Rivoluzione motoristica globale in vista?

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da Aviatore » 15/12/2011, 12:24

Prima di essere noti come il popolo del bunga bunga eravamo noti per essere un popolo di inventori:

Il motore che può cambiare il mondo

PERSONAGGIO. Claudio De Bei ha realizzato un propulsore rotante rivoluzionario capace di raggiungere potenze elevatissime e di percorrere 80 km con un litro
Rispettoso dell'ambiente con emissioni ridotte al minimo, costi contenuti, assenza di vibrazioni e svariati modi d'utilizzo

Claudio De Bei accanto al prototipo del suo motore endotermico con funzionamento rotativo esposto al museo dell'auto Bonfanti
La lampadina s'è accesa all'improvviso, mentre stava pulendo un cuscinetto a sfere di un albero motore appena smontato.
Il soffio dell'aria compressa imprimeva all'ingranaggio che teneva in mano una rotazione pazzesca: oltre trentamila giri al minuto. Pochissimo attrito, appena un leggero ronzio lasciava intuire il moto rotatorio velocissimo.
«Perchè non esiste un motore con queste caratteristiche?» si chiese Cladio De Bei, affascinato dal cuscinetto. Il tarlo s'insinuò subdolo e non gli diede tregua.
Terminata l'operazione si mise al tavolo da disegno. Tracciò a mano libera un paio di cerchi concentrici. Li divise in quattro parti. Cominciò a disegnare figure strane. Un pistone qui, la sede delle candele in alto, lo scarico sotto. In breve l'idea del motore rotante – niente a che vedere con il deludente Wankel della Nsu dei primi anni Settanta – prese spessore.
Claudio De Bei s'infervorò, incurante delle ore che diventavano sempre più piccole. L'alba lo colse ancora con la matita in mano. Sul tecnigrafo un pacco di fogli, uno sopra all'altro, scarabocchiati. Una serie infinita di numeri. Calcoli su calcoli: centimetri cubi e gradi, temperature e fori, travasi e ampère. «Una notte incredibile» ricorda divertito l'Archimede bassanese, autore di una quarantina di brevetti, un mago nella preparazione e nel restauro delle moto d'epoca, tecnico sulle piste di tutto il mondo grazie alla moto da corsa realizzata assieme all'indimenticato amico Renato Sonda e portata in gara da Marcellino Lucchi nei primi anni Novanta.
Ecco il motore, progettato come fosse un cuscinetto a sfere.
Roba da far morire d'invidia stuoli d'ingegneri meccanici.
«Il concetto da cui sono partito - svela Claudio De Bei, classe 1945, figlio d'arte (suo padre era il celebre Pio, proprietario di una rivendita Piaggio con annessa officina di riparazione in via Mure del Bastion) - è quello del cuscinetto a sfere. Quattro pistoni contrapposti a 90° uno dall'altro, fissati ad un unico albero centrale fisso con un eccentrico, che girano con moto rotatorio entro i rispettivi cilindri. Fasce elastiche superiori per assicurare la tenuta stagna del cilindro. Nel punto superiore lo scoppio, assicurato da tre scintille scoccate in sequenza da altrettante candele, a 160 gradi lo scarico, poi l'aspirazione attraverso una serie di travasi, a 180 gradi la compressione. Una fase per volta per ciascun pistone. Nessuna valvola. Ad alimentare il motore di complessivi 1000 cc è sufficiente un carburatore da 26. I giri complessivi che può raggiungere a piena rotazione superano i 22mila al minuto, la potenza che esprime è di 460 cavalli». Cifre da capogiro ma che Claudio De Bei è pronto a confermare, dati alla mano, dopo la misurazione al banco prova del primo prototipo realizzato con l'aiuto di amici attrezzisti. Il motore, in questi mesi, è esposto al museo dell'auto Bonfanti e sta attirando la curiosità non solo degli appassionati ma anche di progettisti e docenti universitari. Nelle prossime settimane un'èquipe della facoltà di ingegneria di Padova studierà attentamente il propulsore che potrebbe rivoluzionare il mondo dell'automobile.
«Dalla prove effettuate al banco - spiega De Bei - ho verificato che con un litro di combustibile si possono percorrere un'ottantina di chilometri ad una media oraria incredibile, considerata la potenza che può sviluppare al massimo dei giri».
«Il bello di questo motore endotermico con funzionamento rotativo - aggiunge il tecnico bassanese - è che sovverte tutti i principi della fisica, arrivando ad un rendimento che va dal 75 all'80 per cento...».
Roba da motori elettrici, o quasi, incredibile per un motore a scoppio, il cui rendimento normale si aggira attorno al 25 per cento nelle migliori condizioni d'utilizzo.
«In pratica è tutto il contrario di un motore tradizionale. Sfruttando il concetto del cuscinetto a sfere, entra in coppia a 400 - 600 giri e, date le sue prestazioni, può essere utilizzato senza il cambio. Non solo. Il sistema costruttivo è così semplice che più motori possono essere accoppiati senza difficoltà in modo tale da raddoppiare o triplicare la cilindrata e con essa la potenza complessiva». Provate a pensare a un motore di 3000cc con una potenza di 1350 cavalli: mai visto in pista un bolide del genere. Impossibile o quasi da guidare per l'elevatissima velocità che potrebbe raggiungere.
Il bello di questo motore endotermico è il peso: poche decine di chili.
«Prodotto su scala industriale - aggiunge De Bei - verrebbe a costare dai 350 ai 400 euro. In caso di rotture non varrebbe la pena di farlo riparare giacchè costerebbe meno sostituirlo. Mi ci sono voluti due anni di studi, progetti e prove per realizzarlo. Il blocco è in ergal mentre i pistoni, di 250 cc ciascuno, sono quelli che la Honda monta di serie nelle sue moto. Grazie al sistema rotativo e all'albero motore centrale è possibile, con pochi interventi, aumentare la compressione fino a 25 atmosfere. Il motore può essere alimentato con qualsiasi tipo di combustibile e potrebbe essere impiegato non solo in campo automobilistico ma in in molti altri settori. Un'altra cosa importante è l'assenza di vibrazioni mentre per lubrificarlo basta mezzo chilo d'olio in quanto ha pochissimi organi in movimento. Il raffreddamento è ad acqua ma difficilmente le temperature raggiungono i 50 gradi centigradi. L'emissione di gas di scarico è ridotta al massimo in quanto le tre scintille in sequenza bruciano tutto il combustibile».
Il motore è coperto da una serie di brevetti internazionali e il progetto è stato presentato alla Fiat.
Claudio De Bei, con la sua geniale invenzione, sta facendo tremare i giapponesi.

Roberto Cristiano Baggio


Sono desideroso di conoscere l'opinione del Sommo Powerslide in merito oltre ovviamente a quella di tutti coloro che desiderano intervenire in merito.

Grazie!
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da Jackie_83 » 15/12/2011, 12:38

Leggere robe come questa mi fa sempre piacere  :)...dato che l'ora di darsi una mossa in questo campo è sempre più vicina
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da Roberto82 » 15/12/2011, 12:54

voi non lo sapete, ma Forghieri progettò un motore a combustione rifornito ad acqua già nel 1975, ma le lobby insabbiarono tutto.

Scherza a parte, mi piacerebbe sentire anche il parere di Furia
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da Powerslide » 15/12/2011, 13:32

Non mi risulta che Furia ecc.ecc.
Invece una decina d'anni prima un inventore convocò la stampa e fece girare una Fiat 600 mettendo nel serbatoio - a suo dire - solo acqua.
Non si seppe più nulla  8)

Claudio De Bei non è la prima volta che s'impegna in ricerche ed abbiamo bisogno di persone che inseguono le novità. Per questo gli auguro ogni successo.

Mi lascia perplesso il fatto che nelle prime prove dinamiche il motore abbia evidenziato una curva di potenza costante nel range d'utilizzo - molto ristretto - con ovviamente una coppia che scende al crescere del regime di rotazione.
Sarebbe importante avere un diagramma per capire se si tratta di un 2 o di un 4 tempi. Ma anche questa incertezza è intrigante.

Comunque tutto dipenderà se qualche Casa vorrà investire sul suo sviluppo. Il budget necessario non è a disposizione di alcun privato.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da Die Mensch-Maschine » 15/12/2011, 14:03

[quote="l'Aviatore"]

Roberto Cristiano Baggio

[/quote]

Come si fa a non concordare con una persona che porta quel nome?  :001_tt1:
Fine esteta und kampionen di raffinatezzen.
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da Eagle » 15/12/2011, 15:48

Ho cercato di approfondire questa notizia, ma il personaggio in questione risulta deceduto nel novembre 2009.
"mai attribuire alla malizia o alla malvagità quello che è già sufficientemente spiegato dalla semplice stupidità".
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da Aviatore » 15/12/2011, 16:36

[quote="Eagle"]
Ho cercato di approfondire questa notizia, ma il personaggio in questione risulta deceduto nel novembre 2009.
[/quote]

Tutto torna, l'articolo è del maggio di quell'anno.
Al che se tanto mi da tanto l'invenzione è in qualche cassetto della FIAT.
Magari se s'impegnano proprio finisce come col Commonrail
:cursing:
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da Niki » 15/12/2011, 16:56

[quote="Eagle"]
Ho cercato di approfondire questa notizia, ma il personaggio in questione risulta deceduto nel novembre 2009.
[/quote]
Lo hanno già ammazzato?
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da Jackie_83 » 15/12/2011, 18:49

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da Prinz4L » 18/12/2011, 0:23

[quote="Powerslide"]
...Comunque tutto dipenderà se qualche Casa vorrà investire sul suo sviluppo. Il budget necessario non è a disposizione di alcun privato.
[/quote]
Ne sei proprio sicuro-sicuro-sicuro... o intendevi dire "alcun privato interessato?" :001_rolleyes:
Amo pensare che la Ferrari può costruire piloti quanto macchine. Alcuni dicono che Gilles Villeneuve sia pazzo. Ma io dico: lasciate che provi.
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da gilles70 » 18/12/2011, 9:34

Il papà di un mio amico che fino agli anni70 lavorava in Autodelta e che poi si mise in proprio nella
lavorazione di vetroresina, carbonio e kevlar, mi disse lo scorso anno che già a quei tempi avevano pronto il prototipo di un motore simile a quello della 500 twin air che consumava pochissimo. Avevano alcuni problemi con i materiali sicuramente lontani da quelli odierni, ma poi non se ne fece più nulla. E stiamo parlnado di quasi quarant'anni fà.
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da Eagle » 18/12/2011, 11:24

Per sviluppare un motore rivoluzionario, anche da parte di grandi case automobilistiche, servono soldi (tanti tantissimi), coraggio, e un po' di lungimiranza.

Con la consapevolezza che non è possibile fare una stima attendibile dei costi e dei tempi necessari e dei vantaggi reali connessi a certe soluzioni.

Pensate solo agli enormi sforzi tecnici ed economici, che le case prima tedesche e poi giapponesi hanno profuso nello sviluppo del motore Wankel, con prospettive spettacolari e risultati disastrosi (produzione di nicchia per Mazda e fallimento per NSU).
"mai attribuire alla malizia o alla malvagità quello che è già sufficientemente spiegato dalla semplice stupidità".
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da Racer Cek » 18/12/2011, 12:34

[quote="Eagle"]
Per sviluppare un motore rivoluzionario, anche da parte di grandi case automobilistiche, servono soldi (tanti tantissimi), coraggio, e un po' di lungimiranza.
[/quote]

no,serve solo non essere in mano a chi vuole continuare così.... :001_rolleyes:
se pensiamo che Giacosa durante la II^Guerra Mondiale si era fatto la Topolino elettrica... :001_rolleyes:
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da Pennywise » 18/12/2011, 14:54

Penso che quasi sicuramente i militari stanno studiando qualcosa di alternativo.
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