[15] Singapore

Discussioni sulla stagione 2008

da Roberto82 » 01/10/2008, 16:59

[quote="Andras"]
[quote="echoes04"]
[quote="Roberto82"]
La domanda è questa: in una situazione di pericolo, un commissario non lavorerebbe meglio sapendo di stare in regime di SC, piuttosto che guardarsi sempre intorno facendosela sotto per la paura che un bolide piombi su di loro a 300 Km/h? A me personalmente le sole bandiere gialle non farebbero stare tanto sicuro e quindi lavorerei peggio.
[/quote]

non sono power, pero' ti dico la mia lo stesso: basterebbe penalizzare seriamente chi effettivamente non rallenta con le bandiere gialle...

se non erro lo stesso power un po' di tempo fa lo diceva: una volta con le gialle i piloti rallentavano davvero...oggi fanno finta, semplicemente continuano a NON sorpassarsi, ma la velocità resta quella (2 o 3 decimi persi non sono un adeguato margine...bisogna RALLENTARE, cioo' significa SECONDI, non decimi...)
[/quote]

fai sparare dal controllo gara alla MES di ogni vettura una mappa al 20% della potenza effettiva delle vetture e vedrai che non solo rallentano, ma mantengono pure i distacchi invariati
;)

[/quote]

appunto quello che avevo in mente ;) ed è perfettamente fattibile!! Ma quali sarebbero i contro? Intanto la SC non verrebbe più usata in questi casi, e non è poco
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da Uitko » 01/10/2008, 17:16

[quote="Roberto82"]
appunto quello che avevo in mente ;) ed è perfettamente fattibile!! Ma quali sarebbero i contro? Intanto la SC non verrebbe più usata in questi casi, e non è poco
[/quote]
la SC raccoglie tutte le auto in un fazzoletto di pista e questo facilita i lavori di pulizia tracciato mentre NON sono in quel tratto, con questo sistema, seppur interessante, vi sarebbero sempre auto in ogni tratto, anche se molto lente  :-\
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da Roberto82 » 01/10/2008, 17:54

[quote="Uitko"]
[quote="Roberto82"]
appunto quello che avevo in mente ;) ed è perfettamente fattibile!! Ma quali sarebbero i contro? Intanto la SC non verrebbe più usata in questi casi, e non è poco
[/quote]
la SC raccoglie tutte le auto in un fazzoletto di pista e questo facilita i lavori di pulizia tracciato mentre NON sono in quel tratto, con questo sistema, seppur interessante, vi sarebbero sempre auto in ogni tratto, anche se molto lente  :-\
[/quote]

ma sarebbe una giusta via di mezzo tra quello che accadeva in passato e quello che succede oggi. Inoltre lo spettacolo non ne risentirebbe perchè la corsa non verrebbe neutralizzata e infine i commissari potrebbero lavorare in relativa sicurezza grazie al sistema gps + mes :P
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da gillesthegreat » 01/10/2008, 17:57

se dalla direzione gara iniziano a giocare con centraline e potenze avete la minima idea delle polemiche che si creerebbero? no meglio la safety. il Presidentissimo dice che non la gradisce e ne parlerà alla riunione FOTA
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da Roberto82 » 01/10/2008, 17:59

[quote="gillesthegreat"]
se dalla direzione gara iniziano a giocare con centraline e potenze avete la minima idea delle polemiche che si creerebbero? no meglio la safety. il Presidentissimo dice che non la gradisce e ne parlerà alla riunione FOTA
[/quote]

chi? il presidente della Ferrari o della Fiat? :D . Ha ragione su questo fatto ma deve anche presentare un'alternativa, no?
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da Mad » 01/10/2008, 18:56

[quote="Roberto82"]
[quote="gillesthegreat"]
se dalla direzione gara iniziano a giocare con centraline e potenze avete la minima idea delle polemiche che si creerebbero? no meglio la safety. il Presidentissimo dice che non la gradisce e ne parlerà alla riunione FOTA
[/quote]

chi? il presidente della Ferrari o della Fiat? :D . Ha ragione su questo fatto ma deve anche presentare un'alternativa, no?
[/quote]

Secondo me sono solo parole di circostanza verso i tifosi. Se i piloti ne traessero vantaggio dalla sua uscita vedi come il lavoro svolto da quella vettura verrebbe santificato. :001_rolleyes:
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da Powerslide » 01/10/2008, 23:29

[quote="Roberto82"]
io avrei una domanda per il Power-commissario-che-fu.
La domanda è questa: in una situazione di pericolo, un commissario non lavorerebbe meglio sapendo di stare in regime di SC, piuttosto che guardarsi sempre intorno facendosela sotto per la paura che un bolide piombi su di loro a 300 Km/h? A me personalmente le sole bandiere gialle non farebbero stare tanto sicuro e quindi lavorerei peggio.
[/quote]

Lo dico chiaro e tondo: oggi non rifarei il commissario.

1) Troppo pericoloso.
2) Nessuna soddisfazione: sarei solo uno spazzino o un guidatore di trattori per portar via le macchine.

Cominciamo a chiarire una cosa. Ai miei tempi nelle postazioni esistevano quattro tipologie di addetti:

a) i commissari,
b) il personale di servizio,
c) gli uomini della CEA,
d) infermieri con autombulanza.

Tutte queste persone rispondevano direttamente agli ordini del Capoposto che era generalmente il Commissario più anziano (sperando che anzianità ed esperienza andassero di paripasso anche se a volte non era così).
Le figure c) e d) non hanno bisogno di essere spiegate.
La figura b), il personale di servizio, aveva il compito di liberare la pista dalla vettura incidentata, di spazzar via i detriti e di spargere il filler. Manovali si direbbe, ma di alta qualità perchè spesso toccava loro, con l'aiuto dei leoni della CEA e del personale paramedico, l'ingrato compito di estrarre il pilota dalla vettura.
Va da sè che in caso di necessità ognuno era pronto a svolgere anche mansioni che non gli competevano, ma di norma i compiti erano rispettati.

I commissari erano Angeli Custodi, sia per gli addetti, sia per i piloti.
Gli addetti si fidavano ciecamente della protezione che le "gialle" sventolate offrivano loro (ho visto addetti lavorare chini su un rottame in traiettoria, con le spalle rivolte al senso di marcia). Si fidavano di noi che eravamo entrati sulla pista; si fidavano perchè vedevano che noi ci fidavamo dei piloti, perchè se noi sulla pista ci sentivamo protetti da un pezzo di stoffa gialla, altrettanto poteva valere per loro.

E noi ci fidavamo dei piloti, perchè sapevamo di essere il loro unico riferimento, il loro unico amico che poteva indicare la strada che non portava a Samarcanda.
C'erano tanti modi di sventolare le bandiere (di qualunque colore fossero), di indicare con una mano, un braccio. Un codice non scritto nè concordato, ma tanto intuitivo da essere universale.
Quando l'incidente era brutto, i piloti lo capivano dai nostri gesti prima ancora di essere arrivati sul posto e lì transitavano ad una velocità veramente congrua, a volte addirittura a passo d'uomo e non per modo di dire.

Ovvio che il "furbo", quello che alza il braccio e tiene giù il piede, nella massa si può sempre pescare, ma durava poco: il tempo di una telefonata in Direzione ed ecco che la "nera" gli veniva sventolata sul muso.
Altro che DT o S&G: noi rischiavamo la vita e perciò eravamo rispettati, eravamo giudici unici senza appello proprio perchè la ghirba che mettevamo in gioco era la nostra.

In quella manciata d'anni ho rischiato brutto quattro volte, ma mai per colpa di un'inadempienza di un pilota. Durante quegli anni tra noi ci fu un solo infortunato (e purtroppo anche gravemente) per un caso più unico che raro: venne investìto mentre proteggeva un collega che spostava una vettura, perchè il pilota che sopraggiungeva ebbe un malore che gli fece perdere il controllo del mezzo. Incredibile!!!

Con questo non voglio dire che le condizioni di lavoro possedessero un minimo di protezione, ma proprio per questo i piloti ci rispettavano: perchè le loro condizioni di sicurezza erano analoghe.

Oggi i commissari sono quasi invisibili dietro a reti e gabbie e questo non solo in F1 (dove le vetture percorrono le curve a velocità impensabili e se picchiano vanno in pezzi di carbonio che tagliano come bisturi), ma anche in gare di Gt o Turismo. Perchè ormai l'andazzo e così: molto si è guadagnato in sicurezza, altrettanto si è perso nello "spirito" delle competizioni.

E poi chi può mai rispettare un Commissario: c'è il team-radio che ti para il kulo. "Gialla alla curva 7, passa pure veloce e tieniti un po' largo. Ricordati però di non migliorare il tuo tempo in quel settore sennò ti penalizzano."

Ma che godere (nè per il pilota, nè per la squadra- sia chiaro-) vedere la Mecca di Kimi perdere un GP tirando lungo ad una curva sporca d'olio, solo perchè vie radio non glielo avevano segnalato!
Eppure quei poveri pirla con la casacca arancione, la "giallo/rossa" l'avevano ben esposta  :lol:
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da gillesthegreat » 02/10/2008, 8:59

la risposta la da power. a mio avviso la safety car andrebbe usata quando vi sono alri mezzi in pista come elicotteri autoambulanze trattori medical car. ma non si dovrebbe usare quando bisogna solo tirare su la macchina con le gru da fuoripista o pulire il tracciato. bisognerebbe rispolverare la vecchia bandiera nera, che da quando seguo io la f1 in maniera assuidua (12 anni) non mi ricordo di averla mai vista esposta. al limite la direzione gara potrebbe comunicare via radio le disposizioni, piuttosto che non limitare la potenza.
charlia potrebbe gracchiare via radio: alla curva 7 tenersi larghi velocità ridotta. e poi controllare i team radio e la telemetria per vedere se qualcuni fa il furbo. comunque il problema serio è che i nuovi ommissari di paesi emergenti sono per lo più incapaci
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da Pedro59 » 02/10/2008, 10:23

[quote="Powerslide"]
(...)
I commissari erano Angeli Custodi, sia per gli addetti, sia per i piloti.
Gli addetti si fidavano ciecamente della protezione che le "gialle" sventolate offrivano loro (ho visto addetti lavorare chini su un rottame in traiettoria, con le spalle rivolte al senso di marcia). Si fidavano di noi che eravamo entrati sulla pista; si fidavano perchè vedevano che noi ci fidavamo dei piloti, perchè se noi sulla pista ci sentivamo protetti da un pezzo di stoffa gialla, altrettanto poteva valere per loro.
(...)
Oggi i commissari sono quasi invisibili dietro a reti e gabbie e questo non solo in F1 (dove le vetture percorrono le curve a velocità impensabili e se picchiano vanno in pezzi di carbonio che tagliano come bisturi), ma anche in gare di Gt o Turismo. Perchè ormai l'andazzo e così: molto si è guadagnato in sicurezza, altrettanto si è perso nello "spirito" delle competizioni.

E poi chi può mai rispettare un Commissario: c'è il team-radio che ti para il kulo. "Gialla alla curva 7, passa pure veloce e tieniti un po' largo. Ricordati però di non migliorare il tuo tempo in quel settore sennò ti penalizzano."

Ma che godere (nè per il pilota, nè per la squadra- sia chiaro-) vedere la Mecca di Kimi perdere un GP tirando lungo ad una curva sporca d'olio, solo perchè vie radio non glielo avevano segnalato!
Eppure quei poveri pirla con la casacca arancione, la "giallo/rossa" l'avevano ben esposta  :lol:

[/quote]


Caro Power,
mi riconosco nelle tue parole e nei concetti che descrivono, applicabili ben oltre l'ambito di cui parli.
In molti ambiti abbiamo demandato la sicurezza alla tecnologia, svilendo la componente umana, la qualità del "mestiere" a favore dei "team radio" che addirittura vengono proposti in TV come un documento eccezionale.
Per aumentare (e di molto) la sicurezza basterebbe, nel budget miliardario in Euro della F1, formare seriamente addetti e commissari (tutti al livello di Imola, Montecarlo, Monza...) e poi mandarli al seguito del Circus. Quale fiducia può ispirare un commissario che vedi in Bahrein una volta l'anno ?
Con questa ipotetica soluzione invece avresti un gruppo di persone che potrebbe seguire sempre il GP instaurando un rapporto di confidenza e di fiducia con i piloti che, come dice Power, è alla base della sicurezza.
Non è un'idea originale la mia, l'ho sentita - con le consuete inevitabili variazioni sul tema  - caldeggiare da altri e non credo che costerebbe poi tantissimo.
Non sono un nemico della tecnologia (in buona sostanza è stata il mio mestiere ed ancora - in parte - lo è), ma a me i GPS, le mappature via satellite i semaforini, mi sembrano "effetti speciali": se non si "stanga" davvero (bandiera nera altro che DT e S&G) chi fa il furbo con le bandiere gialle ed in generale chi non segue le direttive dei commissari, non si fa veramente "sicurezza" ma solo il solito spot. 
Infine i piloti.
Bisognerà, prima o poi, affrontare il discorso disciplinare: chi sbaglia su questioni importanti relative alla sicurezza deve pagare salato, in termini di squalifiche, sospensioni della super-licenza, non vedersi comminate multe ridicole.

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da Roberto82 » 02/10/2008, 10:30

Non credo che esista regola più idiota di quella che in caso di bandiera gialla il pilota sia solo tenuto a dimostrare di non aver migliorato il proprio tempo in quell'intermedio. Per assurdo si potrebbe passare in pieno dove ci sono le bandiere gialle e rallentare drasticamente 100 metri prima del rilevamente dell'intertempo? 
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da Powerslide » 02/10/2008, 13:32

Inserisco qui un mio ricordo completamente OT e spero che Pedro ne sia contento e che gli altri mi perdonino.

Se la memoria non m'inganna, era la 1000 km di Monza del 1969.
La sfida era Porsche 908L contro Ferrari 312P.
La casa tedesca ne schierava 4 (Jo Siffert/Brian Redman; Hans Herrmann/Kurt Ahrens, Jr.; Vic Elford/Richard Attwood e Udo Schütz/Gerhard Mitter).
La Rossa, 2 (Mario Andretti/Chris Amon e Pedro Rodriguez/Peter Schetty).

Il circuito era quello completo con tanto di sopraelevata e vedere le macchine arrampicarsi su quei "muri" ripartendo quasi da ferme dopo le chicanes, aveva un qualcosa di magico.
Come magica era stata la notte prima: i meccanici all'opera fin dopo le 3, con il pubblico "superstite" che li guardava ammirati gironzolando libero nei box. Già, perchè a quel tempo, a quell'ora, tutto era zona franca, tutto era concesso.

La pole era di Andretti, il terzo tempo di Rodriguez. Le prime sette posizioni in griglia erano appannaggio delle due sfidanti, con l'intrusione al quinto posto della Matra 630/650 di Johnny Servoz-Gavin/Jean Guichet.

Il mio posto era fortunato: la variante della prima sopraelevata, per cui vedevo passare due volte le vetture per ognuno dei 100 giri: alla chicane e sul rettifilo d'arrivo. A proposito: le uniche due varianti erano quelle prima dei "muri", altre non ne esistevano.

Il giorno della gara, le tribune, i prati, le tribunette abusive, i cartelloni pubblicitari e financo gli alberi erano gremiti di pubblico. Ridevano, si sfottevano scherzando tra opposte fazioni, scommettevano lire contro marchi e mangiavano assieme mescolando birra a lambrusco e wurstel a porchetta. La lingua era una sorta d'esperanto, ma tutti si capivano.

Marione durò poco, chè dopo una trentina di passaggi il suo motore restituì l'anima al Drake. Per le speranze dei ferraristi restava Pedro che, dopo una sosta imprevista, inseguiva le Porsche con una cattiveria incredibile.

Dopo una sessantina di giri eccolo sfrecciare sul rettifilo verso il Curvone. Gli occhi dei tifosi fissi sui cronometri per misurare di quanto diminuisse il distacco dai "nemici", quando all'improvviso vedi la sua gomma posteriore destra andare in pezzi, esplodere. Non hai il tempo di pensare che lì si toccano i 300, perchè già vedi la macchina impazzita fare un paio di 360° per schiantarsi contro il rail esterno, impennarsi e ricadere in pista distrutta.

Postaccio per un incidente: per la velocità e perchè di postazioni vicine non ce ne sono. Postaccio per intervenire in un tratto di pista che non è il tuo. Poi vedi i colleghi dall'altra parte che entrano con le "gialle", ti senti protetto e, siccome sei il più vicino entri. In quel momento non pensi se stai rischiando, al limite, anche se non vorresti, l'unico pensiero che ti attraversa la mente è: come troverò il pilota, in che condizioni?

Poi vedi che si muove e che tenta di uscire dai rottami, un collega ti corre accanto con una gialla e il fiato torna. Pedro è in piedi, pallido come la neve, forse non troppo saldo sulle gambe, ma è in piedi. Ormai siamo in tanti. Lo prendiamo sotto le ascelle e l'aiutiamo ad attraversare la pista fino alla chicane.
Il pubblico, tutto il pubblico, lo applaude.
Il capoposto si alza e gli cede la sedia, un collega gli passa un mezzo litro d'acqua e Pedro l'ingoia in un secondo. La seconda bottiglia fa la stessa fine perchè l'adrenalina della paura mette sete. Tanta.

Dopo neppure tre minuti è nornale, normalissimo e incavolato nero. Resta lì con noi per quasi un'ora, scuotendo la testa ed osservando la gara. Ci chiede se può sapere in che tempi girava. Noi restiamo perplessi, nel dubbio se abbiamo ben compreso. Il capoposto prende coraggio, chiama la Direzione e chiede.
La risposta ci mette più tempo ad arrivare di quanto non fosse servito a lui per riprendersi, ma è una risposta bella: 2' 48'' 1, record in gara e un decimo sotto la pole.

Ora Pedro sorride e dice: "Eravamo i più forti, peccato. Ma quando mi vengono a prendere?"

Di quel giorno mi resta un pezzetto in plastica rossa di un retrovisore della sua 312, tanta nostalgia e un velo di tristezza.

Ciao Pedro e grazie di tutto.   
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da guny » 02/10/2008, 14:22

Grazie MastroPower per l'ennesima poesia.........grazie di cuore.
"A parità di macchina, se voglio che uno mi stia dietro, state tranquilli che ci resta."
"Io do il tutto per tutto pur di arrivare primo invece che racimolare punti, non ho nessuna intenzione di vincere il campionato del mondo piazzandomi terzo o quarto tutte le volte."
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da Pedro59 » 02/10/2008, 15:27

@Powerslide

Grazie a te.
Questo che ci hai raccontato esemplifica i concetti più di qualunque altra cosa.
Purtroppo quelle erano altre corse, anche se terribilmente pericolose, infinitamente più umane.
Per me la tua storia è stata una boccata d'aria fresca.
Alla prossima.

Pedro59

P.S:

La 312 P V12 del '69 è stata sempre la mia auto da corsa preferita.
Bellissima.
Nella mia modesta collezione dedicata a Pedro Rodriguez ne possiedo quattro, due in versione coperta (Le Mans e Bridgehampton) due in versione barchetta (Spa, in coppia con Piper, e appunto Monza in coppia con Schetty, due non proprio all'altezza  di Pedro che però non si lamentava mai del compagno di coppia...).
Accanto alla barchetta  n°2 Rodriguez Schetty c'è un minuscolo pezzo di carrozzeria raccolto da un mio amico quel giorno a Monza...una reliquia.

Scusate la divagazione fuori tema, ma era questione di cuore...
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da Niki » 02/10/2008, 17:47

Tu dovresti inserire un racconto al giorno, che toglie il boss nano di torno.
Tempo fà ero ad una mostra scambio di auto d'epoca, una delle uniche due o tre che fanno annualmente in questa città di m***a e a cui vado sempre.
Ci sono gli stand che vengono i libri. Ce n'era uno fotografico sulla Formula 1, o forse sullo sport a quattro ruote non ricordo bene, e in una pagina c'era una foto clamorosa di un "box" di non ricordo quale squadra con l'auto che era messa su quattro cavalletti su un tratto di campo, di prato. Insomma il suolo era di terriccio cosparso di foglie. Gli attrezzi da lavoro appoggiati sull'auto e mi sembra che c'erano anche dei bicchieri. Quando l'ho vista mi veniva da piangere.
Quando poi hanno fatto vedere i box della F1 in un gran premio trasmesso qualche giorno dopo la mostra, mi veniva da suicidarmi.
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da Mclaren7C » 03/10/2008, 8:45

[quote="Powerslide"]
Se la memoria non m'inganna, era la 1000 km di Monza del 1969.

Il mio posto era fortunato: la variante della prima sopraelevata, per cui vedevo passare due volte le vetture per ognuno dei 100 giri: alla chicane e sul rettifilo d'arrivo. [/quote]


Powerslide, anche tu sei stato immortalato in questa bella foto della 1000 KM di Monza del '69?

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