l'altro la 500 dev'essere un vero portento a fare la Serravalle "in discesa" da Milano a Genova............

sempre che i freni tengano tutti i chilometro....  :D
[/quote]

Sapessi quante volte l'ho fatta quando non eri ancora nato con la mia prima auto: una 500 per l'appunto  :D

Comunque tranquillo che il freno non si toccava mai  8)

Il dramma era al ritorno, in salita: 3^ , 4^ poi ancora 3^ e arrivare a 70 era un'impresa  :'(

Bei tempi però  :thumbup:
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da Powerslide » 06/02/2014, 9:33

Fino alla fine degli anni '60 erano il sogno di tutti i giovani. Senso di libertà, vento tra i capelli e ..... facevan figo di bestia.

Cabriolet e spider erano il massimo, andavano tutte bene.
Innocenti 950, Fiat 850, Giulietta e Giulia sostituite dal Duetto che fece storcere il naso per poi diventare un must con Il Laureato.
La recalcitrante ed esclusiva MG A Twin Cam con i carbu a spillo che ingolfavano a guardali, la Triumph che insegnava la guida sul ghiaccio a Ferragosto, l'Austin Healey che quando pioveva dovevi aprire i tappini del pavimento per svuotarla, ma che aveva una linea da innamorarsi a prima vista.
La nostrana FIAT Spider che da 1200 diventa 1500 per reinventarsi nell'Osca 1600 che ha in sè tanto Torino, ma anche tanta Emilia con i fratelli Maserati che mettono su uno stabilimento a San Lazzaro nella loro seconda vita.
Le 356 e poi 912 e 911 che sembra sempre furono e sempre saranno.
E che dire dell'Aurelia anche lei assurta a imperitura memoria con Il Sorpasso o della E Type che sconvolse contemporaneamente l'immaginario collettivo di tre generazioni?

E poi su, su a quelle col Cavallino.
Quelle che da San Babila si spostavano al Covo di Santa o al Pirata di St. Tropez, che dai Parioli salivano a Punta Ala per poi salire ancora e passare la sera e la notte alla Capannina del Forte.

Ho trovato dei ritagli che parlano di loro: la 250TR nata per la pista, ma che se la portavi in strada non diceva no; la 250 Cabriolet, la "scoperta" del commenda o del principe (appunto); la 250 Spider California, quella che Chinetti voleva e Ferrari no, quella che fece sbarrare gli occhi a Franco Gozzi per lo stupore di averne vendute 5 il primo giorno del Salone.
La quarta credo sia una più che rara 410 SuperAmerica. Cinquant'anni fa ci avrei scommesso, oggi uso il condizionale e sarebbe gradita una vostra conferma  :blushing:

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Poi arrivarono gli anni '70 e con loro la Kawa 500 che si portò dietro le altre maximoto  :blink:
Da 0 a 100 in 4 sec  :o (se non te la mettevi per cappello), un tempo che nessuna macchina poteva fare. E i commenda, armati di pancera, e i loro viziati figli cominciaro a scendere con quelle  :ohmy:

La crisi petrolifera fece il resto ed anche alla fine dei tempi bui le moto furono più status symbol delle spider: più scattanti, più economiche, più arrapanti per le ragazze e con le ragazze che ti schiacciavan le tette contro la schiena  :001_tongue:
Le macchine scoperte non si sono più riprese da questo smacco. Ultimo sussulto la 308 Magnum P.I.  :001_wub:
Ed anche oggi stentano ad avere mercato se non hanno un tetto rigido a chiusura automatica che fa tanto vecchietto con la sciatica e la voglia repressa  :001_rolleyes:

Stranamente però sul mercato dell'usato le trovi più costose a parità di modello. Come a dire: noi siamo sempre le stesse, siete voi ad esser cambiati  :thumbdown:

Non so per i giovani, ma per quelli della mia età le spider son rimaste un mito.
Peccato che l'artrosi cervicale non ci permetta di godere del loro fascino in modo compiuto  :'(
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da Baldi » 06/02/2014, 12:00

1) Nell'elenco delle tua auto "preferite" devo dire: Ullapeppa la peppina... due belle Bentley (soprattutto la "piccola") da sogno!!!!!!

2) eh eh il Covo di Santa..... ;-))

3) Chinetti: Leggendo il libro "Benzina e cammina" (gran bel libro) l'intervista a Chinetti è una delle mie preferite decisamente (assieme a quella alla De Filippis). M'è piaciuta perchè dice molto, parla bene, racconta e racconta aneddoti... La sua vita è davvero degna di un bel libro d'avventure per come si è fatto e per ciò è riuscito a fare.
Ho notato anche che meriterebbe più popolarità di quanta ne abbia avuta davvero... e... che sembra (a consultivo) che poi, alla fin fine, sia rimasto un certo "credito di riconoscenza" da parte di Ferrari... mai saldato.
Che per Ferrari, diciamolo, Chinetti ha fatto tanto e molto davvero; se vogliamo ha contribuito non poco a farla crescere moltissimo nel periodo iniziale... molto difficile.
Giusto? O magari esagero?
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da Powerslide » 06/02/2014, 12:34

Non penso tu esageri. L'ha commercializzata negli States e non è cosa da poco.

Ferrari era concentrato sulle corse e la produzione di serie la considerava quasi un fastidio necessario per finanziarsi l'attività sportiva.
Avere un mercato USA ha costituito un forte sostegno sia economico che di fama mondiale.
E poi vendere in dollari non schifafa neppure allora  :D
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da Baldi » 06/02/2014, 15:28

Direi chiaro.
Ma dalla sua intervista traspare pure, e nemmeno troppo velatamente, una qualche forma di "tristezza" e "delusione" per non aver avuto, come dire, almeno una dimostrazione di riconoscenza personale, ma semmai quasi il contrario.
Un "disincanto" sulla figura del Ferrari uomo... che sembra lo abbia toccato nel profondo.



Ora sia chiaro, non è il caso qui di stare a "sentenziare"... stando qui seduti comodamente a pontificare oziosamente.
La mia è solo per cercare di capire meglio le cose, come sempre.

Zero sentenze.
Più luce...



PS: la 250 GT (seconda foto) è BELLISSIMAAAAAAA!

...Meriterebbe di stare al MOMA ancora di più della (bellissima) vettura che c'è  :o  8)
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da Powerslide » 07/02/2014, 23:12

Questo non è propriamente un ritaglio, ma era conservato insieme agli altri.

Ho pensato un po' se postarlo perchè me ne vergogno  :-[
A 13 anni pensavo di sapere tutto di automobili e invece non sapevo nulla. Nella mia ignorante ingenuità non c'erano confini alla fisica nè al mio orgoglio.

Se Ferrari faceva auto a 12 cilindri, io le avrei fatte a 16 e non importava se fosse possible o no comprimere il tutto in 2400 mm di passo  :scared:
Non importava neppure che la lunghezza fosse di soli 4 m e l'altezza di 1. Nè mi ricordo perchè non indicai la larghezza.  :confused1:

In compenso nel motore misi 2 alberi a camme per bancata, 4 valvole per cilindro e, già che c'ero, anche 2 candele. Il comando desmo debbo averlo letto da qualche parte, non ricordo dove, e mi deve essere sembrato una buona cosa per il regime di rotazione del mio motore (che mi guardai bene dall'indicare, come per la potenza e la coppia).

Non vi sfuggirà la leccornia dell'iniezione diretta, letta in un articolo sulle Mercedes dell'epoca di sun, nè del cambio a 6 marce, nè dela struttura portante scatolata del telaio.
Non faccio qui menzione del peso stimato per pudicizia  :blushing:

Stendiamo anche un pietoso velo sul rapporto di compressione all'avanguardia di almeno una quarantina d'anni, così come sulla cintura terribilmente bassa della carrozzeria.
Non sono mai stato bravo a disegnare e si vede  :'(

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Come non sono mai stato bravo a disegnare, così a tenere a bada la fantasia. Col tempo il mio 16 a V è diventato un 24 a W e il dramma è che ogni tanto ci penso ancora  :001_rolleyes:

Comunque questo era il mio ultimo "ritaglio".
Adesso tocca a voi  :thumbup:
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da Baldi » 07/02/2014, 23:40

E'... è... è...
Giuro mi mancano le parole; qualsiasi cosa provassi a scrivere sarebbe una scemata.
E' una cosa buona è giusta. Favolosamente giusta!  :thumbup1:

Noto le bandierine incrociate in alto........ deriva dalla folgorazione della tua prima Ferrari vista dal vero, immagino...  :o
(hai oscurato qualcosa là sotto??????  :confused1:

Beh... il V16 magari è troppo ingombrante rispetto alle stringate dimensioni della vettura (ma naturalmente il progetto avrà preso a piene mani le migliori tecnologie disponibili all'epoca e dopo. Lunghezza e altezza sono quelle "essenziali". la larghezza è un dettaglio.  ;)
E cma il V16 risulta essere una configurazione comunque ben bilanciata.
http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_a_V
Quindi è "tosta" e "potente" per gli occhi di qualsiasi bambino a prescindere!!!!

...noto anche il particolare "scudetto" con sfondo giallo ma con... la bilancia della Giustizia.
Ultima modifica di Baldi il 07/02/2014, 23:56, modificato 1 volta in totale.
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