Io sulla F40 ci sono salito due volte, come ho già raccontato: la prima al posto di guida facendo un giro di pista a Fiorano ad una velocità inferiore a quella che avrei tenuto accompagnando mia moglie a fare la spesa e quindi senza avere impressione alcuna, la seconda come passeggero di un'auto riparata dal figlio di un mio caro amico che non si è fatto pregare per metterla alla frusta.
I primi due chilometri della prova furono percorsi in seconda a velocità costante, sfiorando di tanto in tanto il pedale del freno e facendo oscillare la vettura nella tipica maniera in uso per scaldare gli pneumatici.
Non nego che sulle prime fui costretto a nascondere il sorrisetto che mi veniva spontaneo ritenendo il tutto frutto di un eccessivo … gasamento.
- Se l'olio del cambio non è un po' caldo è impossibile da manovrare e se le gomme non sono in temperatura son guai - proferiva il pilota.
Ora sarebbe sbagliato giudicare un 335 sottodimensionato, ma è altrettanto vero che l'erogazione di coppia, oltre che con il comprensibile ritardo dell'epoca, era tanto violenta da causare pattinamento nelle prime tre marce ed un gemito degli pneumatici anche nell'innesto della 4^ Da notare comunque che la superstrada che stavamo percorrendo aveva un'asfalto che appariva molto lucido.
Notavo inoltre la fatica che doveva fare il pilota per controllare la traiettoria del mezzo non appena s'incontrava una piccola differenza di terreno come ad esempio un rappezzo. Il tutto ovviamente ci sta con una vettura per scelta rigida e con uno sterzo molto diretto, pensata forse più per la pista che per la strada. Da qui a dire che fosse difficile e pericolosa ce ne corre: tutte le machine lo sono se portate al limite e, ovviamente, lo sono maggiormente quando questo limite è alto.
Esagerate le critiche di Gordon Murray: vero non avesse alcuna centina, ma la gabbia di tubi si avvolgeva su sè stessa garantendo una rigidità più che buona, anche se forse gl'irrigidimenti in fibra erano più estetici che strutturali
Sui sedili invece nulla da eccepire: li ho avuti per vent'anni sulla mia 308 e posso dire che avevano un'ergonomia perfetta. Certo non comodissimi essendo seduti quasi direttamente sul carbonio separato da non più di un centimetro di gommapiuma, ma in curva trattenevano stupendamente e non si era assolutamente costretti ad aggrapparsi al volante. Una critica certo è da fare: dopo una settimana la stoffa di ricopertura era già aperta ai fianchi delle gambe, ma questo è un difetto che non si può addossare a Materazzi … forse a Torino
Una cosa posso affermare: Forghieri mi è superiore in tutto tranne che nel pilotaggio dove non ha mai brillato
Sulle dispute circa la Bugatti non posso esprimermi, ma certamente la vettura era stata concepita per avere il massimo in tutto: 12 cilindri, 4 turbo, 4 ruote motrici … un sogno stupendo ma forse un po' troppo complicato sia dal punto di vista tecnico che economico.
Le diatribe sulla 288 GTO mi sono passate sopra il capo e non le ho neppure percepite, quello che mi appare strano è il vantarsi di Mauro: anche negli anni ha sempre pubblicamente affermato che l'ultima Ferrari di serie su cui aveva messo becco fosse stata la Daytona
Non nascondo di aver provato amarezza leggendo quanto Materazzi afferma essere accaduto. Mi auguro ci sia stato molto malinteso
