In effetti non è stata una vettura rivoluzionaria se non per il fatto che nel 1967 i primi studi di aerodinamica iniziarono ad affacciarsi sul mondo della F1, con alcune appendici di carrozzeria tese a coprire il motore e soprattutto con gli studi dei flussi proprio all'interno del motore stesso che portarono a testate a 4 valvole per cilindro e a superare i 400 CV: il tutto grazie al ricercatore Harry Weslake e al pilota-costruttore Dan Gurney che vinse il gran premio del Belgio a Spa con questa vettura tanto veloce quanto poco affidabile (caratteristica quest'ultima effettivamente molto rara negli anni 60 e 70!).
In ogni caso, questa resta una delle vetture più belle ed eleganti nella storia della F1, e la livrea blu scura ed il muso a becco d'aquila l'hanno resa un bel challenge anche nella trasposizione legosa (il dark blue è un colore raro e con pochi pezzi disponibili
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Come sempre le sospensioni sono funzionanti, al pari di sterzo a cremagliera, barra antirollio posteriore e motore V12.
