[quote="duvel"]
Solo un appunto, anche nel motociclismo andando oltre i soliti 4 o 5 noti non è che gli altri avessero molte speranze neppure in passato...perlomeno a me sembra
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Ma a me sembra che Gibernau nel 2004 si è disputato il mondiale vincendo 4 gare su una Honda Gresini "satellite": gli "ufficiali" Honda a fine campionato avevano davanti non una ma due squadre satellite.
Oggi le moto private non possono vincere né il campionato né un solo GP: vero, ma giustamente è una tendenza abbastanza recente; se poi si guarda alle categorie "inferiori", in Moto2 non ci sono moto ufficiali ed in 125 pronosticare è impossibile.
Purtroppo il motomondiale deve seguire la politica della F1. Mi spiego: la F1 fino a ieri ha voluto attrarre i costruttori; per arrivarci ha permesso loro di modificare il regolamento tecnico in modo da valorizzare la potenza finanziaria e tecnica che i costruttori "veri" rappresentano rispetto, per usare un termine desueto, ai "garagisti" come Williams, che non hanno voluto legarsi ad un grande costruttore. Questo assicura un ritorno su investimento non totalmente sicuro (Toyota ed Honda ne sanno qualcosa) ma altamente probabile e soddisfa le esigenze contabili dei costruttori che non vogliono investire milioni a palate per poi perdere la faccia.
Questo facilita anche il reclutamento degli sponsor: è più facile trovare un finanziatore se gli si può ragionevolmente promettere uno spazio mediatico (giornali, TV, radio) in qualche modo previsibile d'avanzo. L'incertezza sportiva nuoce a questa parte del businness; io credo addirittura che la vera ragione per la quale c'è un solo gommista è questa: un penumatico inferiore è un handicap imparabile anche con una macchina superiore, mentre un pneumatico superiore ti porta ai piani alti una macchina che da sola non va neanche a punti.
Ora secondo me anche se il motomondiale conta poco rispetto alla F1 (basti vedere come calendario e talvolta anche orario gare siano studiati per evitare il confronto diretto con la F1), in alcuni paesi come Spagna o Italia ci può essere competizione dei due sport verso gli stessi sponsor. E' chiaro che lo sponsor preferisce investire dove c'è meno incertezza! Ecco perché la motoGP scimmiotta la F1: vi stiamo seguendo sulla strada del peggio.
Il nocciolo del problema nei due casi è insolubile perché fintanto che il grosso dei soldi viene dai diritti TV e non dai biglietti di quelli che la corsa la vanno a vedere dal vero, si può correre in circuiti assurdi e vuoti corse d'una monotonia pazzesca fintanto che si riescono a "piazzare" i diritti TV. Se fossero i circuiti a pagare le squadre certe sconcezze sarebbero impossibili, ma questa era la F1 quando Ecclestone era solo il direttore sportivo della Brabham.
E se qualcuno si domandasse mai perché una corsa insensata può interessare la Tv, è che non ha visto il motomondiale di quest'anno con la griglia più povera della storia: 17 partenti, ma in TV non si vede perché le telecamere ne inquadrano tre o quattro...
C'è inoltre da sottolineare che a termini di regolamento Lorenzo NON E' campione del mondo, perché c'è una regola -che è stato necessario dimenticare nell'interesse di tutti salvo gli spettatori- che dice che se non ci sono almeno 18 piloti in lizza il titolo del vincitore del campionato non può fregiarsi dell'epiteto di "MONDIALE". Forte, no?