da Paddock_75 » 05/08/2008, 23:29
[quote="Niki"]
Oggi dando un'occhiata al quotidiano sportivo che era sul tavolino del bar, non so se il Corriere o la Gazzetta, ho visto la copertina di Autosprint. Certo che il loro leccaculaggio è devastante. Mi sembra che in copertina ci fosse la Ferrari, come al solito, con un titolo tipo "...Ferrari rialzati..."
Spero che invece si sdrai anche Autosprint: chiudendo.
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Proprio a questo riguardo. Ho appena inviato al direttore di Autosprint un'e mail.
Dato che qui si sta parlando (anche) di questo, la copio-incollo qui come mio commento al G.P.
Caro direttore,
Ho letto il suo ultimo editoriale e se mi permette avrei delle osservazioni da farle.
Va benissimo dire che il vincitore morale del G.P. di Ungheria è stato Felipe Massa. Non so se quella di domenica sia stata o meno la sua gara più bella, ma certamente (se l'avesse portata a termine) sarebbe stata una di quelle gare che danno una svolta alla carriera di un pilota. Più ancora di quella di Istanbul del 2006 (quando batté Schumacher fair and square).
Gli auguro sinceramente di potersi trovare di nuovo in una posizione simile.
Su questo non voglio dilungarmi, siamo d'accordo.
Anni fa ci incontrammo ai caschi d'oro di Autosprint, lei aveva appena concluso la sua prima direzione del settimanale. Ricordo di essermi lamentato con lei del fatto che il nuovo direttore avesse eliminato, dai resoconti dei G.P., molte delle cifre e delle statistiche che io ritengo indispensabili per giudicare ed analizzare in modo adeguato una gara.
Lei mi rispose "io dicevo ai miei giornalisti: giustificate tutto quello che scrivete con dei numeri".
Forse non saranno le parole esatte, ma il senso era questo e la sua affermazione mi trovò assolutamente d'accordo.
Mi chiedo se lei abbia tenuto fede a quella sua frase nel suo ultimo editoriale.
Mi riferisco alla sua “simulazione" del cosa sarebbe successo se Hamilton non avesse forato (e Massa non avesse rotto).
Leggendo le sue parole e quelle dei suoi giornalisti appare chiara la vostra assoluta convinzione che Massa sarebbe ripartito largamente davanti all'inglese (le parole di Dennis, a sostegno della tesi opposta, vengono definite senza mezzi termini "superficiali").
Insomma non ci sarebbe stata partita? Non ne sarei così sicuro.
Quando Hamilton ha avuto la sua foratura il distacco era di 5''. Al pit stop di Massa mancavano 4 giri. Difficile dire con esattezza quale sarebbe stato il distacco al momento della sosta ma, a parte i giri 38 e 39, il ritmo dei due era molto simile quindi possiamo assumere che non sarebbe variato in modo significativo. Diciamo che sarebbe stato tra i 5'' e i 6''.
Secondo Dennis il suo pilota di punta si sarebbe fermato 5 giri dopo Massa.
Quanto avrebbe potuto recuperare?
Per iniziare: la sosta dell'inglese sarebbe stata più breve. Quanto più breve? A Budapest ogni giro corrisponde a circa 2.2-2.4 Kg di benzina consumata. Fermarsi 5 giri dopo vuol dire dover imbarcare circa 11-12 Kg di benzina in meno, circa 14-16 litri, che corrispondono circa ad 1'' e spiccioli di pit stop in meno. Ce lo conferma la sosta di Kovalainen avvenuta 4 giri dopo quella di Massa e durata 1’’1 in meno.
Poi c’è il ritmo. Quando più forte sarebbe potuto andare Hamilton rispetto a Massa in quei giri?
Sappiamo che in condizioni di serbatoi vuoti Hamilton era in grado di girare sul piede dell’1’21’’5-1’21’’6.
Lo sappiamo perché questo era il suo passo nei giri immediatamente precedenti al suo primo pit stop.
E’ vero che il primo stint era stato di soli 19 giri, mentre il 2° sarebbe durato una trentina di tornate, quindi le sue gomme in quella fase cruciale sarebbero state più “vecchie” rispetto a quelle che aveva avuto alla fine del primo stint.
Ma se guardiamo i tempi di Kovalainen (stessa macchina di Hamilton e pista sempre libera) vediamo che i suoi tempi al termine del primo stint (21 giri) sono stati sostanzialmente identici a quelli degli ultimi giri del 2° stint (27 giri). Si può dunque assumere che il comportamento delle gomme “dure” (in realtà soft) a Budapest fosse molto stabile dopo un certo numero di giri.
Questo mi porta ad attribuire ad Hamilton, alla fine del suo 2° stint, un passo potenziale circa equivalente a quello messo in mostra al termine del 1°. Quindi 1’21’’5-1’21’’6.
Cosa avrebbe fatto Massa? Se si analizzano i tempi del brasiliano dopo la 2° sosta quello che si vede è una striscia di giri sopra al 1’23’’. Ma questo non è significativo perché il brasiliano a quel punto non aveva interesse a spingere.
Non sono significativi nemmeno i tempi di Raikkonen in quella stessa fase, dato che il suo pit stop è avvenuto al giro 51, ben 7 giri dopo il brasiliano.
Se però prendiamo come riferimento il primo pit di Massa vediamo che, dopo la sosta, con gomme dure e benzina per 26 giri, Massa girava con un ritmo compreso tra l’1’22’’5 e l’1’22’’7.
Dopo la sua seconda sosta si sarebbe trovato con gomme morbide e un identico quantitativo di benzina. Difficile pensare che avrebbe tenuto un passo significativamente più lento o più veloce data la vicinanza di comportamento tra i due compound portati a Budapest dalla Bridgestone.
Qundi, se dobbiamo fare una proiezione teorica, il passo di Hamilton in quella finestra cruciale di 5 giri sarebbe stato potenzialmente di circa 1’’ al giro più veloce rispetto a quello di Massa. Se a questo aggiungiamo 1’’ guadagnato al pit stop si può stimare un guadagno potenziale complessivo di circa 6’’.
Che è poi lo stesso guadagno effettivamente realizzato da Kovalainen sul brasiliano in quella stessa fase, per effetto di una sosta ritardata di 4 giri rispetto alla Ferrari n.2.
E’ ovvio che in quella fase Massa aveva alzato il piede di almeno 6-7 decimi al giro. Ma è anche vero che il passo di Kovalainen era di circa mezzo secondo al giro più lento rispetto a quello di Hamilton e che il finlandese ha costruito quel gap in soli 4 giri, mentre l’inglese ne avrebbe avuti a disposizione 5.
La stima dei 6’’ sembra quindi essere abbastanza onesta.
Visto il vantaggio di Massa penso si possa concludere che a pit stop effettuati la differenza sarebbe stata minima. Avremmo avuto una “close call”.
Nel suo editoriale leggo anche che nell’ultima parte di gara Massa avrebbe girato “almeno” sugli stessi tempi di Raikkonen.
E’ un’affermazione che messa lì così è un po’ spericolata.
Lasciando da parte il fatto che sul passo gara (al di là delle incertezze in qualifica) Raikkonen ha spesso dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a Massa (7 G+V nelle ultime 8 gare vogliono dire qualcosa) c’è da considerare un altro fattore: Raikkonen ha effettuato il suo secondo pit stop al giro 51 (imbarcando benzina per soli 19 giri), ben 7 passaggi più tardi rispetto a quello programmato da Massa e addirittura 10 giri dopo Hamilton (obbligato dalla foratura ad anticipare la sosta).
Certe cose pesano sul passo che un pilota riesce ad esprimere in pista, specialmente nella fase iniziale dello stint (mentre a serbatoi vuoti, se il comportamento della gomma è stabile, la maggior “vecchiaia” delle coperture pesa relativamente poco).
Ma poi questo fattore quanto avrebbe contato?
In una pista come Budapest conta chi è davanti. Se Hamilton fosse stato davanti ci sarebbe rimasto anche con un passo di 4/5 decimi più lento rispetto a quello di chi viaggiava nei suoi rifiuti aerodinamici.
Se tutto fosse andato liscio per entrambi l’unica cosa importante sarebbe stata vedere chi dei due sarebbe stato davanti a pit stop effettuati perché chiunque dei due fosse stato in testa ci sarebbe rimasto (a meno di eventi imprevedibili in questa sede).
Sempre nel suo editoriale, a conclusione della sua “simulazione”, lei scrive “La gara sarebbe finita con Massa vincitore e nettamente in testa al mondiale”.
Le faccio osservare che se anche Massa avesse vinto e Hamilton fosse finito secondo la classifica avrebbe visto l’inglese a 66 punti e il brasiliano a 64.
Dopo tanto parlare di numeri vorrei concludere sulle parole: non ho mai apprezzato l’uso e l’abuso del verbo “umiliare”. Secondo me fa parte di una terminologia propria del giornalismo che punta più sulle tinte forti che sull’analisi.
Come ho detto nelle prime righe sono d’accordo con lei nel dire che Massa è il vincitore morale della gara. L’uomo del Gran Premio.
A mio avviso lo sarebbe stato anche se alla fine Hamilton lo avesse superato. E lo dico io che di Massa non sono mai stato entusiasta.
Se tutto fosse andato liscio avrebbe potuto essere vincitore anche sotto la bandiera a scacchi. E’ possibile, forse probabile, ma non sicuro, al di là del tifo che (mi rendo conto) a volte può far perdere un po’ di vista i fatti.
Ho parlato solo di Massa e Hamilton, di Ferrari e McLaren. Ma vista la lunghezza penso di aver tediato abbastanza, quindi non aggiungo ulteriori considerazioni sugli "altri".
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Paddock_75 il 06/08/2008, 9:24, modificato 1 volta in totale.