Ritagli

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da Powerslide » 31/01/2014, 0:07

La seconda arma per Sebring '63 era la 330 LM una vera GT che però correva nella classe Prototipi. Fù prodotta infatti in soli quattro esemplari che poco calcarono le piste, ma che hanno vicende particolari e qualche merito sportivo.

Un po' di storia.

Ferrari già nel 1962 aveva prodotto delle GTO col motore 4 litri. In origine dovevano essere solo 2, ma la prima venne distrutta in prova ed alla fine ne furono assemblate 3
Leggermente allungate nel passo, 2420 mm, con una massa superiore all'avantreno e degli ammortizzatori posteriori a trapezio, di fabbricazione statunitense, queste 330 GTO non ebbero grande successo nelle competizioni e si rivelarono complessivamente più lente delle GTO 3 litri.

Come è risaputo le linee della 250 GTO furono create a martellate da Scaglietti sotto la supevisione di Bizzarrini e il risultato, dal punto di vista estetico, venne apprezzato solo nel tempo: all'epoca venne considerata la più brutta Ferrari di sempre. A questo si aggiungeva il fatto che la linea fosse poco aerodinamica (nel '64 infatti ne venne prodotta una 2^ serie con linee più tese e penetrazione ahimè ancora peggiore) e fù così che a Maranello decisero per la nuova 330 LM di affidarne la linea a Pininfarina.
 
La 330 LM era un ibrido tra GTO, SuperAmerica e 250 GT Lusso.
A Torino partirono dalla linea della GT Lusso

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e nel frontale ripresero i temi della GTO.
A Maranello allestirono un telaio con un passo di 2500 mm e vi montarono il motore 4 litri della SuperAmerica che, opportunamente potenziato, aveva vinto a Le Mans l'anno prima con la 330 TRI/LM.
Questo il risultato che all'epoca mi conquistò il cuore  :001_wub:

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Ne furono costruiti 4 esemplari che, come dicevo all'inizio, racchiudono storie singolari.

Quella del telaio 4619 è stranissima fin dalla nascita, per diventare poi un giallo internazionale.
Classificata come test-car, non ha mai calcato le piste, se non in vecchiaia nei raduni storici, ed è completamente priva di qualsiasi palmares.
Dotata di solo 3 carburatori invece di 6 (particolare che da anni distingueva gli esemplari competizione da quelli stradali) viene subito venduta negli USA dove passa di mano in mano, finchè nel 1977 scoppia la bomba: Donald Fong, commerciante Ferrari di Atlanta, ne denuncia il furto accusando un suo collaboratore di indebita vendita.
Negli anni seguenti, mentre le indagini proseguono, la vettura passa ancora di mano in mano e, sempre negli USA, partecipa a manifestazioni storiche e viene esposta in un paio di musei. Nessuno però se ne dichiara proprietario.
Nel 1989 la 4619 ritorna in Europa, specificamente in Olanda a nome di  Hans 'John' Hugenholtz.
Dopo essere stata esposta al salone di Ginevra viene acquistata da un concessionario tedesco e successivamente da una banca svedese.
Torna infine negli States e viene esposta al Blackhawk Museum in California che però non ne rivendica il possesso, ma solo la custodia.
Infine nel 1990 il proprietario, che non si sa bene da chi l'abbia acquistata, viene fuori: si tratta di Kun Hee Lee di Seul, presidente della Samsung che già aveva avuto problemi con la giustizia nel suo paese  :scared:
Resta esposta fino al '94 al museo californiano per poi sparire, si dice per la Corea del Sud.
FBI e Interpol stanno ancora indagando tra denunce, controdenunce e minacce mafiose a coloro che fornivano spiegazioni sugli innumerevoli passaggi di mano dell'auto.

Anche se le autorità statunitensi non hanno archiviato la pratica difficilmente rivedremo la 4619
Ci resta questa bellissima foto dove si mostra, regolarmente targata, molto più a suo agio sulle strade californiane che non sulle piste.

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Un destino segnato alla nascita da quegli inspiegabili 3 carburatori mancanti  :ohmy:

(continua ...)
Ultima modifica di Powerslide il 03/02/2014, 13:51, modificato 1 volta in totale.
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da Niki » 31/01/2014, 11:07

Quando la Ferrari era la vera Ferrari, non la roba di oggi
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da Baldi » 31/01/2014, 16:20

Tra l'altro questa vettura ha davvero delle belle linee.

Una GTO ma più slanciata e... ancora col motore anteriore.



Collegandomi alla sensazione iniziale negativa delle GTO per quanto riguardava l'estetica... non è che è successo qualcosa del genere anche quendo la Ferrari ha cominciato a realizzare berlinette col motore posteriore?
In effetti l'impatto estetico potrebbe essere stato molto difficile, almeno inizialmente...
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da Powerslide » 31/01/2014, 18:08

[quote="Baldi"]
Collegandomi alla sensazione iniziale negativa delle GTO per quanto riguardava l'estetica... non è che è successo qualcosa del genere anche quendo la Ferrari ha cominciato a realizzare berlinette col motore posteriore?
In effetti l'impatto estetico potrebbe essere stato molto difficile, almeno inizialmente...
[/quote]

Per la Dino 206/246 il consenso fu immediatamente unanime, i problemi comiciarono col 365 GT4 BB il primo 12 Ferrari posteriore stradale (la 250 LM in ogni caso non aveva fatto impazzire per la linea).
Al Salone di Torino era esposta a 5 metri di distanza dallo stand Lamborghini.
Arrivò in visita l'Avvocato, girò intorno alla macchina e fece i complimenti di rito per il lavoro svolto.
Poi si voltò, osservò la Miura SV verde smeraldo ed esclamò, tra il gelo dei delegati Ferrari e Pininfarina,:" Ecco quella è veramente una bella macchina sportiva!"
E l'Avvocato non diceva mai nulla per caso  8)
Ricordo che anche al sottoscritto la nuova nata del Cavallino non diede i brividi. Meglio avrebbero fatto a seguire le linee della Dino come Pininfarina aveva tentato con la 365 P
Di profilo si faticava a credere fosse un motore centrale-posteriore tanto le linee erano sbilanciate sul davanti.
Anni dopo, per dare importanza al posteriore, fecero la Testarossa con un lato B talmente largo da sfiorare il ridicolo.
E non parliamo poi di tutte quelle insulse grate :thumbdown:
Sono passati decenni, ma ancora non ho cambiato opinione.
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da Baldi » 31/01/2014, 18:39

[quote="Powerslide"]
[quote="Baldi"]
Collegandomi alla sensazione iniziale negativa delle GTO per quanto riguardava l'estetica... non è che è successo qualcosa del genere anche quendo la Ferrari ha cominciato a realizzare berlinette col motore posteriore?
In effetti l'impatto estetico potrebbe essere stato molto difficile, almeno inizialmente...
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Per la Dino 206/246 il consenso fu immediatamente unanime, i problemi comiciarono col 365 GT4 BB il primo 12 Ferrari posteriore stradale (la 250 LM in ogni caso non aveva fatto impazzire per la linea).
Al Salone di Torino era esposta a 5 metri di distanza dallo stand Lamborghini.
Arrivò in visita l'Avvocato, giro intorno alla macchina e fece i complimenti di rito per il lavoro svolto.
Poi si voltò, osservò la Miura SV verde smeraldo ed esclamò, tra il gelo dei delegati Ferrari e Pininfarina,:" Ecco quella è veramente una bella macchina sportiva!"
E l'Avvocato non diceva mai nulla per caso  8)
Ricordo che anche al sottoscritto la nuova nata del Cavallino non diede i brividi. Meglio avrebbero fatto a seguire le linee della Dino come Pininfarina aveva tentato con la 365 P
Di profilo si faticava a credere fosse un motore centrale-posteriore tanto le linee erano sbilanciate sul davanti.
Anni dopo, per dare importanza al posteriore, fecero la Testarossa con un lato B talmente largo da sfiorare il ridicolo.
E non parliamo poi di tutte quelle insulse grate :thumbdown:
Sono passati decenni, ma ancora non ho cambiato opinione.
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Posso dire la mia?

La Testarossa e ancora di più la F50 non sono mai piaciute.

Quando uscì la 456 feci un bel respiro di sollievo: finalmente un'auto di classe.
...quelle altre mi son sempre parse troppo grezze e mal rifinite, non parliamo della F50... sa di giapponese.

Questa cmq è la mia personalissima opinione.
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da Baldi » 31/01/2014, 18:49

[quote="Powerslide"]
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Collegandomi alla sensazione iniziale negativa delle GTO per quanto riguardava l'estetica... non è che è successo qualcosa del genere anche quendo la Ferrari ha cominciato a realizzare berlinette col motore posteriore?
In effetti l'impatto estetico potrebbe essere stato molto difficile, almeno inizialmente...
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Per la Dino 206/246 il consenso fu immediatamente unanime, i problemi comiciarono col 365 GT4 BB il primo 12 Ferrari posteriore stradale (la 250 LM in ogni caso non aveva fatto impazzire per la linea).
Al Salone di Torino era esposta a 5 metri di distanza dallo stand Lamborghini.
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Ricordo che anche al sottoscritto la nuova nata del Cavallino non diede i brividi. Meglio avrebbero fatto a seguire le linee della Dino come Pininfarina aveva tentato con la 365 P
Di profilo si faticava a credere fosse un motore centrale-posteriore tanto le linee erano sbilanciate sul davanti.
Anni dopo, per dare importanza al posteriore, fecero la Testarossa con un lato B talmente largo da sfiorare il ridicolo.
E non parliamo poi di tutte quelle insulse grate :thumbdown:
Sono passati decenni, ma ancora non ho cambiato opinione.
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Bè la Dino 206/246 è davvero molto ma molto bella. Armonica e armoniosa al punto che è certo che sia stata sin da subito apprezzata.
,,,che poi tra l'altro è quella dell'americano di "Attenti a quei due"  :o

Per la 365 GTB 4 BB intendi questa?
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...in effetti perde un pò

ed è certo che la 250LM
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invece lascia perplessi (ma davanti a me piace tantissimoooo).
Proprio pensando a questa ti ho fatto la domanda sull'impatto emotivo dell'arrivo del "posteriore"



Bella la scenetta al salone.
Ci credo, mi pare di vedermela davati coi miei occhi.
...certo che la Miura era ed è favolosa e... avanti anni luce per l'epoca...

E poi mettiamoci la rivalità tra le due case. In effetti la Lamborghini era davvero una spina nel fianco per Ferrari...





...aspetto e aspettiamo altri ritagli... arf arf...  :o
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da Powerslide » 31/01/2014, 19:22

In quanto alla BB non riesco a capire se è una 365 o una 512, ma poco cambia. La distinguo dalle luci posteriori e dagli scarichi: 6 per la prima e 4 per la seconda.

La LM mi lasciò perplesso al primo sguardo, ma poi dovetti arrendermi: il motore anteriore da l'opportunità di realizzare linee molto più affascinanti, ma è tecnicamente svantaggiato nelle prestazioni.
Comunque il suo lato B mi ha sempre convinto.
Considero la LM la meno peggio tra tutte i 12 Ferrari col motore dietro. Infondo altro non era che la 250 P per Sebring '63 dotata di tetto  :001_rolleyes:
Ultima modifica di Powerslide il 01/02/2014, 10:51, modificato 1 volta in totale.
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da Powerslide » 01/02/2014, 11:08

Anche la Ferrari 330 LM telaio 4453 ha una storia poco corsaiola, ma perlomeno è a tinte rosa e non gialle.

Viene commissionata dalla NART di Chinetti per conto della signorina Mamie Spears Raynolds figlia di un ex-senatore USA legato all'industria del tabacco e dell'ereditiera Evalyn McLean che è talmente ricca da far sembrare un barbone il marito.

La signorina in questione è molto eccitata al pensiero di possedere una Ferrari da corsa per poterla schierare a Daytona.
Una volta però giunta nella Grande Mela e recatasi alla NART conosce Coco Chinetti, il figlio di Luigi Chinetti sr., e tra i due nasce una tenera storia.
Daytona passa in secondo piano nei desideri di Mamie e i due convolano a giuste nozze il 28 luglio del '63

Un mese prima però la nostra 4453 ha perso la sua verginità, iscritta dalla NART alla 24h di Le Mans. La guidano Dan Gurney e Jim Hall che però debbono presto abbandonare la tenzone dopo un terzo di gara per il cedimento del cambio.
Meglio la nostra si comporta tre mesi dopo alla Bridgehampton Double 500 dove, condotta da Gurney, conquista il terzo posto assoluto.
L'anno successivo viene iscritta come vettura di riserva alla 12h di Sebring, ma non è presente al via.
Conclude la sua carriera con un 4° posto alla Virginia International Raceway con Bob Grossman al volante. E' il 9 aprile del 1964.

Come è stata breve la vita agonistica di questa 330 LM così è stata breve la lovestory tra Ms Mamie Spears Raynolds e Luigi "Coco" Chinetti jr: il 14 settembre 1965 divorziano e la macchina viene venduta ad un appassionato di Detroit.

Da allora in poi la 4453 trascorre una calma esistenza tra gare veteran (poche), raduni e concorsi, passando da un collezionista all'altro.


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Unico inciampo nel 1983 quando l'allora proprietario viene arrestato dalla polizia di Rhode Island per traffico di droga. Vabbè nessuno è perfetto.
Le ultime notizie la danno in Arkansas da ormai 10 anni.

Generalmente sfoggia il numero 11 con cui corse a Le Mans e ne è molto orgogliosa.

(continua)
Ultima modifica di Powerslide il 01/02/2014, 19:13, modificato 1 volta in totale.
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da Powerslide » 02/02/2014, 13:19

Veniamo ora alla 4725
Viene commissionata a Ferrari dalla Maranello Concessionaiers che, fedele ai dettami di Sua Maestà, la vuole con guida a destra.
Cusiosamente viene targata 499FX e le due lettere sembrano una precognizione o forse un'ispirazione per gli anni a venire. Più probabilmente una simpatica coincidenza.

Debutto alla Le Mans del '63 dove conquista un 5° assoluto e 1° di classe con Sears e Salmon.
Passano meno di due mesi ed ecco la nostra strappare ancora un 1° di classe, e un 8° assoluto a Brands Hatch nel Guard's Trophy. A conferma di quanto siano stretti (e vieppiù lo diventeranno negli anni) i rapporti tra la Ferrari e la Maranello Concessionaires, il pilota al volante fà parte del squadra ufficiale del Cavallino: Lorenzo Bandini.

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La carriera agonistica di questo esemplare sembra ben avviata ed invece è già finita  :'(
La 4725 viene immediatamente venduta ad un appassionato francese e in quattro anni cambia quattro proprietari restando sempre in Francia.
L'ultimo di questi è il barone Elie de Rothschild che ha la brillante idea di ridipingerla in bianco  :scared:
Fortunatamente l'anno dopo, il 1968, viene acquistata dal famoso collezionista Bardinon che, oltre che a farla tornare del colore naturale, la tiene con sè una dozzina d'anni.
Ne passa poi una decina in California, per tornare in Europa nel '92 quando viene acquistata da un collezionista austriaco, tal barone Franz Mayr-Melnhof-Saurau.
La cosa buffa è che di questo passaggio di mano si conoscono i termini. Per aggiudicarsi la vettura il barone ha dato in cambio: uno spider California passo lungo in alluminio, una berlinetta 250 Tour de France, un 275 spider e una Daytona in alluminio pronta gare. A queste quattro ha dovuto aggiungere $700.000 a conguaglio. Il tutto mi ricorda lo scambio di figurine che facevo da ragazzino  :001_rolleyes:
Nel '98 la 4725 torna nel Regno Unito ad opera di un lord della Corona.
Ancora un paio d'anni ed eccola acquistata da un appassionato londinese, Eric Heerema, che nei successivi otto anni le fà fare, sempre lui al volante, tutte le corse che la nostra si era evitata in gioventù. Compresa la Le Mans Legend del 2001 dove rispolvera infine il numero 12 che aveva nel 1963.

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Dopo questa sfacchinata agonistica emigra negli USA dove resta fino al 2012. Alla fine di questo anno torna in Inghilterra tramite la Talacrest, forse il numero uno in Europa per la compravendita di Ferrari d'epoca. La cifra pagata, 16 milioni di dollari, fissa l'attuale valore delle quattro 330 LM
Corre voce sia stata ridipinta in giallo, ma, per fortuna, il catalogo della Casa la mostra ancora nel suo colore originale.
E col suo bel 12 sfoggiato sui bolloni bianchi.


(continua)
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da Baldi » 02/02/2014, 13:46

Curioso quello "scambio di figurine".  :001_rolleyes:

Tuttavia mi da l'impressione che sia stato uno scambio un pò sfavorevole... 
Non è che tutto quel "ben di Dio" valesse molto di più di quella vettura :sneaky2:

Cosa ne pensi? Cosa ne pensate?  :confused1:
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da Powerslide » 02/02/2014, 16:19

[quote="Baldi"]
Curioso quello "scambio di figurine".  :001_rolleyes:

Tuttavia mi da l'impressione che sia stato uno scambio un pò sfavorevole... 
Non è che tutto quel "ben di Dio" valesse molto di più di quella vettura :sneaky2:

Cosa ne pensi? Cosa ne pensate?  :confused1:
[/quote]

Sinceramente non saprei cosa dire. Le Ferrari anni 60 ormai vengono trattate a prezzi d'opere d'arte. Prezzi che hanno raggiunto livelli talmente alti da darmi un po' la nausea. Molto è fatto dalla speculazione messa piedi da sedicenti collezionsti, spesso prestanomi di banche d'affari, che le scambiano tra loro con quotazioni artificiose in attesa del ricco pollo che ci caschi e che offra soldi veri.
Ad essere certi che la cosa continuerà sarebbe, avendone la possibilità, da mettere le mani su una 333 che è rimasta indietro.

In compenso la crisi ha fatto crollare le quotazioni delle Ferrari di serie usate. Venerdì sono stato a cena con un mio amico che tratta supercar. Era abbastanza scioccato al pensiero di essersi aggiudicato una Testarossa (seconda serie, doppio specchio) per 35.000 euro.
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da Powerslide » 03/02/2014, 0:37

La 4381 è l'ultima in questa carrellata sulla 330 LM, ma è stata la prima ad essere costruita, quella immortalata nelle foto dei "ritagli" nello shakedown a Monza, e l'unica a correre in veste ufficiale.

La sua carriera inizia ovviamente con la 12h di Sebring con alla guida Lorenzo Bandini e Mike Parkes. Proprio al pilota e ingegnere inglese si deve tutto lo sviluppo della 330 LM e qualcuno afferma anche qualche consiglio in sede di progetto.
La gara è sfortunata perchè, nel corso della quarta ora, un testacoda provoca il danneggiamento del serbatoio del carburante, con conseguente ritiro.

Il 15 giugno la 4381 si presenta a Le Mans. Non è più in veste ufficiale, ma iscritta da Pierre Noblet, lui stesso al volante insieme all'amico di sempre Jean Guichet. L'anno prima, nella classica francese questa affiatata coppia ha portato una 250 GTO al 2° posto assoluto e 1^ nella GT. Forse la 330 LM è il dono che il Drake ha voluto fare al ricco pilota belga. Ben inteso: il dono consisteva nel offrirla loro per quella gara, non certo nel possesso della vettura  8)
La gara per la 4381 finisce poco dopo il 70° giro quando è costretta alla resa dalla rottura di un condotto dell'olio. In quell'occasione però la nostra passa alle cronache per un record conosciuto da pochi: è la prima vettura ad abbattere ufficialmente la barriera dei 300 km/h sull'Hunaudière  :o

Sarà l'ultima discesa in campo per questa vettura che poche settimane dopo comincia una singolare seconda vita.
A questo punto devo fare un grosso mea culpa  :-[ :-\ :'(  Qualche anno addietro indicai come protagonista dell'episodio di Fellini nel film "3 passi nel delirio" la 330 TRI/LM che aveva trionfato nella Le Mans del 1962. Mi devo correggere: la vera star di quel film è proprio la nostra 4381.
Acquistata dalla Cromgraph di Roma, società che lavora per Cinecittà, viene affidata nel '64 a Fantuzzi per essere trasformata in una splendida spider color oro. Dopo aver girato nel '68 l'episodio di Fellini resta ancora nella Capitale per una decina d'anni.

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Non cambia città ma proprietario nel 1978 quando la Bellancauto l'acquista. Delle sue due anime, Fabrizio Violati sceglie ovviamente quella corsaiola e la fà ricarrozzare come in origine. Sarebbe però un delitto se la protagonista di una pellicola cult andasse persa per sempre. No problem: Fantuzzi restitusce alla 4381 la sua originalità e contemporaneamente si procura il telaio di una 330 GT di serie, opportunamente accorciato di una quindicina di centimetri, su cui viene montata la carrozzeria spider. Fantuzzi questa volta la colora di rosso.

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Ma questa è un'altra storia, torniamo alla nostra.

Nel 1994 la 4381 sbarca in Inghilterra. Il primo acquirente, David Morrison, la mette subito in vendita tramite la Talacrest per acquistare una GTO. Il nuovo acquirente è Harry Leventis anche lui suddito di Sua Maestà e grandissimo collezionista di auto d'epoca soprattutto del Cavallino. Appassionato di gare veteran ha una vera scuderia ed ingaggia piloti come Peter Hardman, Derek Bell, Bobby Rahal, Tom Kristensen ed Emanuele Pirro  :o
La nostra è attesa da un tour de force lungo 16 anni in cui partecipa a più di venti gare nelle quali si ricorda di essere nata per la pista  :001_rolleyes:

Infine tre anni fà approda in Germania alla corte di Friedhelm Loh, fondatore e presidente dell'omonimo gruppo, e lì si riposa.

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Abbiamo così finito le storie dei quattro esemplari della 330 LM, storie accomunate dal fatto di una carriera sportiva brevissima ed in un caso addirittura inesistente.
Perchè? Probabilmente Ferrari volle cautelarsi dalle decisioni della FIA che in quegli anni non escludeva di assegnare il Campionato Endurance alle GT e non alle Sport Prototipo.
La 250 GTO era all'apice, ma il Drake guardava lontano, sapeva di non potersi adagiare sugli allori e progettava la vettura che le sarebbe succeduta.
Già nel '62 si provò con scarso successo a montare un 4 litri sulla GTO e nell'anno seguente a montare questo motore su un telaio leggermente allungato per migliorare la distribuzione dei pesi troppo preponderante all'avantreno: la 330 LM appunto. Contemporaneamente volle affidare le linee di questa nuova macchina a Pininfarina sia per ovviare alla scarsa penetrazione aerodinamica della GTO, sia perchè questa era stata considerata dai media brutta e non rispondente allo spirito del regolamento.

Presto però Ferrari si convinse, e/o venne convinto, che la strada da seguire non era quella di montare un motore di maggior cubatura su una vera GT, come era la 330 LM che nasceva con il padiglione e la panchetta in pelle losangata, bensì trasformare un prototipo, la 250 P, in GT mettendogli un tetto. Questa sarebbe stata la 250 LM.
Di come andò a finire la faccenda ne abbiamo già parlato a lungo.

Comunque al Salone di Ginevra del 1965 Pininfarina espose una 250 LM Stradale e al termine dell'esposizione dichiarò di avere già 16 ordini in mano per quella vettura, numero che all'epoca era veramente considerevole per il Cavallino.

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Ma non se ne fece nulla  :'( :thumbdown:
Probabilmente per il Drake un conto era cedere ai buoi dietro al carro per vincere le competizioni, altro farlo per la berlinetta di serie  8)
Peccato, una grande occasione persa che avrebbe anche fatto bene alle casse del Cavallino.
Certo, con la mentalità di venti anni dopo se ne sarebbe annunciata la produzione limitata di 99 esemplari numerati al prezzo di 25 milioni di lire cad.  8)
Ma erano altri tempi e i C.d.A. non erano di casa a Maranello  :001_rolleyes:


Spero di non avervi annoiato con questa lunga storia nata da un vecchio ritaglio di giornale.
Personalmente mi sono divertito molto a raccontarvela  :D
Ultima modifica di Powerslide il 03/02/2014, 14:01, modificato 1 volta in totale.
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da duvel » 03/02/2014, 1:13

E noi, è scontato, appassionati nel leggerla :thumbup1:
Un "pozzo" di conoscenza, e attesa per il prossimo "ritaglio"
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da lauda12 » 03/02/2014, 10:20

grazie; questi racconti rappresentano i motivi per i quali mi sono iscritto
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da Runaway108 » 03/02/2014, 10:49

Scherzi? Queste parole sono briciole di cconoscenza per i nostri beccucci affamati di sapere motoristico!
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