Riporto integralmente un articolo di Cesare Maria Mannucci nel numero 37 di Autosprint del 9 Settembre 2008.
Mister Donnelly longa manus di Max
Il verbale dei commissari Fia che notifica la penalizzazione a Lewis Hamilton, accusandolo di "Aver tagliato la chicane ed aver ottenuto un vantaggio" e che lo priva della meritata vittoria del Gp del Belgio, porta la firma di Nicholas Deschaux, Surinder Thatthi e Yves Bacquelaine, ma sul loro operato si staglia inquietante la figura di Alan Donnelly. Supervisore Fia per l'operato dei Commissari di gara, di fatto "longa manus" di Max Mosley per intervenire e - se serve - modificare da subito secondo le indicazioni del Presidente Fia, ogni controversia sul campo.
Non è casuale che dall'inizio del 2008, Mosley abbia rivoluzionato il sistema dei Commissari sportivi Fia, nominando Alan Donnelly, in precedenza suo rappresentante ai Gp, come "Supervisore Fia per l'operato dei Commissari sportivi". Che non sono più fissi, ma cambiano ad ogni gara. Con questa nuova organizzazione Mosley, dopo gara può entrare in contatto diretto con Donnelly e insieme prendere tutte le decisioni, considerando che i tre commissari - che cambiano ogni volta - nulla possono contro il potente "Supervisore" voluto dal Presidente Fia.
In Belgio, i tre Commissari erano Baquelaine, in rappresentanza dell'autorità nazionale, Deschaux per la federazione francese e il keniano Thatthi, proprio colui che all'Assemblea Generale Fia del 3 giugno, convocata per decidere se Mosley doveva restare o dimettersi, aveva portato in appoggio a Mosley tutti i voti africani di federazioni e club. A gennaio 2008 Mosley aveva affidato a Donnelly questo importantissimo ruolo e tanti avevano espresso perplessità, considerando la sua limitatissima esperienza di sport automobilisitico. Donnelly infatti ha un passato di sindacalista, di lobbista che ha lavorato anche alla Comunità Europea e per il Comitato Olimpico, prima di entrare nelle grazie di Mosley.
La penalizzazione di Hamilton sarebbe da una parte l'ennesima rivalsa del presidente Fia contro la McLaren, considerando soprattutto la posizione apertamente ostile che la Mercedes aveva tenuto contro di lui dopo l'esplosione del sexy-gate.
Dall'altra farebbe parte di un processo di consolidamente di Alan Donnelly ai vertici dello sport automobilistico, in virtù dell'assoluto appoggio di Max Mosley, Alan Donnelly potrebbe diventare il prossimo Presidente Fia vicario, con delega per lo Sport, sostituendo così Marco Piccinini, che si dimetterebbe da questo ruolo con un anno di anticipo. Marco Piccinini lascerebbe a dicembre 2008, e Donnelly prenderebbe il suo posto. La nomina non sarebbe soggetta a votazione, ma conforme al nuovo statuto voluto da Mosley, dietro indicazione del Presidente Fia.
Durante il weekend di Spa sono avvenuti numerosi fatti che sconfessano la decisione "pilotata" da Donnelly e presa dai tre commissari sportivi. Andy Soucek, nella gara 2 della GP2, ha percorso tutta la via di fuga a Les Combes, rientrando in pista senza perdere una posizione e senza che i tre Commissari lo penalizzassero.
Lo stesso Raikkonen, nel tentativo di resistere ad Hamilton, ha percorso tutta la via di fuga a Puhon, tagliando tutta la sede stradale. Nel loro verbale i Commissari parlano genericamente di "taglio della chicane", senza considerare che con le vie di fuga asfaltate, ormai imperanti su ogni circuito, i tagli di interi segmenti del tracciato sono diventati la norma.
E mai puniti se non danno vantaggi plateali.
La penalità ad Hamilton è stata voluta e suggerita da Alan Donnelly come ennesima rivalsa di Max Mosley contro la McLaren e Ron Dennis. Donnelly, un politico, che ha sempre bazzicato i corridoi del potere, ora è messo dalla Fia nella condizione di decidere ogni controversia che affiori durante un Gp, nonostante sia privo della necessaria esperienza e competenza. E uno così in futuro potrebbe diventare addirittura Presidente Fia per lo Sport.