[quote="Pedro59"]
Premesso che anche in altri campi (lavoro, politica, sociale e chi più ne ha più ne metta)della vita che ci tocca di vivere vedo sempre più veritiere le seguenti affermazioni:
al peggio non c'é mai fine
le mamme degli imbecilli sono fertilissime
devo dedurne che neppure la F1 può restare un'isola felice.
Molti di voi hanno già detto cose sacrosante, hanno ricordato situazioni che (per chi le ha vissute) hanno contribuito ad appassionarci alla F1.
Io vorrei porre l'accento sul fatto che la domanda vera è: cos'è (o cos'era) la Formula 1 ?
Perché è nata ?
La risposta é (o meglio era ) semplice: la F1 era la formula regina delle prestazioni, era la sfida all'intelletto per raggiungere le prestazioni più elevate. E per questo, per disciplinare questa sfida, era nata con un regolamento semplice e chiaro.
Punto.
Non c'era null'altro. E così era restata per diversi anni, almeno venti.
La Cooper o la Lotus avevano un telaio decisamente più performante? Chiti sfornava un motore 1500cc con tanti cavalli in più.
La Ferrari aveva un motore superiore al Cosworth? Chapman inventava qualcosa che riequilibrava la sfida.
E si andava avanti così in un continuo tentativo di superarsi.
Era pericolosa, questo sì.
Pericolosissima, ma nessuno si sognava di dire che era obbligatorio correre tutti col DFV.
Nella splendida F1 dei primi anni '70 c'erano tre diversi motori V12 (Ferrari, poi diventato impropriamente "boxer", BRM e Matra) più i Cosworth che due uguali non ce n'erano...
Il tentativo di "omologare" va bene nelle formule minori (senza offesa) ma cercare di farlo nella Formula 1, simbolo stesso dell'eccellenza tecnica mi sembra un controsenso.
E non mi si tiri fuori la solita canzonetta del risparmio: se si vuole risparmiare si abolisce la F1 (come avete scritto in molti) e si fa il Mondiale con la GP2 !
Infine non si dica che queste scelte vengono fatte perché altrimenti vincono quelli che hanno più soldi e gli altri, poveretti, si spartiscono le briciole. Non mi sembra che tutte le modifiche regolamentari fin qui proposte abbiano equilibrato la situazione. Una volta, come ha detto qualcuno di voi (mi scuso ma ancora non sono pratico e non sempre mi ricordo i nomi...), c'erano le scuderie private che correvano in F1 e c'erano le case (la Brabham, la March su tutte, ma anche la stessa Lotus con Walker, la Matra con Tyrrell) che vendevano le monoposto.
Punto.
Questo faceva sì che anziché quattro, erano dieci i piloti che potevano contare su monoposto competitive.
Tanti anni fa Baghetti vinse a Reims con una Ferrari della Sant'Ambroeus, Siffert vinse il Gran Premio d'Inghilterra del '68 con una Lotus 49 del Team Walker, John Love correva tutti gli anni a Kyalami con una macchina privata e nel '67 avrebbe vinto il GP se non avesse dovuto rifornire a poco dalla fine!
Se l'obiettivo é quello di "riaprire" la F1 a Team che non siano la McLaren e la Ferrari, la strada di "appiattire", "omologare", "tarpare" con le limitazioni tecniche é perdente, più produttiva sarebbe - per l'obiettivo dichiarato di migliorare lo spettacolo - dare a più piloti la possibilità di correre con macchine competitive, ovvero far sì che ci siano scuderie che possano acquistare le McLaren o le Ferrari o i loro motori e la loro tecnologia...
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Il post definitivo